Ciao, Francy!
So di essere in un ritardo mostruoso con questa raccolta, ma novembre si è rivelato un mese decisamente più antipatico del previsto, mannaggiallui.
Però non demordo, e con calma arrivo a recuperare tutto.
Mi ha fatto davvero tanto piacere leggere di questo nuovo spaccato della vita di Bill e Fleur, che parla di un argomento sicuramente molto delicato e, come ormai è abitudine quando si tratta di te, lo fa in un modo pieno di empatia e dolcezza, con grande attenzione ai sentimenti dei personaggi e a presentare tutto con grande rispetto per un tema difficile che sì, qui ha un "lieto fine annunciato", ma che comunque è trattato con grande realismo.
Ancora una volta ho trovato meraviglioso il modo in cui Bill e Fleur sanno starsi vicini e migliorare l'uno accanto all'altra, diventando una coppia che sa davvero essere un supporto, sa crescere insieme e avere un rapporto estremamente costruttivo, volto a proteggere le insicurezze e i dolori dell'altro e a raggiungere uno stato di serenità che non è mai scevra dal dolore, ma è data proprio dalla loro voglia di continuare a impegnarsi per essere insieme la miglior versione possibile di sé.
Tra l'altro, trovo che tu abbia individuato una chiave molto interessante per parlare di questo tema: io non sono espertissima della cosa, ma mi sembra che se il tema dell'infertilità o comunque della difficoltà di concepire sia un certo verso affrontato e condiviso nelle narrazioni, rimane invece un po' più nascosto quello che accade quando le difficoltà di avere un bambino rimangono anche dopo il primo figlio. Quasi che una coppia non fosse autorizzata a soffrire per la difficoltà di concepimento se è già riuscita ad avere un primo figlio, quando invece credo che sia un dolore del tutto legittimo, e di cui sia legittimo parlare (soprattutto quando si confronta poi il dolore di un genitore con la necessità di mostrarsi sereno davanti a un figlio piccolo).
Insomma, come sempre le tue storie dimostrano una sensibilità meravigliosa, complimenti! |