Recensioni per
The Last Watch
di Spoocky

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/23, ore 18:36

III
TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 51/53
The Last Watch, di Spoocky

Grammatica e Stile: 9/10 (media tra 8,5/10 di g. e 9,5/10 di s.)
La grammatica è quasi perfetta, c’è solo un errore verbale che ti ha penalizzata nel punteggio.
“Mancava solo il suono” – la frase è rimasta tagliata o manca soltanto il punto alla fine? -0,20
“con un corpo che sembra umano” – “che sembrava umano” -1,00
“Trascorse così, alcuni minuti” – rimuovere la virgola -0,20
“malinconia. Subito” – doppia spaziatura -0,10
Non ci sono altri errori. Il punteggio è 8,50/10.
Anche stilisticamente, il testo è indubbiamente ben scritto: la sintassi è sempre chiara, e la tua scrittura riesce in molti punti a essere evocativa, riprendendo immagini e stati d’animo accoppiandoli molto bene (ad esempio il sole nascente che si associa al primo approccio di Nathaniel bambino alla Niobe, mi ha colpito molto).
La struttura del testo, che tratto più approfonditamente nel parametro relativo alla trama, mi è piaciuta molto, e trovo che nello scandire i momenti della giornata del marinaio, che richiamano la vita di Nathaniel, l’impaginazione di abbia aiutato molto, riuscendo a staccare i diversi momenti ma senza disturbare la lettura, rischio sempre presente quando si sceglie di usare ampiamente il corsivo. La suddivisione in paragrafi, tuttavia, è risultata sempre ben definita, e penso che gli stralci della canzone “The Last Watch” siano stati inseriti nei momenti giusti. Extra valutazione, ti segnalo qualche piccolo errore di HTML che ha sballato qualche spaziatura tra i paragrafi (ti ricordo che potrai correggere gli eventuali errori 15 giorni dopo la pubblicazione delle valutazioni).
La struttura delle frasi in sé non mi è dispiaciuta. Trovo che, a volte, ti sia un po’ sfuggita la mano con le virgole, nel senso che avresti potuto utilizzare altri segni di interpunzione per variare un po’ di più il ritmo del racconto, che a tratti (soprattutto all’inizio) risulta un pochino ripetitivo. Ti lascio un paio di esempi:
- Un esempio è il primissimo capoverso, in cui utilizzi solamente virgole e pochi punti fermi, dando al testo quasi l’andamento di un lamento. Forse, considerando il tema, era anche voluto! Ma ci tengo a segnalartelo comunque visto che questa cosa un po’ mi ha distratto dal contenuto effettivo delle parole, permettendomi di immergermi completamente nel racconto solo dopo un po’.
- “Dinoccolato e smilzo com’era, Nathaniel non aveva grossi problemi ad arrampicarsi […], gli uomini gli cedevano il posto volentieri.” Stesso discorso qui, in cui il resoconto della vita di Nathaniel ragazzino sembra quasi ridursi a un elenco, prima di raccontare poi (in modo ben più avvincente) l’avvistamento della sirena.
In ogni caso si tratta solamente di piccole accortezze, che non minano la qualità della tua scrittura.
Il grande punto forte è stato però il lessico, specifico riguarda all’ambiente della marineria ma sempre spiegato con attenzione quando necessario: le parole sono inserite naturalmente, mai “solo per mostrare di conoscerle”, e aiutano a rendere ancora più viva la nave, quasi come personaggio, con le sue componenti fisiche e caratteriali.
La storia infine manca di dialoghi: ma per ciò che racconti, trovo che sia giusto così.
Assegno quindi un punteggio di 9,5/10, proprio perché ho trovato lo stile validissimo, con la necessità di inserire soltanto qualche piccola limatura. Facendo media con il parametro grammaticale, si ottiene 9/10.

Trama e Originalità: 10/10
Non posso che iniziare il commento di questo paragrafo parlando della suddivisione delle sequenze tramite i turni di servizio della Royal Navy, che mi è piaciuta tantissimo! Non solo procedono di pari passo con l’avanzare della narrazione, ma permettono anche al lettore di approfondire ulteriormente il contesto generale. Non è certo un’idea nuova, ma è assolutamente interpretata benissimo.
Restando su un simile discorso, anche l’utilizzo della canzone “The Last Watch” è stato ben calibrato con il racconto e le sue atmosfere: non conoscevo la canzone, ma ho seguito il tuo consiglio di usarla come accompagnamento per la lettura e trovo che abbia dato un tocco in più, anche grazie alla sua presenza come intermezzo tra i vari paragrafi.
Parlando più tecnicamente, fabula e intreccio della tua storia sono molto distanti l’una dall’altro, grazie alla presenza di molti flashback, a loro volta interrotti e ripresi dalla narrazione al presente. Ho trovato questa scelta azzeccata, soprattutto perché realistica: Nathaniel si sofferma su un dettaglio della Niobe, e ciò lo riporta a un dato momento della sua vita. E poi un altro, che prima lo riporta al presente e poi di nuovo a un diverso momento nel passato. Così si ricostruisce tutta la storia della sua vita, ma mai in modo forzato. Tutto risulta molto naturale e procede con il proprio passo, senza mai troppa fretta di riassumere o di procedere (nonostante alla fine la lunghezza della storia non sia particolarmente estesa, e penso che questo sia un punto a tuo favore poiché denota un grande ordine nelle scelte di scrittura).
Passando invece al finale, devo considerare insieme ad esso anche l’originalità: fin dall’inizio della storia mi sarei aspettato che la storia finisse con l’addio materiale alla Niobe, con il ritiro del protagonista in solitudine se non con il suo suicidio. E invece Nathaniel ha una moglie, un piano di vita con una casa sulla spiaggia e il piccolo orto, e non me lo sarei mai aspettato! Certo, resterà sempre la nostalgia del mare e della nave su cui ha vissuto la maggior parte della propria vita, ma mi sarei aspettato una relazione più totalizzante con la vita di mare. Mi hai davvero stupito, e positivamente, dando un nuovo slancio al racconto in conclusione e rinnovando così il mio coinvolgimento come lettore. L’intera ultima sequenza è forse stata la più bella, a mio parere: pervasa di malinconica nostalgia come il resto del racconto, ma che mostra il procedere della vita in una nuova direzione, sia pur attaccata il più possibile al passato (anche grazie ai frammenti materiali che il protagonista si è portato con sé).
Non posso quindi che assegnarti il punteggio massimo per quanto riguarda questo parametro, mi hai non solo convinto fino in fondo con i contenuti, ma sei anche riuscita a sorprendermi.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Anche la caratterizzazione mi ha convinto molto, nonostante il parametro, più che riferirsi a una moltitudine, si concentri quasi unicamente sul protagonista e sulla sua evoluzione.
Parlando brevemente degli altri personaggi, tutti visti attraverso gli occhi di Nathaniel, trovo che tu abbia fatto una scelta corretta, prendendo poche caratteristiche di ciascuno di essi e mettendole in risalto in base al loro ruolo nella vita del protagonista. Hai così creato molte immagini brevi ma vivide, cariche di significato: la moglie Becky, il padre, i lavoratori del porto, il Vecchio Joe.
Passando invece a Nathaniel, come ho già detto in precedenza mi è piaciuto molto il modo in cui hai gestito il flusso introspettivo, inframezzandolo col giusto tempismo con i testi della canzone e con il presente narrativo, in cui vengono ripercorsi per l’ultima volta i ponti della Niobe, prima del definitivo addio. L’ho trovato realistico, e per questo molto coinvolgente: mi è risultato molto facile immedesimarmi in lui, comprendere i suoi pensieri e seguirne anche emotivamente il corso.
Trovo che la ricostruzione della sua vita, nonché la sua evoluzione lungo l’intero arco temporale, sia stata gestita molto bene: l’hai mostrato come bambino insicuro che segue il padre, ragazzino intraprendente, giovane uomo coraggioso, marinaio esperto e infine nella sua vecchiaia, in procinto di lasciare ciò che ha sempre conosciuto per lasciare spazio al progresso. Una vita intera che ne descrive molte altre, e che a suo modo racchiude davvero la scomparsa di un mondo a causa dell’innovazione, sempre più velocemente che in precedenza.
E infine c’è la Niobe, quasi umanizzata dalle descrizioni: il vapore delle navi moderne le toglie il respiro, lo scricchiolio dei suoi legni è segnale di vita. Il rapporto viscerale, ma al tempo stesso equilibrato, che il protagonista ha con lei mi è piaciuto davvero molto. Che dire, anche qui sei stata impeccabile!

Bonus: 10/10
Genere – Storico: Il genere storico è sicuramente quello giusto. Hai ricostruito molto bene il contesto dell’epoca, sottolineando i differenti approcci delle diverse generazioni verso le nuove navi a vapore. Gli ambienti sono descritti attentamente, con abbondanza di termini tecnici o specifici del settore nautico e senza alcun errore di anacronismo. 2,5/2,5
Emozione – Malinconia: Il tuo protagonista è completamente pervaso dalla malinconia, e costretto a lasciarsi il passato alle spalle pur soffrendone immensamente. I suoi ricordi sono ripercorsi in modo agrodolce, con nostalgia per ciò che è stato ma senza un’eccessiva idealizzazione. 2,5/2,5
Oggetto – Corda: Mi è piaciuto molto l’utilizzo della corda come ultima reliquia del passato che il protagonista riesce a portare con sé. Infine, la goccia d’acqua di mare che da essa cade all’interno dell’alcool costituisce un’immagine simbolica molto bella, che quasi riassume l’intero racconto. 2,5/2,5
Luogo – Casa sulla spiaggia: Anche il luogo è stato ben utilizzato simbolicamente, come metafora della nuova vita del protagonista sulla terraferma. È inoltre co-protagonista dell’intera sequenza finale, in cui viene confrontata con la nave ormai in demolizione. 2,5/2,5

Titolo: 2,5/3
Hai scelto un buon titolo, secondo me, poiché in grado di rappresentare bene il contenuto della storia. The Last Watch è l’ultimo guardiano, l’ultimo baluardo di una tradizione e di uno stile di navigazione (e di vita) che stanno ormai morendo, e di cui non possono che rimanere racconti e ricordi. Prima di iniziare la lettura, l’uso dell’inglese mi aveva fatto un po’ storcere il naso: vedendo poi che la storia è ambientata in Inghilterra ho compreso maggiormente la tua scelta. Trovo però che l’utilizzo della lingua straniera abbia un po’ penalizzato l’impatto che il titolo ha nel catturare l’attenzione dei lettori. Non so bene perché, ma fa sembrare la storia un po’ generica (la combinazione The + aggettivo + qualifica del soggetto protagonista è probabilmente la più utilizzata) quando invece non lo è affatto! Avrebbe forse reso di più il verso di una canzone marinaresca, forse, più che la diretta ripresa del titolo di Stan Rogers. Ma resta solo la mia opinione, perché da un punto di vista oggettivo il titolo fa il suo lavoro!

Gradimento Personale: 9,5/10
Il racconto mi è piaciuto molto, già intravedendo la scelta del genere e del tema ho capito che fosse nelle mie corde, e la lettura non ha potuto che confermare le mie aspettative. In particolare, mi hanno colpito positivamente la figura di Nathaniel, con cui sono riuscito a empatizzare particolarmente, e la suddivisione in paragrafi scandita dai turni di servizio della Royal Navy dell’epoca. Il continuo fondersi e confondersi di atmosfere, sentimenti e ricordi del passato ha fatto il resto. Inoltre, l’originalità dell’ultima scena mi ha colpito, rendendomi partecipe e interessato al finale anche quando l’addio con la Niobe si era consumato e la trama principale sembrava conclusa. Mi fa davvero piacere che tu sia riuscita a partecipare a questo contest, sai quanto apprezzo la tua scrittura e ancora una volta non mi hai deluso!

Recensore Master
12/10/23, ore 17:38

Ciao! :)
Leggere questa storia è stato molto interessante: so molto poco del mondo della navigazione (nonostante uno dei miei libri preferiti sia Capitani coraggiosi, in effetti), ma mi è piaciuto qui viverlo attraverso gli occhi del tuo Nathaniel. Mi hanno colpita i dettagli, si vede che è un mondo in cui ti muovi bene; in particolare mi ha colpita il saluto portando le nocche alla tempia, non so nemmeno io bene perché ma mi è rimasto impresso.
Hai reso molto bene il dolore di Nathaniel nel dover dire addio alla nave su cui ha passato buona parte della sua vita (più in mare che in terra!), ho apprezzato la presenza di flashback per mostrarci sprazzi di quella vita appunto. Mi è piaciuto anche il suo spaesamento, distacco diciamo?, dalla vita condotta a terra, l'ho trovato realistico.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!
Mari

Recensore Master
10/09/23, ore 17:39

Carissima^^
Un racconto malinconico, ma anche molto dolce e romantico, così come i pensieri del protagonista. L'ultima guardia di un marinaio ormai esperto e vissuto, che con tristezza e commozione, ma anche rispetto e solennità, deve dire addio alla sua nave.
La modernità e il progresso sono inevitabili, così come suggeriscono i più giovani marinai, ma non tutto può essere sostituito.
Mi è piaciuta molto la scelta di suddividere i paragrafi seguendo i turni di guardia, in parallelo alla vita del protagonista, dalla giovinezza alla maturità.
Alla fine Nathaniel sembra trovare la sua pace a terra, con la consapevolezza di aver vissuto a pieno e senza rimpianti. Il suo cuore però, ne sono certa, resterà sempre a bordo della Niobe .
Complimenti, un racconto intenso e commovente.
Bravissima e alla prossima! :)

Recensore Junior
06/09/23, ore 12:22

Ciao, sono Child of the Moon e come te partecipo al contest, quindi appena ho visto che hai pubblicato sono corsa a leggere.
Complimenti, mi è piaciuta davvero molto, ma parto con ordine.
Prima di tutto io stessa mi trovo spesso a provare un amore viscerale verso degli oggetti inanimati che hanno fatto parte della mia vita e sento che se dovessi separarmene, una parte di me morirebbe con essa e non mi darei pace, per cui ho sentito fortemente quella malinconia e quel dolore tipico dell'abbandono. Non immagino poi cosa voglia dire perdere qualcosa che in passato è stato dimora, su quale si sono passati giorni, notti, mesi e anni. Il legno di quella nave aveva assorbito tante gioie e dolori, da aver in qualche modo prodotto un'anima.
La malinconia è tangibile mentre il protagonista rivive il suo passato dall'odore di salsedine e, leggerne le varie vicissitudini, mi ha velato il cuore di tristezza.
Molto bella l'idea di scandire le fasi narrative del racconto con i turni di servizio: come accennavo prima, la vita di Nathaniel e quella nave erano in simbiosi e il suo amore per lei è così forte da serrare i ritmi della narrazione, che sono anch'essi legati alla Niobe. La tua volontà di raccontare non si esprime solo attraverso le parole, ma la narrazione viene definita anche dalla struttura tecnica della storia, in maniera molto intelligente a mio parere (Piccolo OT: io studio videogiochi e da questo ho imparato che un buon impianto narrativo e una buona storia si raccontano sia con le parole, sia senza dire nulla, sfruttando le regole tecniche e piegandole alla creatività dell'autore).
La storia è piacevolissima da leggere, ho apprezzato molto il lessico che hai utilizzato, sempre calzante e ricco. Evoca esattamente la pesantezza delle pene nel cuore del protagonista alla vista della sua amata nave, ormai giunta al fine del suo ciclo vitale. 
La scena finale è molto evocativa e mi ha emozionata molto, il delizioso parallelismo tra la lacrima nel bicchiere e una goccia nell'oceano mi ha commossa tanto.
Ti faccio tanti auguri il contest e mi auguro di rileggerti presto.
A presto,
Child of the Moon

Recensore Master
06/09/23, ore 12:12

Carissima, sono contenta che alla fine sia riuscita anche tu a partecipare al contest!
Non sono un esperta di navigazione e grandi velieri (nonostante un paio dei mei personaggi bazzichino l'ambiente :D) però posso assicurarti che la tua storia ci fa entrare in questo mondo senza alcuna fatica, grazie alla scorrevolezza narrativa e alle descrizioni ricche di dettagli mai ridondanti o superflui.
Quello che ho apprezzato di più però è il senso di malinconia che permea l'intera storia, il lungo addio di Nathaniel è il congedo da un'intera vita, da valori e da un modo di vedere il mondo che appartiene ormai ad un'epoca passata.
Dubito che un marinaio come lui, perché nonostante sia diventato ufficiale sono convinta che in cuor suo sia rimasto sempre il giovane marinaio che si arrampicava tra le vele, si abituerà mai al monotono trantran dei "terrazzani", all'orto e al mercato preferirà sempre il traffico e i rumori del porto :)

Recensore Master
06/09/23, ore 08:35

Ciao carissima!
Ah, che tristezza. Un mondo che se ne va, e che non si può fare nulla per trattenere. Si può solo rimanere a guardare mentre si dissolve, diventando ricordi struggenti e malinconia.
Il vecchio marinaio non può rassegnarsi alla volgarità e alla praticità del vapore, al fumo sporco, al dissolversi delle tradizioni secolari in favore di un gretto utilitarismo. Che valore può mai avere un cassero, se viene a cadere la reverenza con cui era d'uso salirvi? Cosa significheranno più il vento e l'abilità dei gabbieri, se il vapore annullerà con uno sbuffo di fumo nero il valore di entrambi?
Una storia veramente molto bella, sono contento che tu abbia deciso di scriverla.
In bocca al lupo per il contest!