Rieccomi finalmente qui!
Il titolo che hai deciso per questo capitolo mi ha intrigata fin da subito. Conoscendo l'attenzione che poni sul ruolo delle donne nel periodo storico che narri, non mi ha affatto stupito questo spazio dedicato interamente a loro e a ciò che provano.
L'amore può essere compreso davvero solo da chi lo ha provato o lo prova o da chi ha la sensibilità di leggerlo negli occhi altrui. Sofiya è l'emblema di questo amore dato e ricevuto. È facile comprendere l'amore che Aleks prova per la sua famiglia, dopo aver conosciuto il cuore di sua moglie.
Sofiya non riesce nemmeno a contemplare l'idea di avere accanto un altro uomo. La convinzione che il loro amore sia reciproco la guida nelle scelte, questo sentimento è di supporto per entrambi per sopravvivere ad una situazione così ardua.
Occhi esterni, per quanto siano vicini a lei e al figlio, non possono comprendere quanto la speranza di questa donna la renda forte e non debole, le fa sopportare l'attesa e le dà il coraggio di crescere un figlio da sola.
Sofiya ha l'importante compito di crescere una nuova generazione in un mondo più giusto, non può abbandonare nemmeno lei gli ideali per cui il marito lotta e in cui crede. Deve continuare a credere che per il mondo e la sua famiglia possa ancora esiste un futuro sereno.
Le confidenze reciproche tra Irina e Kaija creano un momento molto ricco per entrambe. Le due appartengono a due generazioni diverse, il loro rapporto colma mancanze nella vita di entrambe (che sia la mancanza di una madre perduta prematuramente oppure una figlia desiderata e mai avuta), eppure nella sofferenza di questo periodo storico così tormentato si trovano sullo stesso piano. Hanno bisogno di conforto per riuscire a sopportare il timore di perdere componenti importanti della loro famiglia.
Per queste due donne è un po' come essere in prima persona sul campo di battaglia, loro per prime escono vittime da quello scontro. È come se si trovassero al fianco di figli, fratelli e amori nel dramma della guerra che stanno vivendo.
È emozionante pensare che i consigli che Irina rivolge alla ragazza sarebbero gli stessi della madre di Kaija, sua cara amica. Anche i ricordi più malinconici sono condivisi da entrambe le famiglie ed è bello pensare che non sia solo il legame tra Verner e Jari ad unirle, ma ci siano anche altro.
Kaija dimostra di avere un indiscusso buon cuore, teme che i suoi sentimenti possano ferire coloro che ama.
L'introspezione di Marja è straziante, anche perché il futuro accanto a Lauri è profondamente incerto. I suoi sono tutti pensieri dettati dal cuore e solo un cuore innamorato può cogliere il cambiamento dell'amato dai gesti più intimi e affettuosi. Lei non è solo una donna che attende a casa il marito reduce dalla guerra sano e salvo, lei lo rivuole anche integro nell'animo e nel cuore.
Ci hai sempre narrato la loro storia d'amore attraverso la prospettiva di Lauri e abbiamo imparato quanto il suo amore sia sincero, è stato bello viverla anche attraverso gli occhi di Marja. Dai l'opportunità di conoscere meglio Lauri e infondi la speranza che l'orrore della guerra non abbia del tutto cancellato il giovane che è stato in passato.
Il coraggio di Leena traspare sempre. È una donna che ha fatto della sofferenza lo stimolo per combattere. Dalla sua personale visione adempiere ai compiti femminili a quei tempi è pressoché inutile, l'azione è la soluzione per prendere parte agli eventi e riscrivere la storia.
Il rapporto tra Verner e Leena mi è piaciuto fin da subito. È bello il modo in cui lui la tratta come una sua pari e affida a lei le sorti del fratello, fidandosi delle sue abilità. Questo può accadere anche grazie e soprattutto alla personalità di Verner, che accoglie e non soffoca le caratteristiche di questa donna rare ma non uniche ai tempi.
Leena non indugia ad accoglie la richiesta di aiuto di Verner e questo è merito della sensibilità femminile che le consente di comprendere il forte legame tra Verner e il fratello.
È una donna forte che però non riesce a non cedere agli incubi dell'orrore che ha vissuto in passato. La diffidenza di Leena accanto a quel soldato è assolutamente comprensibile, i vissuti terribili l'hanno umanamente segnata, però voglio sperare scopra che non tutte le Guardie sono malvage come quelle che hanno ucciso la sua famiglia e l'hanno aggredita.
Ti disturbo ancora un'ultima volta oggi, ho proseguito anche la lettura su Billy. ❤️❤️❤️
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice) |