Gentile Autrice, molto delicata e rispettosa del carattere dei singoli personaggi questa tua one shot, nella quale viene preso in considerazione il primo vero momento di stallo vissuto da Oscar sulla sua pelle, con tutti i pensieri e le sensazioni connessi.
Da pressoché sempre i due ragazzi erano vissuti in simbiosi, completandosi l’un l’altra.
André, arrivato tanti anni prima in quel palazzo, con leggera difficoltà iniziale aveva cominciato a condividere tutta la vita di quella ragazzina, a cui avrebbe dovuto fare da valletto, ma che piano piano, e sempre più in profondità, si era installata dentro di lui. Oscar era diventata una ventata di aria fresca, una brezza leggera da cui farsi accarezzare. Era una ragazza decisamente fuori dal comune, che lo trattava da amico, cercando continuamente il confronto con lui, proprio come era avvenuto al loro primo incontro. Con il tempo André aveva cercato di assecondarla per il grande affetto che le portava già da allora, pensando che per lei sarebbe stato disposto a fare qualsiasi cosa pur di vederla felice.
Oscar, in quella estate torrida dei suoi undici anni, sta vivendo il passaggio all’età adulta. Quasi vive questo traguardo con amarezza, come se fosse una sconfitta per lei e un disonore portato al casato a cui apparteneva e che cercava, con l’educazione tipicamente maschile che le era stata impartita, di poter portare sempre più in alto. Ma la natura aveva fatto la sua comparsa, anche se aveva fatto il possibile per ignorarla il più a lungo possibile. Quel sangue sul lenzuolo la inchiodava ad una verità che sarebbe stata sempre presente in lei e che non sarebbe stata in grado di cancellare. Una ragazzina, convinta di dover emulare le gesta paterne, non può che vivere un tale momento con rabbia verso se stessa, pensando a come sarebbe potuta venire considerata da coloro che la attorniavano. Un dispetto sicuramente per suo padre. E per André? Sarebbe mutato il suo atteggiamento nei suoi confronti? No, lui no! Si conoscevano reciprocamente troppo bene, e poi sarebbe bastato non far trasparire il cambiamento che era avvenuto in lei e tutto sarebbe proseguito come al solito. Solo una nuova difficoltà da affrontare, insieme alle tante altre con le quali era costellato il suo cammino. Ma lei era Oscar Francois de Jarjayes e non si sarebbe data per vinta neanche di fronte a questo nuovo aspetto di se stessa. Prima lo avesse accettato come parte integrante e sostanziale di sé e prima tutto sarebbe tornato a scorrere serenamente.
Ho apprezzato il taglio che hai dato alla storia esaminando quella giornata “epocale” dai due punti di vista, mentre la vita pare scorrere normalmente.
Normalità è però un vocabolo che per Oscar assume ben altri significati.
Un caro saluto. |