Recensioni per
Rime indonesiane
di ilbilbo

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
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Recensore Master
23/06/25, ore 07:51
Cap. 6:

Mi piace assai questo 
"ADDIO", caro Bilbo.

Un addio che non sa di addio.
Un addio che non c'entra niente.

Quando si trova un titolo simile
uno è portato a pensare al classicissimo 
e strafamoso "Addio ai monti" di Lucia,
di manzoniana memoria.
Un addio strappalacrime,
estremamente romantico e bucolico.

Qui invece abbiamo un'invocazione.
Ti rivolgi a tu per tu all'Indonesia.
E la implori di resistere.
Le chiedi di
"non prendere esempio
da chi ama lo scempio".

Tu vorresti che l'Indonesia,
come una donna vergine e pura,
restasse tale per sempre.
E hai ragione a desiderarlo.
Noi occidentali
siamo bravissimi
a rovinare tutto ciò che tocchiamo.

Sarebbe davvero bellissimo
se l'Indonesia
riuscisse a mantenere
la propria unicità,
pur non restando sola.
Così come dovrebbe accadere
ad ogni donna.

Bravo, Bilbo.
Ho amato molto queste tue
"Rime indonesiane".
Peccato che siano finite.
Ormai mi ci ero affezionata.

Recensore Master
22/06/25, ore 08:11
Cap. 5:

"PARTENZA"

Sai, Bilbo la parola partenza
deriva dal latino "partire" che significa
"dividere, separare".
E, non a caso, presenta la stessa radice 
della parola "parto, partorire".
Nel partire noi sentiamo netto questo
senso di separazione, di strappo doloroso.
Per questo ci sentiamo tristi.
La malinconia della partenza,
del ritorno a casa, alla noiosa routine,
alle abitudini di ogni giorno
chi non l'ha mai provata?

Oggi ho pensato al significato
di quelle che tu definisci
"Fanciullesche rime baciate".
Mi sono chiesta: perché "fanciullesche"?
In realtà, le emozioni e gli stati d'animo che descrivi
sono tipici di un uomo maturo, non di un fanciullo.

Del fanciullo, però, nei tuoi versi
io posso ravvisare il senso della partenza.
La partenza intesa come uscita.
Uscire per intraprendere un viaggio.

Pensaci, Bilbo...
Da bambini si vorrebbe andare sempre dappertutto,
uscire di casa per scoprire il mondo.
Ti è mai capitato da bambino?
Ricordo che a me succedeva sempre.
Stressavo mia madre perché mi portasse fuori, ovunque.
L'importante era uscire di casa,
e non importava dove si sarebbe andati.

Questa era l'ebrezza del viaggio.
Un entusiasmo che spesso si perde
una volta divenuti adulti.
Spesso prevale la stanchezza,
il fastidio per le mille incombenze,
i bagagli, la fatica del viaggio.

Ma forse le tue rime,
nonostante il borbottio di sottofondo,
sono riuscite a mantenere intatto
quel desiderio fanciullesco
di oltrepassare i confini di ogni giorno
per andare alla scoperta del nuovo.

Ecco perché mi piacciono tanto queste tue rime.
Non le trovo puerili.
Le vedo piuttosto intrise di freschezza,
di fantasia immaginifica.
Lo stesso incanto nello sguardo 
che ti fa percepire "desolato"
Un aeroporto "popolato".

Un Bilbo borbottone,
ma fanciullo nell'animo.
 

Recensore Master
21/06/25, ore 07:48

"Al canto dei galli

si fanno i bagagli"

Quando arriva il giorno della partenza
c'è sempre tanta malinconia.
Anche se il rientro non dispiace,
anche se ormai si era stanchi
e non si vedeva l'ora di tornare a casa.

Ed è struggente allora ascoltare
"per l'ultima volta la musichetta
Di quella che vende il pane a cassetta".
Tutto accade "per l'ultima volta"...
E ogni ultima volta ci regala un po' di magia,
ma anche un lieve sentore
di amarezza.

E intanto tutto avviene per l'ultima volta.
L'ultima sveglia al verso del gallo,
l'ultimo canto del muezzin,
l'ultima fotografia,
l'ultimo tramonto,
l'ultima alba.
 
"La pioggia raffresca
Quest'aria istrionesca.
Era questa, chissà,
la via alla serenità?"
Forse davvero avevi trovato
la strada?
Quella che ti avrebbe donato quiete?
Una quiete difficile,
ma tanto agognata.
Forse...
Chissà...

E intanto è ormai ora di tornare.
 

Recensore Master
20/06/25, ore 08:19
Cap. 3:

"Qui si mangia con le mani,

E si seguon riti strani"
Ma quanto è bello mangiare con le mani!
Va contro tutte le buone maniere
che ci sono state insegnate nell'infanzia.

Oggi invece, la moderna pedagogia e i pediatri
invitano le mamme a lasciar scoprire il cibo ai bambini.
Hai visto la tua nipotina farlo.
Il bambino può assumere il cibo come vuole.
Il problema potrebbe essere la minestra...

"Ma da sempre son le donne
Dell'amore le colonne"
Wow... Qui si fa l'elogio della componente femminile.
Una componente imprescindibile.

"Luminose e sensuali
son le femmine orientali,
son nascoste e un poco schive,
mai offensive e un po' lascive"
Ci avrei scommesso, caro Bilbo,
che avresti messo a confronto
le donne orientali con quelle occidentali.
 
"Dietro labbra troppo grosse
venti dita troppo rosse
e due tette troppo in vista
chiedo se qualcosa esista".

Prescindendo dal maschilismo imperante
nascosto in questi versi,
posso ammettere che spesso,
sotto lo sberluccicchio 
dell'esteriorità sempre più prorompente,
ci sia ben poca sostanza.

Ma mettere a confronto
l'indipendenza e la libertà di vestirsi e truccarsi come vuole
di cui gode la donna occidentale 
rispetto alla donna orientale
è fuorviante.

La donna è meravigliosa
sia sotto un velo, che sotto i riflettori.
E non è detto che sotto un atteggiamento dimesso
ci sia più consistenza.

L'anima rimane comunque nascosta 
sia in Oriente che in Occidente.

Recensore Master
19/06/25, ore 08:59
Cap. 2:

Ops... Bilbo mio,
Non mi ero accorta che le "Rime indonesiane" fossero una raccolta di drabble!
Quanto si vede che sono distratta in questo periodo!
Ma poco male.
Ho tutto il tempo di recuperare.

Bella Medan.
Ovviamente non ci sono mai stata.
Ma, dopotutto,
non sono stata in un sacco di posti.

Meno male che mi viene in aiuto
il mio superpotere numero uno:
l'immaginazione.

E i tuoi versi aiutano parecchio
la mia capacità innata di immaginare.

Io vedo la tua Medan.
La vedo sul serio.
Ne sento il profumo e i tanti suoni.

"È un miscuglio di cielo e di terra
che alla fine la vita ti afferra."

Sublimi questi versi che mi inducono
a pensare ad un orizzonte 
dove la terra si confonde con il cielo.

Immagino Medan all'imbrunire.
Quando i colori del tramonto
hanno ben poco del cielo
e molto della terra.

"E la musica ascolto esotica
Sempre un po' dalla vena erotica"

La musica a Medan
probabilmente è talmente ossessiva
e ammaliatrice
da incantare i sensi.
Meglio di un qualsiasi afrodisiaco.
Stupenda.

"Senza pensarci scivolo in trappola"
Ecco qua.
È inevitabile in tanta atmosfera ancestrale
caderci dentro con tutte le scarpe
e sentirsi a casa.

Inutile dire che...
adoro Medan.
 

Recensore Master
16/06/25, ore 08:21
Cap. 1:

Bilbo, ma che mi combini?
In vacanza in Indonesia ti ammali?
Che sfortuna!
Oppure era il caldo che ti faceva star male?
Ma no... Non ci credo.
Tu ami il caldo,
tu adori l'estate.

Sono io, piuttosto,
che detesto caldo e sudore.
Io sì che sarei stata male in quella "calda veranda".
Avrei borbottato tutto il tempo.
Avrei lanciato mille improperi al muezzin 
che non mi avrebbe lasciato dormire,
come se il caldo non bastasse!

Ma tu no, Bilbo mio.
Tu in Indonesia 
sei capace di andare ben oltre il caldo.
Tu puoi apprezzare la vera anima
dellIndonesia.
E il tuo spirito non soggiace
a futili aspetti come temperature desertiche e afa.

Belli i tuoi versi.
Ovviamente non mi soffermo su quella veranda
che è troppo stretta.
L'avrei odiata con tutta me stessa una veranda stretta come una mutanda.
Le verande devono essere ampie e ariose.
Con un tavolo per mangiare e giocare a carte.
Con comode sedie a sdraio per leggere in santa pace
e godersi il fresco.

 

Recensore Master
23/06/23, ore 20:41
Cap. 6:

Racchiudi qui tutto il fascino orientale.

Che, ne sono sicura, mai morirà.

Recensore Master
23/06/23, ore 20:40
Cap. 5:

La partenza come la morte.
Eppure, ogni viaggio ci arricchisce, e dopo non siamo più le stesse persone.
E questa può essere tragedia, oppure benedizione.

Recensore Master
23/06/23, ore 20:39

Partire è un po' morire.
Prende subito la nostalgia, sai che forse non tornerai, sai che sono gli ultimi istanti, e poi tutto cambierà.
Si...somiglia alla morte. Sai cosa lasci, non sai cosa ti attende.

Recensore Master
23/06/23, ore 20:37
Cap. 3:

È presto spiegato, qui, il fascino d'Oriente.
La donna occidentale ha perso se stessa. Mai più si ritroverà, temo.
Troppo rosso sulle dita, troppo grosse quelle labbra, troppo in vista il décolleté.
E poi? Cosa resta?
Forse, solo il vuoto.

Anime rinsecchite che non san più di nulla.

Recensore Master
23/06/23, ore 20:34
Cap. 2:

Un posto che strega, a tal punto da prendere in considerazione il matrimonio...

Forse meglio non pensarci, e buttarsi sul pesce. Anche se si finisce per somigliare a un pollo...

Recensore Master
23/06/23, ore 20:30
Cap. 1:

Ti vedo, su quella veranda, in lotta con un corpo indebolito, contrariamente allo spirito, che mai si arrende.
Ti vedo, e sento la calura indonesiana.

Preferisco sempre il Nord.

Recensore Master
11/06/23, ore 14:57
Cap. 1:

Mi piacciono le rime e mi sembrano ben riuscite. Mi piace soprattutto l'accostamento tra l'immagine poetica di un paesaggio straniero e i paragoni decisamente meno altisonanti "stretta come una mutanda".

Ottimo lavoro!

Recensore Veterano
13/09/22, ore 08:38
Cap. 6:

Ciao carissimo.
Ho letto con molto interesse tutte le tue "rime indonesiane" e ne sono rimasto affascinato.
Sei riuscito a fare qualcosa che io non sono mai riuscito a fare.
Per questo il tuo lavoro mi affascina ancora di più.
Hai parlato di un viaggio, ma non lo hai raccontato: ce lo hai fatto vedere.
Ci hai mostrato delle diapositive.
Alcune scattate dalla tua mano e dal tuo punto di vista altre sembrano scattate da sole, o con l'auto scatto, perché ritraggono anche te, anche se non sempre sei visibile espressamente.
Un viaggio introspettivo proiettato attraverso scenari e situazioni particolari.
La "storia" stessa si snoda alla stessa velocità delle tue sensazioni.
E ciò si percepisce.
Anche il finale è perfetto.
I miei più vivi complimenti.
Roberto

Recensore Junior
12/09/22, ore 15:26
Cap. 1:

Buongiorno,
Credo di non essere mai passato a lasciare una recensione alle tue poesie, ma questa volta, probabilmente attratto dal titolo, non posso esimermi dal farlo.
L'Indonesia è sempre stato uno di quei luoghi verso cui ho nutrito una forte attrazione e, al tempo stesso, una forte repulsione. Penso infatti che sia uno di quei luoghi che si debba visitare almeno una volta nella vita, perché credo sia un viaggio che ti modifica all'interno, che ti cambia forse radicalmente, ma, allo stesso tempo, da come lo descrivi, si presenta come un luogo arido e soffocante. Forse però anche questo può essere parte del viaggio spirituale, e sempre forse non mi sento ancora pronto per intraprenderlo.
Perdonami, forse ho stra parlato, ma le tue rime hanno toccato delle corde che sono molto sensibili.
Ti ringrazio e ti faccio i miei più sinceri complimenti.
A presto.
Kuba

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