Rieccomi qua. Come dicevi nella risposta alla mia recensione al capitolo 11, vedo che ho colto il punto nel rapporto che sta venendo a costruirsi tra i due. Nel capitolo 12, inoltre, mi sembra di vedere ancora una sorta di evoluzione, con Noam che sembra anche effettivamente desiderare di e del tempo insieme ad Adrian.
Mi è piaciuto molto l'inizio del capitolo in cui si parla del fatto che certe parole o espressioni tipiche di una lingua siano molto difficili da tradurre in un'altra, al punto da non esserci quasi una vera e propria traduzione.
Fa riflettere molto anche il passaggio sulle imprese che si espandono in altri territori, con una sorta di conflitto con la popolazione locale. Nel senso, un po' tutti si riempiono di belle parole, ma alla fine sia chi sostiene di potere portare lavoro sia chi si oppone sostenendo di avere da difendere degli interessi ad ampio raggio, in genere pensano solo al loro tornaconto personale.
Non mi aspettavo che tornasse Karima così presto, o quantomeno, che non l'avremmo trovata in questa situazione. È interessante il collegamento che Adrian fa con il nome del separatista ex manifestante violento e ciò che ha sentito pronunciare da Noam la sera prima. Sono curiosa di vedere che ruolo potrebbe avere nei prossimi capitoli, se comparirà (e immagino comparirà).
Buona serata,
Milly |