Recensioni per
Il viaggio (di chi resta)
di mercurioingocce

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/02/24, ore 23:28
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Perché è formalmente perfetta, buona costruzione, e sussurra alle corde dell'anima in modo semplice e vero, senza fronzoli.
Un peccato perderla tra tutte le poesie della sezione.

Recensore Veterano
20/02/24, ore 00:47
Cap. 3:

Un'altra immagine che ti porta lì, dopo tutto chi va via scappa da qualcosa, chi dalla pioggia di vetro e il terrore di una guerra, chi fugge dal ricordo.

Recensore Veterano
20/02/24, ore 00:44
Cap. 1:

Breve, di una dolcezza lancinante.
Mi ha ricordato vagamente i miei nonni.
Veramente ho perso le parole, solitamente scrivo recensioni lunghissime, e invece...
Stupenda, semplicemente stupenda, comunicativa, emozionante, è una vera Poesia.
Peccato che non abbia le recensioni che merita.
sHe

Recensore Master
12/08/23, ore 10:44
Cap. 4:

Bellissima poesia anche questa, la struttura è molto diversa da quella precedente, ma te la sei cavata alla grande sia con l'una sia con l'altra.

Non so se ho inteso bene, "sentieri mai più rivissuti, costantemente adorati" sembra riferirsi al proprio paese natale che si è lasciato per sempre?

Recensore Master
12/08/23, ore 10:43
Cap. 3:

Mi è piaciuta l'atmosfera che hai creato in questo breve testo, sembra quasi di vedere davanti la scena.
Anche, se personalmente, l'odore della pioggia non lo definirei profumo. :D

Recensore Master
01/08/23, ore 07:46
Cap. 5:

Incredibilmente affabulante, quasi una nenia, lontana prima vicina poi. Un canto triste al tempo che passa.
Mi sono sorpreso in più versi a contare sillabe e controllare accenti, quasi a voler capire il segreto della musicalità che contengono. Ma… niente, nessuno schema prefissato, praticamente nessuna rima. Tutto d'istinto: sicuramente un pregio.
Toni forti, la "tragedia" che il fringuello canta, il "giorno funesto". Troppo?
E non capisco l'incipit, "Casa", isolato.
Ma, insomma, una gran bella poesia!

Recensore Master
31/07/23, ore 08:03
Cap. 4:

Sempre più poesia le tue poesie.
Sempre a mio modestissimo avviso.
Te lo dice uno che è affascinato dalle rime. Perché trovo che le rime riescano a creare quell'atmosfera cantilenante di fanciullezza che ben si adatta, specialmente nel campo della nostalgia. Quello sguardo nel vuoto con occhi lucidi. Nemmeno troppo serrate le tue rime, alternate con coppie di versi liberi, e questo saperle dosare è sicuramente un pregio.

Ho letto fino in fondo come su un'altalena, fra lievi fruscii e scrosci furiosi, piedi in libertà e dentro scarpe di vernice.
E mi sono identificato anch'io in un emigrante, perché tutti un fondo siamo un po' emigranti, come li vedi tu, già da quando muoviamo i primi passi.
I miei commossi complimenti.

Recensore Master
30/07/23, ore 07:31
Cap. 3:

Insomma, sta venendo fuori una raccolta originale, insolita… viaggi virtuali con gli occhi di chi effettivamente li compie.
Un po' dotta - con riferimenti e citazioni - come a voler elevare i versi. Un po' nostalgica, per lo sgretolarsi di un ambiente fanciullesco che non esiste più, strappato via dal tempo e dallo spazio. E un po' forse invidiosa, o quantomeno curiosa di provare le emozioni di modernità e scintillio di terre lontane.
Trovo che sia resa bene la trepidazione spaventata di fronte all'avanzare della tempesta, della natura selvaggia, vista con occhi di bambino. Gli stessi occhi che, anche se il tempo è passato, ancora un po' ingenui, vedono un asilo sicuro dietro i vetri dei grattacieli. Che così sicuri poi non sono, come ci dicono i fatti.
Ci sono tutti gli ingredienti per fare poesia.

Recensore Master
26/07/23, ore 13:06

Avevo letto la poesia al capitolo seguente, non avevo capito facesse parte di un progetto più ampio.

È interessante questo inizio, con il rimanere visto in maniera negativa. Ci ho visto molto il condizionamento che spesso ci impone di fare quello che fanno gli altri.

Andare non è sbagliato.
Nemmeno rimanere lo è.

A volte non sono le "radici marce" a trattenerci da qualche parte, ma il nostro sentire che essere da un'altra parte non migliorerebbe le cose.

Recensore Master
13/07/23, ore 13:28
Cap. 1:

L'ho trovato un testo molto ricco di significato seppure nella sua brevità e trovo che sia stata una buona idea raccontarla da un POV inconsueto, molto spesso si finisce per calarsi nella parte di chi se ne va e raramente in quella di chi resta.

Recensore Master
13/07/23, ore 08:47
Cap. 1:

Lascia un po' perplessi perché alla fine non è chiaro al lettore chi emigra dove e chi rimane come. Forse era meglio rimanere più sul generico o aggiungere qualche altro dettaglio sul presunto viaggio con remota possibilità di ritorno. Molto suggestivi peraltro i versi, che vanno come scaldandosi di ricordi e nostalgie, a partire dai primi due freddini e prosaici, fino ad arrivare agli ultimi due, originali e densi di commozione.