Recensioni per
Lumières de l'avent
di Demoiselle An_ne

Questa storia ha ottenuto 295 recensioni.
Positive : 295
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/12/22, ore 18:48
Cap. 14:

Quando un oggetto materiale, un capo d'abbigliamento o un monile diventa per noi tanto caro da non riuscire più a separarcene è, di solito, perché è legato ad un ricordo che significa tanto per noi.
Così, a ritroso nel tempo, scopriamo com'è che la sciarpa rossa è diventata qualcosa che "fa parte" di Alain, al punto che non riusciamo, quasi ad immaginarlo senza.
Alain qui, ancora un ragazzo, mostra già quella forza indomita e quella fierezza che lo caratterizzano. Capace di "affrontare il mondo a mani nude", se necessario. La sua sola fragilità: le persone che ama. L'unica cosa che Alain non sa affrontare è l'impotenza nel vedersi abbandonare da loro. Come di fronte al corpo senza vita della sorella, nella storia originale, o in quel saluto commosso al suo Comandante, prima di correre ai cannoni.
Complimenti a Galla per la fanart!
Alla prossima.
Un abbraccio.
Octave
(Recensione modificata il 15/12/2022 - 09:39 pm)

Recensore Master
15/12/22, ore 16:49
Cap. 14:

E così abbiamo scoperto perché Alain non si separa mai dalla sua sciarpa rossa.
Certi oggetti si caricano, infatti, per noi, di un significato affettivo che travalica il loro valore materiale, e il loro stato; e Alain, sotto sotto,
è un uomo dalla sensibilità spiccatissima
Che meraviglia la fan art di Galla con quel colpo di colore della sciarpa rossa!
Un abbraccio, sempre più brava,
d

Nuovo recensore
15/12/22, ore 16:22
Cap. 14:

Carissima Anne,
(mi prendo già la libertà di chiamarti per nome nella speranza che non sia “di troppo”)
Ho adorato alla follia la tua visione dietro al fazzoletto di Alain, personalmente mi sono sempre chiesta se quel fazzoletto fosse stato messo lì a caso, oppure se avesse un valore sentimentale nascosto. Dopotutto, vediamo non toglierselo mai, fino alla fine e anche dopo continua a portare quel “pezzo di stoffa” con sé. Alain è un personaggio che avrei voluto vedere analizzato molto più in profondità, sebbene dalla metà in poi diventi praticamente un personaggio al pari dei protagonisti, di tutto rispetto; dimostrandosi fino alla fine un “gigante buono” come l’ho sempre rappresentato io. È impossibile non amarlo. Poi, vedendo il suo temperamento da adulto, non mi sorprende che da bambino fosse uno sempre in mezzo a una rissa! 
Anche oggi mi hai regalato una piccola lucina natalizia in più che non potevo non apprezzare. 
Con il tuo stile e la tua dolcezza nella scrittura (e non solo) non credo che potrai deludermi.
A presto,
Ziggy.
 
(Recensione modificata il 15/12/2022 - 04:24 pm)

Recensore Veterano
15/12/22, ore 14:02
Cap. 14:

Cara Anne, mi piace molto la tua personale versione dell'origine del fazzoletto di Alain.
"Rosso come il Natale e come l’amore cucito insieme alla stoffa dalla mia Diane"
Un ricordo inseparabile che ancora vediamo al suo collo nell'ultima puntata dell'anime, quando ormai tutto è finito.
Complimenti a te e a Galla che ha creato un'altra meraviglia.
Grazie di averla condivisa

Nuovo recensore
15/12/22, ore 12:38
Cap. 14:

Quanto mi piace quando scrivi di Alain! Che anche in giovane età non ha paura di darle ma soprattutto di prenderle. Ho avuto un sospetto quando hai parlato di stoffa rossa che è stato confermato continuando a leggere. Il mitico fazzoletto rosso! Bellissima Lucina.. Alla prossima.
(Recensione modificata il 15/12/2022 - 12:42 pm)

Recensore Master
15/12/22, ore 10:04
Cap. 14:

Continui, cara Anne, a riempire le caselline del tuo calendario accarezzando, via via, ogni personaggio e regalandogli un frammento di tempo solo per se stesso, nel grande disegno della storia canonica che, inevitabilmente, il lettore porterà con sé per la magia e il sentimento che vi ha scorto.
Come non rammentare, con il cuore stretto, quanto fosse l’amore che Alain, ragazzo all’apparenza spregiudicato, e oggi diremmo tutto d’un pezzo, quando si parlava della piccaola Diane, la sorellina adorata per la quale avrebbe combattuto contro il mondo intero pur di saperla felice.
Il suo sguardo dolce e il suo sorriso e quella intima gioia che sapeva donarle erano il regalo più grande che Alain potesse ricevere.
E, anche quella volta, il luccichio visto negli occhi della sorella per quella stoffa rossa, che sarebbe servita, secondo le sue intenzioni, per i poveri ma sentiti regali di quel Natale, è stato un richiamo per il giovane Alain, il quale ha dovuto fare a botte pur di assicurarsi quel trofeo che, con somma sorpresa, non sarebbe diventato un dono natalizio, bensì, dapprima, una sciarpa per lui, che avrebbe indossato con gioia e, quando non avesse più assolto al suo compito di sciarpa che dà calore, l’ avrebbe poi utilizzata come fazzoletto annodato sempre al collo, divenendo di fatto il suo tratto distintivo, in quanto è così che lo abbiamo conosciuto e nel nostro immaginario continuiamo a ricordarlo sempre da lui accompagnato.
Un altro bell’intermezzo che sa di famiglia, di calore, di amore.
Grazie ancora e sempre più brava. Un affettuoso saluto.
Complimenti anche alla validissima Galla con il suo tocco inconfondibile!
(Recensione modificata il 15/12/2022 - 05:45 pm)

Recensore Master
15/12/22, ore 09:28

Ciao Demoiselle An_ne. Un capitolo con protagonisti Oscar e André. Nessuno puó far dimenticare a quest'ultimo la sua amata Oscar. Ho immaginato André con quel vassoio con le due tazze fumanti e il libro. Bello il finale dove ridono entrambi. Amo leggere come stia rappresentando diversi momenti tra Oscar e André. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 15/12/2022 - 09:30 am)

Recensore Master
15/12/22, ore 09:17

Ciao Demoiselle An_ne. Ho letto con interesse questo capitolo dove hai scritto attraverso un frangente con quella bottiglia riguardo il rapporto tra Nanny e il Generale. Non é facile scrivere del loro relazionarsi e ho apprezzato lo abbia fatto. Mi ha colpita l'espressione nelle note riguardo il fatto che la famiglia è fatta anche di legami che travalicano i confini biologici e hai ben rappresentato questo in questo capitolo. Sono lieta abbia esplorato questo rapporto riguardo il quale avrei voluto sapere di piú. Uno scritto con il Generale in una veste diversa dove tutto nel finale converge in quel piccolo Reynier. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 15/12/2022 - 09:20 am)

Recensore Junior
15/12/22, ore 01:14
Cap. 14:

Ecco spiegato il fazzoletto rosso attorno al collo di Alain...

Recensore Veterano
14/12/22, ore 22:05
Cap. 14:

Carissima Anne, 
Adorata Damigella,
Nonostante Santa Lucia fosse ieri le sorprese per me non sono ancora finite: che magnifico regalo il tuo! Una ‘lucina’ sul mio guascone preferito, #unalainacaso che ha fatto breccia in più di un cuore. Davvero, non potevi farmi più contenta. 
Ce lo vedo proprio Alain ragazzino a fare a botte con i ragazzi più grandi per procurarsi uno scampolo di stoffa rossa per la sua adorata Diane.
E grazie a te riusciamo a spiegarci perché Alain sia così legato alla sua sciarpa/fazzoletto portafortuna, tanto da non separarsene mai. Non poteva essere diversamente con una storia così.
Siamo già alla quattordicesima lucina e tu, cara mia, non sbagli un colpo. 
Il fatto che il mio disegno abbia accompagnato un storia così tenera e incantevole mi onora e mi rende tanto felice.
Applausi a profusione per te e mille affettuosi abbracci, carissima!
A prestissimo e ancora grazie,
G.
(Recensione modificata il 14/12/2022 - 11:11 pm)

Recensore Master
14/12/22, ore 21:44
Cap. 14:

Anche io adoro Alain, gigante buono e gentile che impariamo a conoscere solo nella seconda parte dell'anime. Qui, però, tu vai indietro nel tempo, alla genesi del famoso e inseparabile fazzoletto rosso, regagliatogli da Diane in un Natale povero di cose materiali ma ricco di amore. Bellissima lucina.

Recensore Master
14/12/22, ore 21:31
Cap. 14:

Certo che Alain era tosto anche da piccolo.. se solo Diane fosse vissuta! Complimenti per le tue conoscenze delle tradizioni Natalizie della Francia.

Recensore Veterano
14/12/22, ore 18:46
Cap. 13:

Questa lucina di metà percorso è unita alla prima a doppio filo: là una Maria Antonietta bambina sognava la Svezia, qui un conte svedese sogna la donna Maria Antonietta, assoluta regina del suo cuore, calata nella realtà del suo Paese.
In entrambi i casi un desiderio irrealizzabile, non in questa vita.
Bravissima Anne, non ne sbagli una.
Avanti con la prossima!

Recensore Veterano
14/12/22, ore 13:50
Cap. 13:

Hans Axel di Fersen, che non è certamente privo di tante qualità, ma, qualche volta, sbaglia a valutare, si rende conto qui, dolorosamente, che fuggire non è, come forse si era illuso, la soluzione. Che per quanto strenuamente si possa combattere contro i propri sentimenti, questi riaffioreranno sempre, prima o dopo, nelle forme e nei modi che meno ci aspettiamo. Che allontanarsi da chi si ama, semplicemente, non è possibile, per quanto insostenibile possa essere avere accanto la persona amata "e non poterla toccare".
Hans Axel di Fersen mostra qui, come nella storia originale, le sue umane fragilità, quelle che tante volte deve essersi trovato a fronteggiare in tutti quei momenti in cui, come racconterà ad Oscar e ad André al ritorno dalla guerra, ha desiderato forse che tutto finisse, in qualche modo, sul campo di battaglia. Insieme ad amici così sinceri, invece, non può che sentirsi fortunato di essere vivo.
Ed è un sincero e commosso desiderio di vivere quello che Fersen, che non sarà perfetto, ma è incredibilmente umano, esprime qui.
Alla prossima, Anne.
Un abbraccio.
Octave

Nuovo recensore
14/12/22, ore 11:44
Cap. 13:

Come promesso nella precedente recensione, eccomi nuovamente qui a lasciare un piccolo pensiero per questa nuova casellina! Ammetto che non conoscevo l’esistenza della Festa di Santa Lucia e sono contentissima di aver scoperto qualcosa di nuovo. 
Ah, Fersen. Sentimentale, tormentato, sciocco Fersen. Ho sempre provato per lui una immensa compassione: dev’essere terribile tentare di sopravvivere a un amore impossibile, che in nessun modo avrebbe mai potuto tramutarsi in quello che sperava. Nemmeno fuggire e affogare nel tumulto della guerra è bastato per soffocare quel disordine di sentimenti che provava dentro di sé. Ho avvertito questa drabble come un delirio di Fersen, un vaneggiamento; come se fosse completamente annientato da quelle stesse sensazioni e da quell’amore da cui tentava di sgattaiolare via. E l’immagine di Maria Antonietta collegata con un suo – immagino felice – ricordo di casa mi ha fatto tremare leggermente il cuoricino. Si immagina la sua Regina vestita di bianco, come se fosse un angelo. Terribile e struggente. 
Che dire, ho adorato questa casellina e l’ho letteralmente divorata come ho fatto con tutte le altre! Confermo dunque di apprezzare tantissimo il tuo stile di scrittura: ordinato e pulito, si lascia semplicemente leggere ma allo stesso tempo è capace di annientarti completamente. Mi convinco sempre di più a voler leggere altro di tuo, perciò aspettati qualche mio messaggino in qualche altra tua storia! 
Di nuovo complimenti.
Un abbraccino,
Ziggy.
(Recensione modificata il 14/12/2022 - 11:45 am)