Recensioni per
Padre, secondo te, esistiamo?
di tilia

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/12/22, ore 21:28

Ciao! Rieccomi qui a recensire anche questo capitolo che con mio grande piacere hai deciso di pubblicare. Comincerei col dirti che qui ho apprezzato molto alcune scelte stilistiche da te utilizzate, in primis la personificazione del cuore di Mario, molto azzeccata per rendere la forte emozione da lui provata in quei momenti di rabbia e paura in cui teme che Bowser abbia approfittato della principessa a cui sembra tenere fin troppo. La scena in cui entra nella sua camera da letto come una furia aspettandosi il peggio, salvo poi sorprenderlo in un momento di fragile quotidianità, l'ho trovata strabiliante per quanto sia stata descritta in un modo realistico e convincente, seppur vagamente comico. Concentrandomi su Mario in particolare, devo ammettere che la cosa che mi è piaciuta di più è stato l'evidenziare questo suo senso di riluttante riverenza che ha dimostrato nei confronti del suo nemico. È così che immagino il loro rapporto nel Canon videoludico, una antipatia sicuramente sincera che però in qualche modo è solo "di facciata", in quanto nasconde un profondo rispetto. Sentimento sicuramente ricambiato da Bowser, nonostante la sua posizione di "cattivo strafottente" gli impedisca di esternarlo, ma ampiamente dimostrato nel momento in cui ha ricambiato gli auguri natalizi senza incenerirlo. Su Bowser, anche qui abbiamo avuto la conferma di ciò che avevamo già visto nei precedenti capitoli, come anche evidenziato dalle riflessioni di Peach e confermato poco dopo da lui stesso, sono la sua arroganza e la sua avidità che lo portano a compiere degli errori fondamentali di cui i suoi figli, in particolare Ludwig che è il maggiore, sono poi costretti ad affrontare le conseguenze. È una situazione avvilente, ma in realtà ahimè molto comune. Parlando per frasi fatte, è maledettamente vero che nessun genitore "nasce imparato" e che nel momento stesso in cui nasce un figlio nasce anche un genitore. Non tutti sono capaci di reggere tale ruolo e con una personalità come quella di Bowser, di certo la tendenza di nascondere -o per lo meno di non far notare- i propri errori sarà inevitabile. Come hai scritto nelle note conclusive, non vi è un modo facile per rimediarvi, ma sicuramente il fatto di aver riaperto con il proprio figlio un dialogo che sembrava ormai chiuso per sempre può essere un ottimo punto di partenza. Chiuderei con altri complimenti per come stai rendendo bene i personaggi, che rimangono tutti sempre ben riconoscibili e coerenti con loro stessi. Spero di poter leggere presto un altro capitolo.