Ciao CrazyFred,
Risorgo dalle mie ceneri e mi cospargo il capo di cenere. Ho perso la cognizione del tempo e non sapevo di latitare nel fare recensioni da così tanti secoli. Ma, ahimè, sai già tutto quindi inutile perdermi in inutili chiacchiere e veniamo subito a questo super capitolone.
Alex è un "uomo" e, come ogni "uomo", è indifendibile. Battute a parte, tra donne e uomini c'è un modo di vedere e vivere le relazioni completamente diverso, e anche un differente modo di affrontare i problemi.
Alex planava su questa situazione con la tipica indifferenza maschile di chi non si rende conto di cosa sta accadendo sotto al suo naso. Era convinto che tutto stesse andando bene, che il suo rapporto navigasse in acque rosee e ha dovuto fare i conti con una realtà amara solo nel momento in cui la verità gli è stata sbattuta in faccia e, forse, quando era troppo tardi per recuperare. Alex è egoriferito, ha quel egocentrismo tipico di chi, nella vita, è arrivato in alto e ha posto sé stesso, i suoi problemi e i suoi tumulti davanti a tutto e a tutti, compresa Maya. L'ha data per scontata.
E, a mio avviso, non ha saputo nemmeno gestire questa rottura e la furia che Maya gli ha scaricato addosso. Per l'ennesima volta le ha preferito il lavoro: anziché restare a Roma, piantonato nel salotto di Maya, comunque è andato via, è partito per Parigi e si è occupato della sua bella presentazione. Soltanto "dopo" pensava di poter recuperare; addirittura credeva che qualche giorno lontani potesse aiutarli a ripartire da capo. Cosa sbagliatissima perché se una persona ti scarica addosso la sua frustrazione, la sua rabbia, la sua amarezza per essere stata messa all'ultimo posto, tu devi reagire, dimostrare con i fatti quanto quella persona sia importante per te, invece di aspettare che il tempo guarisca le ferite.
Alex ama Maya di un amore puro e vero. I giorni con lei sono stati davvero i più belli della sua vita. Ma lui è imbrigliato in quella maschera di cui ancora non si è liberato del tutto e sta rischiando seriamente di perdere una delle persone più preziose per lui.
Perché Maya ha alzato il muro. La donna si è resa conto che così non si poteva più continuare e, anziché continuare a stare in quel limbo, alla fine comodo per lei - perché stava con un uomo importante ed economicamente forte, che poteva garantirle una vita agiata - ha scelto di mettere sé stessa e il suo benessere davanti a tutto. Maya ha scelto la "verità", perché quell'amore è stato troppo vero, non si può sostituirlo con una situazione passiva e falsa. Maya ha preferito troncare e lo ha fatto in modo netto e duro: ha allegoricamente chiuso la loro storia in una scatola, e ha scelto di fare un salto nel vuoto, dimettendosi, per mettere una distanza anche fisica tra sé ed Alex.
Non si poteva pensare di continuare a lavorare insieme, a condividere più della metà della propria giornata con una persona che ami con tutti te stesso, ma che senti così lontano.
E, però, Maya non ha davvero chiuso la loro storia, voltando pagina e pronta ad andare avanti. Il suo sguardo è ancora volto al passato: ciò si coglie, con la massima tenerezza, nel gesto automatico di preparare il caffè, rituale che Maya ed Alex condividevano quotidianamente.
L'amore non si è assopito. Se Alex ama Maya, anche Maya ama ancora Alex e, tra le righe, si capisce come Maya gli abbia sì chiuso la porta del suo cuore, dandogli però le chiavi per riaprirla.
Sta ad Alex dimostrare, con i gesti concreti e non con le belle parole, che lui ama Alex, che ne ha "bisogno" nel senso che non può vivere senza di lei che, nel suo cuore, è al pari di tutti gli altri, e non che gli è semplicemente utile per risolvergli i problemi.
Molto bella la parte finale tra Maya ed Alice. Il rapporto tra le due ragazze è cresciuto nel tempo ed è maturato anche attraverso delle incomprensioni. Maya ed Alice si sono unite perché, pur nella loro diversità, sono due "outsiders" in una redazione dove gli squali che ci sono dentro le hanno fatte sentire non veramente parte del gruppo. Questo le ha avvicinate e, poi, il tempo, lo stare insieme, gli screzi, il cambiamento di Maya hanno fatto il resto, fino a portarle ad essere amiche.
Maya si è fidata di Alice, raccontandole i suoi tormenti, e Alice ha avuto la discrezione di non chiedere più di quanto le sia stato detto, reputando sufficiente la fiducia che Maya stava riponendo in lei. Alice ha accolto le lacrime di Maya e le ha asciugate, e a sua volta ha pianto all'idea che di lì a poco non si sarebbero viste più tutti i giorni, perché in quella redazione sono diventate l'una la forza e la spalla dell'altra.
Nel gesto di truccare Maya ho visto un grande gesto di solidarietà femminile. Oltre a rappresentare un momento di grande intimità tra due donne, volendo andare oltre ci ho colto anche il voler rappresentare un modo per nascondersi dalle proprie fragilità; dopo aver pianto ed essersi sfogata, una donna nasconde il rossore dietro una buona manciata di trucco, in modo da far vedere all'altro quanto sia riuscito a ferirlo. E, al contempo, il trucco, oltre che una maschera, è anche uno strumento di forza e per ripartire: dopo aver toccato il fondo ed essersi lasciato sfigurare dalle lacrime, ci si asciuga il volto, ci si rifà il trucco e si riparte più forti di prima.
Alla prossima, un abbraccio |