Recensioni per
Ritorno a Les Laures
di Melisanna

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/09/24, ore 12:11

C’è un’energia magica nei paesaggi di montagna che non si trova in nessun’altro luogo al mondo: è la sensazione di immensità e progressione verso il cielo, tra le asperità di una terra poco battuta e difficile, da cui nascono piante resilienti e selvagge… è un ambiente affascinante con un simbolismo davvero unico, di cui amo moltissimo leggere. Soprattutto amo quando chi ne scrive sa dare alle descrizioni rimandi intimi e mistici, perché in ogni colore, in ogni rumore, nei piccoli cambiamenti di scenario c’è una bellezza di cui certamente molti sanno cogliere le sfumature ma pochissimi sono in grado di riportare su carta. Tu questo l’hai fatto molto bene: mi sono sentita su quella montagna a camminare con Alberto e Ivan, mi hai aperto la strada ai ricordi del sole che ti fa sudare mentre cammini su terreni accidentati con lo zaino pesante in spalla; quella sensazione di fatica che sul momento ti sembra infinita e poi non vedi l’ora che torni.
Proprio per questa sua inevitabile vicinanza con il cielo, la montagna è anche un luogo di mistero, e di morte. In questo richiamare questo tema mi hai ricordato l’incipit de “Le nevi del Kilimangiaro” di Hemingway, quando dice: “Vicino alla vetta occidentale c'è la carcassa rinsecchita e congelata di un leopardo. Nessuno ha saputo spiegare cosa cercasse il leopardo in quell'altitudine”. Mi aspettavo che Ivan in realtà non fosse guarito, ma non per questo ha fatto meno male. Hai costruito la tensione narrativa fino al ribaltamento finale con grande abilità, ma soprattutto con delicatezza, intrecciando descrizione e introspezione. La malinconia ti pungola sin dalle prime righe e resta nascosta appena sotto la soglia della coscienza per tutto il testo, lasciandoti alla fine con il cuore gonfio di tristezza, ma ancor di più con la soddisfazione di aver letto una scrittura bella davvero.
Grazie per averla scritta e condivisa.

Recensore Junior
02/07/23, ore 01:39

Nope. Io non sto piangendo. Per niente...ma proprio zero. Dio santo, quanto mi piacciono le tue montagne, mi fai essere lì, sul sentiero, ed è così bello, così naturale... è dove, fosse per me, starei tutti i giorni, tutto il giorno. Mi mancano, le montagne, tantissimo, sempre, e tu me lo ricordi con brutale dolcezza. Mi hai fatto sorridere con il dahu, mio padre da piccola mi prendeva in giro esattamente con gli stessi scherzi di Ivan e io oggi prendo in giro a mia volta il mio ragazzo, e questa cosa ci fa sempre tanto ridere. E' uno scherzone a cui tutti i montanari che ho conosciuto sono affezionati (chi sa poi perchè e da dove viene). Sua Maestà mi ha fatto stringere il cuore e l'orgoglio di Ivan...oh sì. Tutti i montanari hanno il loro dio della montagna, e te lo mostreranno sempre con il petto che scoppia di orgoglio. Anche io ho il mio, e sinceramente non lo so spiegare, succede e basta. La fine...eh beh, mentirei se ti dicessi che non me l'aspettavo, ma ha fatto male lo stesso, perchè la montagna è una spugna di ricordi e non li lascia andare, nonostante il fracasso dei turisti. Come sempre, scrivi benissimo.

Recensore Junior
01/03/23, ore 23:59

Non so dirti quanto mi sia piaciuta, questa ascesa sospesa nel tempo e nei sentimenti. E' il perfetto incipit di una storia che porti a guardarsi indietro e rivivere una storia. Mi è piaciuto tantissimo come hai utilizzato la montagna, come parte viva della storia, che appartiene ai ricordi e in qualche modo definisce il presente.
Sembra proprio che siano montagne che ami e che conosci. Spero di leggere presto nuove storie su questo filone, magari una long.

Recensore Master
16/02/23, ore 20:39

Io... Non so cosa dire, questa storia è meravigliosa e il finale mi ha spezzato il cuore;_; mi è piaciuta moltissimo, sia per com'è strutturata, sia per i sentimenti che trasmette.
Il tuo stile di scrittura, e tutte le descrizioni dettagliate, regalano un'immedesimazione perfetta. Anche se non sono mai stata su quelle montagne, leggendo la tua storia sembra di essere lì.
Mi è piaciuta davvero un sacco, anche se ora ho un magone nel petto. Non mi aspettavo questo finale, eppure a suo modo è un colpo di scena perfetto, e rende la storia più profonda. Ottima la scelta di usare la tecnica del narratore inaffidabile, fino all'ultimo ho pensato che Ivan fosse ancora vivo... Finché Alberto non si è messo a piangere, e lì ho intuito cosa stesse succedendo <\3 le ultime righe hanno solo confermato.

Ti ringrazio per questa piccola perla, è stata una lettura davvero intensa e l'ho apprezzata moltissimo

A presto,
Valeria