Recensioni per
Lumières de l'avent
di Demoiselle An_ne
Quando un oggetto materiale, un capo d'abbigliamento o un monile diventa per noi tanto caro da non riuscire più a separarcene è, di solito, perché è legato ad un ricordo che significa tanto per noi. |
E così abbiamo scoperto perché Alain non si separa mai dalla sua sciarpa rossa. |
Carissima Anne, |
Cara Anne, mi piace molto la tua personale versione dell'origine del fazzoletto di Alain. |
Quanto mi piace quando scrivi di Alain! Che anche in giovane età non ha paura di darle ma soprattutto di prenderle. Ho avuto un sospetto quando hai parlato di stoffa rossa che è stato confermato continuando a leggere. Il mitico fazzoletto rosso! Bellissima Lucina.. Alla prossima. |
Continui, cara Anne, a riempire le caselline del tuo calendario accarezzando, via via, ogni personaggio e regalandogli un frammento di tempo solo per se stesso, nel grande disegno della storia canonica che, inevitabilmente, il lettore porterà con sé per la magia e il sentimento che vi ha scorto. |
Ciao Demoiselle An_ne. Un capitolo con protagonisti Oscar e André. Nessuno puó far dimenticare a quest'ultimo la sua amata Oscar. Ho immaginato André con quel vassoio con le due tazze fumanti e il libro. Bello il finale dove ridono entrambi. Amo leggere come stia rappresentando diversi momenti tra Oscar e André. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Ciao Demoiselle An_ne. Ho letto con interesse questo capitolo dove hai scritto attraverso un frangente con quella bottiglia riguardo il rapporto tra Nanny e il Generale. Non é facile scrivere del loro relazionarsi e ho apprezzato lo abbia fatto. Mi ha colpita l'espressione nelle note riguardo il fatto che la famiglia è fatta anche di legami che travalicano i confini biologici e hai ben rappresentato questo in questo capitolo. Sono lieta abbia esplorato questo rapporto riguardo il quale avrei voluto sapere di piú. Uno scritto con il Generale in una veste diversa dove tutto nel finale converge in quel piccolo Reynier. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Ecco spiegato il fazzoletto rosso attorno al collo di Alain... |
Carissima Anne, |
Anche io adoro Alain, gigante buono e gentile che impariamo a conoscere solo nella seconda parte dell'anime. Qui, però, tu vai indietro nel tempo, alla genesi del famoso e inseparabile fazzoletto rosso, regagliatogli da Diane in un Natale povero di cose materiali ma ricco di amore. Bellissima lucina. |
Certo che Alain era tosto anche da piccolo.. se solo Diane fosse vissuta! Complimenti per le tue conoscenze delle tradizioni Natalizie della Francia. |
Questa lucina di metà percorso è unita alla prima a doppio filo: là una Maria Antonietta bambina sognava la Svezia, qui un conte svedese sogna la donna Maria Antonietta, assoluta regina del suo cuore, calata nella realtà del suo Paese. |
Hans Axel di Fersen, che non è certamente privo di tante qualità, ma, qualche volta, sbaglia a valutare, si rende conto qui, dolorosamente, che fuggire non è, come forse si era illuso, la soluzione. Che per quanto strenuamente si possa combattere contro i propri sentimenti, questi riaffioreranno sempre, prima o dopo, nelle forme e nei modi che meno ci aspettiamo. Che allontanarsi da chi si ama, semplicemente, non è possibile, per quanto insostenibile possa essere avere accanto la persona amata "e non poterla toccare". |
Come promesso nella precedente recensione, eccomi nuovamente qui a lasciare un piccolo pensiero per questa nuova casellina! Ammetto che non conoscevo l’esistenza della Festa di Santa Lucia e sono contentissima di aver scoperto qualcosa di nuovo. |