Carissima Ciuscream,
Quanti secoli è che non leggo qualcosa di tuo e quanto è bello essere tornati <3! Dunque, ho amato tante cose di questa storia: innanzi tutto, la scelta di utilizzare la prima persona, che qui è una confessione di Albus, un racconto fatto a posteriori, dopo che la marea della passione si è ritirata lasciando a terra solo cocci. È bellissima l’immagine della porta spalancata, metafora delle possibilità che si aprono ai due brillanti maghi e della personalità volitiva di uno dei due, descritto con abili tocchi – la cicatrice, gli occhi grigi, ma anche la personalità che oscura tutto il resto che, per citarti “fa rumore solo esistendo”.
La passione tra Albus e Gellert esplode, naturalmente, insieme al progetto di un nuovo mondo, un “Bene folle e superiore”, che però esonda, straborda, come Gellert, che lascia il caos dietro di sé e scompare dietro una porta, di nuovo. Il bene folle e superiore, ma soprattutto folle, è quello a cui Albus non cede e quanta amarezza c’è in quel “ciò che riempie poi svuota”, amara consapevolezza di come tutte le cose, alla fine, siano destinate a finire, anche le passioni annichilenti come quella vissuta dai due. Strazianti le ultime due righe – entrambi, perdendosi, si sono smarriti, hanno finito per perdere le loro identità, sono frammentati. Per concludere, tornare a leggerti è stato davvero tanto bello <3!
Un abbraccio forte e complimenti ^^
Shilyss |