Recensioni per
Considerazioni di una vita al limite del politicamente corretto
di fiore di pesco

Questa storia ha ottenuto 52 recensioni.
Positive : 52
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/03/24, ore 22:22

Ciao Fiore!

Questo è davvero un capitolo tosto.
La descrizione della figura materna, che di materno non ha nulla mi ha colpito molto. Questo episodio mi ha fatto provare delle forti emozioni, l'ho riletto due volte e ho oscillato tra l'incredulità, soprattutto nella parte iniziale, ed il sollievo, per quella finale.
Sicuramente tutto ciò che ci accade a quell'età ci rimane dentro e forma il nostro carattere ed il modo di rapportarci con gli altri.
Per quanto riguarda il "momento scolastico" ,invece, mi sono sentita davvero coinvolta. Mi ha riportato indietro nel tempo. Mi sono rivista alle elementari (nel mio caso), l'angoscia ed il terrore che provavo ogni mattina prima di andare a scuola. Complimenti alla piccola te che ha avuto quella brillante epifania, ammetto che ti ho invidiata.

Grazie per avermi fatto riflettere ed avermi coinvolto🩷

jessicalocke

Recensore Junior
07/01/24, ore 18:26

Ciao. Comincio da qui ...forse perché è il capitolo che mi ha colpito di più. Ho gia avuto modo di dirti quanto apprezzi il fatto che tu sia riuscita a "svelarti", in questa raccolta, in modo così netto, senza remore, filtri ma nemmeno fiocchetti e fronzoli. Sei cruda, concreta, lucida e hai la capacità di trasportarmi con te. Nell'abisso più tetro. Quello che ti fa urlare "Ma com'è possibile?!"...e poi ti fa dire, con la medesima enfasi "È possibile". Sono con te davanti a quelle televisioni spente. Mi domando, con la tua stessa frustrazione, perché le tue zie non siano intervenute in modo più incisivo. Vivo quel sentimento di solitudine che racconti. Loro almeno erano un gruppo. Tu no. Tu eri da sola ad affrontare il sadismo e il dispotismo di tua madre. Forse erano ancora inconsciamente succubi, anche loro. La mente umana è una macchina complicata, che ha ingranaggi minuscoli, basta un pulviscolo a mandare in corto. Sono con te a colorare quel bruco dal faccino rubicondo...e sono con te a subirmi la punizione (da denuncia) della maestra Troianna (mai pseudonimo fu più azzeccato). E piaceva a tua madre. Be', questo almeno non mi stupisce. Scontro fra Titani. In questo apprezzo la presenza di zia Sara. Almeno è bastato raccontare la verità. Sono con te dal parrucchiere e dopo...in quella foto di giugno. E sono anche "fuori" dalla foto e io, "la profonda sofferenza sul tuo viso"...la vedo.
Tutti possiamo nuocere agli altri e, quando abbiamo questo tipo di vissuti, maturi delle "armi" affilate che sono lì, in agguato e ti dicono "Prendimi, ora è il tuo momento! Puoi diventare tu il carnefice! Cosa aspetti?!". Non ascoltare la lingua che si fa lama, la mano che si trasforma in rivoltella...resta integra. Lo so che è difficile. Lo so bene. Ma siamo più forti di chi ci ha partorito. Anche se una parte di te si è spezzettata. E quando sei
arrabbiata, che turpiloquio sia.
Infine sono su quella macchina, a guidare verso quella nuova vita che ti sei costruita. Che continui a costruirti. Giorno dopo giorno. Ti ringrazio infinitamente per avermi portato con te. Hai una scrittura così potente che vorrei provare a definire ma adesso non riesco a trovare le parole "giuste", forse continuando a leggerti e recensire, ci riuscirò. Al momento mi viene da associarti a una immagine. Sei un po' "montagne russe" (e pensa che io non ci salgo perché soffro di vertigini) ma è più "la sensazione" di quando me le vedo (da lontano). Forse un giorno proverò a
salirci. Forse.
Grazie davvero. Trovo poche storie che mi diano tante emozioni tutte in un solo capitolo. Superbo.

Alla prossima

Eclissidiluna

Recensore Veterano
10/07/23, ore 00:15

Accidenti. Adesso capisco perché ti intendo così bene, tu hai subito delle umiliazioni peggiori delle mie, tuttavia hai vissuto delle dinamiche molto simili. Il fatto che i bambini e i ragazzi siano indifesi e incapaci di badare a se stessi è proprio il motivo che mi ha spinto ad essere professore. I nonni e gli zii capiscono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato ma faticano ad aiutare perché rischiano di essere estromessi (come è successo proprio ai miei zii quando io e le mie sorelle eravamo piccoli).

"Le risposte spesso mi ferivano perché le spiegazioni erano sempre volte al senso di colpa. Dovevo sentirmi in colpa per il mio egoismo perché lei faceva già così “tante cose” per me, addirittura mi aveva messo al mondo, e io la assillavo con il chiaro intento di farle perdere tempo e farle venire il mal di testa." Io non so cosa passi per il cervello malato della gente, calcola che al momento odio la quasi totalità del genere umano per un motivo o per l'altro, ma queste che ho letto sono faccende che mi mandano davvero in bestia, anche perché sia io che le mie sorelle le abbiamo subite.

Il fatto dei capelli tagliati a zero, cosa successa anche a mia sorella. Questi fatti qui ti rimangono addosso, anche col passare del tempo ma plasmano il tuo carattere e il tuo modo di fare. A me è rimasto il fatto di essere soggetto alla rabbia. In passato lo sport mi ha molto aiutato, soprattutto gli sport di lotta (sempre utili per una ragazza anche per autodifesa; non credere ai corsi di autodifesa... thai boxe e boxe sono più che sufficienti per difendersi). Di certo un'infanzia del genere ti aiuta nell'attuale civiltà di squali, hai una marcia nel lavoro, io sinceramente sono arrivato ad avere il posso fisso perché nella competizione mi mangio tutti.

Ti consiglio invece di imparare a chiedere aiuto, a me ha aiutato tanto chiedere aiuto. E l'arrabbiarsi beh... io lo vedo come un pregio, chi non si arrabbia non può nemmeno avere amore per se stesso. Ti scrivo due cosette in privato