Ciao, vi!
Sto sbirciando le storie scritte per la To Be Writing challenge e quindi eccomi qui; mi è dispiaciuto molto che tu non sia riuscita a partecipare agli Oscar quest'anno, ma sono contenta di avere comunque l'occasione di passarti a leggere! (Non che non possa farlo in generale, ma ultimamente sto un po' fuori dal fandom di HP e iniziative di questo tipo sono una bella scusa per tornarci.)
Prima di commentare per bene la storia, ti segnalo alcune sviste che ho notato:
cibandosi della sua rabbia e regalando lui disciplina e controllo. regalando a lui, oppure regalandogli
il sue the 'suo' (tra l'altro, da solo non l'avrei segnalato, ma credo che thé vada accentato?)
che il dolore si stessi alleviando 'stesse'
sbriciolarsi tra le sue dira 'dita'
stendando a concedergli 'stentando' (credo?)
Era James a sollevare lui il morale sollevargli
Ora terrorizzato che l'altro si stesse aprendo con lui. Credo che qui intendessi Era terrorizzato (?)
“Non è mi intenzione, no.” 'mia'
Ma passiamo alla storia!
Mi è piaciuto veramente tanto il ritratto che hai dato qui di Severus, e in particolare ho trovato davvero interessante la premessa: le conseguenze del mantenere una presa costante sulla propria mente, tenendola chiusa tutto il tempo – o quasi.
Intanto mi è piaciuta la motivazione che hai dato per l'arruolarsi di Severus tra i Mangiamorte. Lo ha fatto alla ricerca di approvazione e affetto più che per qualsiasi altro motivo; ne ha sposato gli ideali senza pensarci, senza davvero curarsene, perché erano il prezzo di quella compagnia. È un bel dettaglio anche che Narcissa sottolinei come l'unica Nata Babbana che Severus abbia mai insultato sia proprio Lily, che gli piaceva. Sigh.
Ho poi amato i rapporti che hai scelto di mostrare: la relazione che forse chiamare amicizia sarebbe troppo, ma di certo è rispetto reciproco, tra Severus e Minerva (lei che lo conosce da quando era un ragazzino ingenuo e speranzoso a Hogwarts – il mio povero cuore – e non si fa certo ingannare adesso; lui che la rispetta, ma rifiuta di lasciarsi aiutare perché è Severus... ma le concede comunque una briciola, la garanzia che non starà da solo, per rassicurarla), e l'amicizia con Narcissa.
Amo la Severus & Narcissa, e qui non posso proprio lamentarmi, anzi! Narcissa che è l'unica a cui lui permetta di vederlo nel suo momento peggiore, più vulnerabile. Narcissa che mantiene il suo segreto per anni, senza chiedere nulla – non che ce ne sia bisogno: non è stupida, quel che conta l'ha capito da sé –, e che ogni anno riserva una sera a lui e si attrezza per aiutarlo in ogni modo possibile. Non mi ringraziare, e sì, sappiamo bene che il momento di chiedere un favore in cambio poi arriva. Ma non è certo per opportunismo che sceglie di aiutarlo qui.
E poi Regulus! Sono due figure che mi hanno sempre intrigata molto, loro; i due traditori tra le schiere di Voldemort, anche se in momenti diversi. Entrambi fondamentali per portare alla sua sconfitta, nessuno dei due è sopravvissuto per vedere quel momento (Sev c'è andato vicino, ma...). Tu li hai immaginati amici già da prima (o quasi amici), e penso abbia senso: arruolati insieme, Severus il mezzosangue poteva sembrare a Regulus il collega meno rischioso a cui confidare i suoi dubbi.
“Ho sempre pensato che avremmo potuto essere amici se ci fossimo incontrati io, te e Lily in quello scompartimento” allora: G R A Z I E. Lo penso anch'io! E amo immaginare Severus e Remus amici! Impossibile nel canon, ma... potrebbero. Se Sev fosse meno testardo. E decisamente avrebbero potuto, se le cose fossero andate diversamente durante quel primo viaggio verso Hogwarts.
Mi sono piaciute tantissimo anche le parole che hai speso per descrivere ciò che legava Severus a Lily. Molti tipi di amore possono unire le persone. Lily era stata unica. Non aveva mai desiderato altro che essere nella sua vita, Severus, che essere riconosciuto e apprezzato da lei. Perdonato forse. Non voleva solo essere il motivo per cui era morta. Erano stati molto di più lui e Lily, tra i biscotti allo zenzero mangiati insieme, i sogni sussurrati, le dita intrecciate. Tutte quelle parole a unire i loro pensieri e i suoi ricordi.
Sì, sì, semplicemente sì! L'amore è molto, molto di più del solo amore romantico, ed è proprio vero: Lily era tutto per Severus, la prima luce che ha trovato in una vita di ombre. E il fatto che lui dopo Lily (e Regulus) sia terrorizzato all'idea di instaurare nuovi legami, che poi significa nuove persone da proteggere perché perderle sarebbe troppo doloroso? 🥺 🥺 🥺 Sono debolissima.
Remus è brutale, pur senza volerlo: Bisogna morire per far parte del tuo dolore? Duro, ma cavolo se non ha affondato il colpo.
E vogliamo parlare della fine?
L'accenno Dramione mi ha fatta sorridere fin dall'inizio, ma giunta alla fine è stato proprio bello vedere come l'hai usato per legare un po' tutte le conversazioni di Severus: Minerva ne parla per prima, un po' per scherzo, Severus segue effettivamnte il suggerimento di riferirlo a Narcissa (non pensavo l'avrebbe fatto! Anche Narcissa lì non si è smentita e non si è trattenuta con i parallelismi) e infine lo riferisce a Lupin come una sorta di rametto d'ulivo, un'offerta di pace. Un'offerta efficace, che riesce a spezzare la tensione e porta alla risata di Lupin. È stato bello vederli capirsi, sia anche solo per la notte di Halloween, un po' come se il tempo in questa occasione si fosse sospeso per permettere ciò che di norma è impossibile. E allora in questo tempo irreale Severus può persino chiamarlo Remus, una sola volta, mentre i due uomini che le circostanze non hanno voluto amici si consolano e incoraggiano a vicenda. Basta poco, a volte, e questa è decisamente una di quelle volte.
Tirando le somme, complimenti per aver elaborato una storia tanto interessante: l'ho accennato sopra, ma ho apprezzato tanto come hai sviluppato il tema dell'Occlumanzia e del costo anche fisico di un suo utilizzo prolungato.
Alla prossima!
Mari |