Recensioni per
Stralci di pagine dimenticate
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 248 recensioni.
Positive : 248
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/09/22, ore 15:51

Rosmary! ♥
L’incipit perché sì. Perché mi manca tutto, il tempo e quindi anche riuscire a mettere in fila qualche parola per lasciare traccia del mio passaggio. E le passeggiate nel tuo profilo, mi mancano anche quelle.
Eccomi, oggi sono al pc a rubare momenti e, se non oggi, quando?
Avevi pubblicato questa drabble sul tuo diario, ricordo quel non sei piantato in testa quel giorno e poi riproposto con questa pubblicazione.
Devi sapere che, per quanto riguarda Sirius, la circostanza in cui io lo immagino più spesso ad ogni lettura e rilettura è proprio quello che riguarda il momento della morte di James. Credo che sia l’immagine di lui più penosa in assoluto e – ormai mi conosci – leggere e pensare a un carico di dolore del genere mi piace troppo perché triste è bello e masochista di più. Tu hai reso queste reazioni di Sirius crude e violente, divise fra lo shock per la perdita di quell’amico fraterno e l’isteria, quasi, per un dolore ingestibile e per una prigionia ingiusta.
Sirius è vuoto, ed è anche rabbia e poi nulla. Perché se James non esiste più allora non può esistere nemmeno lui. Esistere per cosa, poi? Per vivere un’assenza, quella di James, e farla propria.
Ho amato (ma proprio tanto, tanto) tutta la confusione nella sua mente, la rabbia, le urla, occhi chiusi e sbarrati, il puzzo e l’affanno. James, in ognuno di questi pensieri. Non so se fosse tua intenzione, ma io non ho potuto fare a meno di pensare al suo corpo morto, fissato in modo indelebile nella mente di Sirius.
Leggere questa drabble è stato un po’ come osservare da vicino Sirius in quella cella, fra pensieri oscuri e contaminati dalla presenza dei Dissennatori e questo perché tu sei dannatamente brava e in una drabble hai saputo dosare il dolore, lo sgomento e la rabbia di questo personaggio meraviglioso e che io amo tanto.
Quindi grazie, per questa lettura bellissima e queste emozioni così travolgenti, nonostante la brevità.
Sui miei ritardi ci mettiamo una pietra sopra, invece, vero? Bravissima, tu, come sempre! ♥
Un abbraccio grande! ♥
gabry

Recensore Veterano
02/08/22, ore 00:11

Ciao! Io lo so che dovrei ricomparire altrove, per amor di completezza, ma quando ho adocchiato l'aggiornamento di questa raccolta (che mi attira tantissimo e che avrei voluto recuperare, magari con ordine, da tanto tempo), per di più con questo personaggio (!), ho ben pensato di passare di qui e non me ne sono, come al solito, affatto pentita. Insomma, non sono più capace di scrivere recensioni, certo non a storie così, però mi era davvero mancato leggerti e provare a commentarti ... e così, eccoci qua! Davvero non so come tu riesca a veicolare tanto in così poco, sembra che persino il tempo di pausa tra una pubblicazione e l'altra non intacchi in alcun modo questa tua capacità di emozionare con pochissime parole. Come ogni volta, leggere qualcosa di tuo trasmette l'impressione di avere davanti qualcosa di centellinato e limato nella forma e nel contenuto, di estremamente curato e al contempo calibrato al meglio, così da risultare emotivamente potente. Di questo breve, angosciato spaccato ho adorato tutto: le ripetizioni che creano questo ritmo quasi affannato, le domande retoriche e un po' tutto il concetto di "sottrazione", di svuotamento, su cui hai costruito la drabble (sembra un urlo spalancato su un abisso, questa storia, non saprei come definirla diversamente). Sei stata davvero capace di "inglobare" l'assenza di James, di rendere Sirius proprio questa assenza e questo vuoto, di ridurlo (ed è, credo, un ritratto fedelissimo del Sirius che vive la prigionia e poi ne emerge, quello che conosciamo nei libri) a una non-vita. La cosa più tragica che si possa immaginare, del Sirius superstite e dilaniato dalla colpa, è proprio la lucidità che dimostra nel ritrovarsi paradossalmente a vivere la morte , a vivere su di sé, in sé, l'assenza di chi non ha saputo salvare (e, ripeto, hai detto tanto, tutto, in una manciata di parole!). L'ultima annotazione che riesco a fare è su quella sorta di chiasmo tra "Gli occhi, gli occhi..." e l'altra frase, più in basso, "La bocca, la bocca...": la prima frase mi ha fatto pensare a James che muore, all'irrevocabilità della fine, all'ammutolire di Sirius davanti allo sgomento e alla colpa, colpa che emerge tutta in quella seconda frase dell'urlo e dello sguardo fisso, quasi come se Sirius si costringesse a "guardare" (sopportare) il vuoto, a patire l'assenza. Insomma, tu sei sempre bravissima, io sempre confusionaria – le cose non cambiano mai! Scherzi a parte, ho adorato ritrovare un tuo nuovo ritratto di Sirius, che è un personaggio che amo, ma che, reso così, non può proprio non catturarmi! Un abbraccio forte, alla prossima!♡