Ciao!
Non sai quanto sia contenta che abbia preso parte a una mia iniziativa, è la giusta occasione per tornare a far visita alle tue storie, dalle quali manco davvero da troppo tempo.
Mi ha stupita molto, ma in positivo!, leggerti alle prese con Percy, è un personaggio che credo abbia tanto da dire e proprio per questo trovo sempre tanto interessanti le introspezioni che vengono fuori da penne diverse.
Riprendendo il commento che ho scritto per la challenge, mi è piaciuto molto come tu abbia condotto la narrazione da ciò che c’è fuori a ciò che c’è dentro, con Percy che un istante prima è tra i corridoi del Ministero a vivere un giorno qualsiasi e l’attimo modo si ritrova a fare i conti con se stesso, con una spinta ad agire che lo catapulta a Hogwarts.
A mio avviso lo “schierarsi o non schierarsi” come tematica è centrale e focalizzata, ma resta un pochino in superficie a causa di quella che Percy chiama “estranea audacia”, che in qualche modo mi è parsa nascondere le ragioni più profonde del suo gesto (che sono comunque intuibili, soprattutto nella conclusione dedicata agli affetti familiari!); questo aspetto in realtà mi porta a sperare che tu possa tornare su questo personaggio e su ciò che lo ha spronato ad agire, perché il punto di vista che qui indaghi è molto interessante e mostra un Percy prendere forse coscienza a posteriori di quale scelta abbia realmente fatto quando si è catapultato a Hogwarts – nella frenesia di quella sua audacia ho percepito anche l'impossibilità di fermarsi a riflettere, perché la battaglia incombe e letteralmente non c'è tempo per interrogarsi, si può solo agire in un modo o nell'altro, e Percy sceglie la famiglia, sceglie di tornare.
Insomma, sono contenta che il prompt ti abbia ispirata in tal senso! Grazie di aver scritto questo racconto e complimenti come sempre!
Un abbraccio! |