Ed ecco che, dopo sei secoli, riesco a leggere questa storia come si deve :D
Niente, questa vicenda mi lascia il cuore spezzato ogni volta, in qualsiasi riproposizione. Anche perché, lo confesso, in Tiberio e Giulia io vedo un grandissimo potenziale sprecato.
Voglio dire, non solo sono più simili di quanto non appaiano a prima vista, fosse solo per l'amore di entrambi per la cultura, magari espresso in maniera diversa, ma la mia parte romantica tende a vederli quasi un completamento l'uno dell'altra per quanto lui è chiuso e introverso e lei vivace, spigliata, amante della vita.
Ma soprattutto, se solo avessero visto l'uno nell'altra la cosa che più li accomunava, ossia l'essere pedine di un gioco più grande... voglio dire, il dialogo finale del tuo racconto tra i due è una di quelle cose che mi fanno pensare e allora, nessuno di voi due ha voluto queste nozze, fatene almeno nascere una forte alleanza. E invece sappiamo bene che così non è andata.
Insomma, questo solo per dire che mi straziano il cuore già i soggetti di per sé. Ma la resa che ne hai fatto mi ha decisamente colpita, con Livia ostinata filatrice di lana e di trame politiche e Tiberio a corto di parole davanti a lei mentre dentro ribolle di risentimento, e Giulia invece che illusa sperava nella libertà concessale dalla vedovanza e invece ecco che il padre arriva con la sua proposta assolutamente da non rifiutare... e la gentilezza di Augusto è forse più dolorosa del pragmatico assolutismo di Livia, perché come si può dire di no alle proposte più dolorose, quando vengono fatte con tenerezza?
Non che Giulia avesse comunque scelta, in ogni caso.
E in tutto questo, tanto amore per Vipsania, che ha e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore <3
E niente, dopo questa sappi che voglio vedere Giulia e Iullo che giocano alla battaglia di Azio, così, se mai ti verrà voglia di scriverci su :P
Un abbraccio e perdona lo sproloquio abbastanza confuso
Mel |