È curioso il tuo modo di scrivere versi.
Sembra un po' quasi come se ti accingessi a scrivere una prosa normale e poi ci buttassi dentro qua e là una manciata di accapo, più che altro per far stare il verso dentro il foglio.
Eppure li inondi di sentimento, i tuoi versi. Li riempi di sensazioni buone, profumate di pulito, di domeniche e di sole e di vento.
Perché ci sono persone che sanno tirare fuori di noi la parte migliore.
E il lettore, pur non conoscendo nessuno dei tuoi personaggi, finisce per commuoversi. Come in un film dalla sapiente regia.
Sarà merito dei tanti piccoli particolari rafforzati dall'amore del ricordo. Ricordi fatti di colori e d'affetto.
E poi è così umana, così vera quell'incapacità di misurare il proprio dolore se non attraverso quello di chi ci è vicino, la mamma per esempio.
Forse quello che è più inaccettabile in una mancanza non è tanto il non vedere più una persona, perché quella sopravvive nei ricordi, ma il non poter più condividere con lei la nostra vita, le nostre mutazioni quotidiane.
Crescere non ti riesce bene, ed è un gran regalo poter rimanere sempre un po' bambini.
Ma commuovere ti riesce anche troppo bene.
Un abbraccio. |