Eccomi qui! Questo capitolo è davvero diverso dai precedenti, ma ti dirò che mi è piaciuto tantissimo seguire il racconto in questa dimensione onirica. La voce che parla sembra una sorta di doppia coscienza, intuisce lui stesso che c’è qualcosa di strano in questi doppi pensieri che sembrano venire dalla stessa persona ma allo stesso tempo da due personalità diverse. D’altra parte, pur essendo parti della stessa anima si tratta di due persone che hanno avuto vita ed esperienze differenti quindi immagino sia perfettamente plausibile questo stato di incertezza. Pensare a un frammento di anima che in qualche modo ha ricordi di due vite fa davvero un certo effetto.
Ho trovato bellissimo l’incontro con Hyoga, dove prende la forma del cigno e gli parla come fosse dentro di lui. E poi quest’anima è piena di amore, che la porta a voler proteggere sempre, anche sotto un’altra forma, anche quando non ci sarà più.
Adesso ho capito che il racconto di Camus avviene mentre è al capezzale di Hyoga, avevo intuito la presenza della sorella ma non mi era chiaro se Hyoga fosse lì o semplicemente stesse parlando di lui. E sono d’accordo con Marta sul pensiero che potrebbe avere il Cigno in questo momento, perché sono in occasione di un grosso trauma si può sperare che Camus si apra un po’! :D
Mi piace il rapporto che ha con Marta, si vede quanto sia importante per lui.
Il finale è molto dolce, Camus si risveglia da un sogno che non ricorda e questo ci porta subito a pensare al sogno della prima parte della storia e la frase “Si è soli anche con gli uomini…” ci fa capire il collegamento tra i due. In ogni caso, adesso che ha i due bambini di cui occuparsi sente di non essere più solo, il che ci mostra ancora una volta quanto forte sia il legame con loro due.
Capitolo bellissimo con un’introspezione veramente particolare ma riuscita benissimo.
A presto!! |