Ciao <3
Accolgo l'invito di Peppe e spendo due parole su questo capitolo (l'avrei fatto comunque, ma magari, se dico così, Peppe è più contento, eh...)
Finora la storia mi sta piacendo moltissimo, in particolare per i vari "personaggi" e i loro spaccarti di vita, che reputo interessanti e piacevoli, perché estremamente realistici e ragionati, quasi... accoglienti, non so se mi spiego.
Non trovo altri punti da aggiungere al discorso di Peppe: penso ci sia tutto.
Personalmente credo che, da qualche parte là fuori, esistano forme di vita. Mi trovo sia affascinata che spaventata, davanti alla prospettiva, in egual misura. Forse ho trovato il mio compromesso, che altro non è se non una speranza: forme di vita più simili ai nostri animali non evoluti (dal momento che, ci piaccia o meno, anche noi facciamo parte del regno animale). So che andrei in visibilio se qualcuno venisse a dirmi che sono stati scoperti dei batteri o altro. Altre forme di vita troppo simili alla nostra, invece, mi fanno l'effetto degli androidi: qualcosa che vuole essere umano ma non lo è, non può; mi turba profondamente e potrebbe anche essere definita una forma di razzismo, ma non combino.
Sono inoltre d'accordo sul punto esposto da Peppe: se non riusciamo ad andare d'accordo fra di noi, figurati con forme di vita aliene. Se là fuori ci fosse una forma di vita con un'intelligenza simile alla nostra e, malauguratamente, venisse a vedere di noi... Dio, finirebbe in tragedia! Ci faremmo odiare e, se la loro tecnologia si dimostrasse più evoluta della nostra (cosa probabile, se sono riusciti ad arrivare fin qui), sterminare. Va bene che ad un certo punto bisogna comunque morire e potrebbe risultare avvincente una morte così assurda, ma sai...
Potrebbe sembrare che il discorso di sopra sia incentrato su un modo di pensare umano, ma preferisco vederlo più come un ragionamento della vita stessa, che ci ordina, impone di sopravvivere; animali, batteri, piante ecc., non importa, l'ordine è sempre quello: sopravvivi! Peppe mette -giustamente- in conto che, per fare questo discorso, sia necessario pensare ad una biologia/genetica universale; non conosciamo altri modi, dunque non posso valutare altre tesi... se non estremamente fantasiose: ci sono altri modi, in cui si esprime la vita? E se la risposta fosse affermativa, si chiamerebbe ancora "vita"? In teoria sì: c'è movimento, allora c'è vita (in forme organiche, altrimenti, certo, è solo energia). Ma chissà. Non posso uscire dai miei schemi umani, perché non sono qualcosa di diverso. In effetti, forse potevo risparmiarmi l'ultima parte, dal momento che non va davvero da nessuna parte.
Comunque, ho trovato il suo discorso davvero interessante e l'istinto è quello di mettermi a commentare punto per punto, ma va bene così: ti ho espresso ciò che volevo esprimerti e, il resto, sarebbe solo una ripetizione del testo da te scritto, in buona sostanza.
In conclusione, aggiungo che mi sono piaciuti i momenti in cui si metteva a fare cose a random, apparentemente prive di una reale logica: è realistico, soprattutto se penso a quando, per esempio, senza fame o una reale volontà di mangiare, ci mettiamo ad aprire il frigo o l'anta di qualche credenza. E poi lo faccio anch'io di prendere su oggetti o vagare e guardare cose in giro, sempre senza un reale scopo. Eh, i dettagli, sai <3
I.N.R.: la meditazione di qualcuno che non è la signora Luisa è appena stata interrotta xD
Ti abbraccio <3 A presto,
-Agp. |