Recensioni per
Depressione maggiore, cronache di un malato
di Velidart
allora premetto, devo ancora finire di leggere che già ho voglia di prendere a testate Nocciola. questa cosa mi succede solo quando sono veramente presa dalla storia, soprattutto poi se è una storia vera, racconti di vita quotidiani. io capisco il tutto, l' educazione ma altro che salutarla e chiederle come sta. va bene fare il superiore, dimostrare che non si sta male, anche se alla fine dentro è così. ma non capisco tutte quelle domande, quel bisogno che traspare di volerla per forza sentire, come se solo 1 min in più è sempre meglio di niente. |
guarda sono un pò titubante nel scrivere. nel senso che in un certo senso per alcune cose mi rispecchio in lei. ho 30 anni, non ho figli, non ho una casa mie e ho appena cambiato lavoro rinucniando a un indeterminato. a volte mi sento mancare la terra sotto i piedi e di tutti quei progetti che avevo fin da piccola non ne ho realizzato nemmeno uno. ho 30 anni e sto ricominciando tutto da capo. |
caspita aspettavo con ansia un nuovo racconto ma questo mi ha lasciato con qualche dubbio e tanti commenti che non so nemmeno da dove cominciare e come spiegare bene il mio pensiero senza essere fraintesa. cerco di andare per punti e non saltare niente. |
già alle prime frasi mi stavo commovendo. gli amici di salvano la pelle, è proprio vero, se non fosse per la mia migliore amica oggi molto probabilmente non sarei qui. apprezzo molto la tua maturità e il fatto che ammetti tu stesso di aver rifiutato amicizie con persone problematiche. |
sono arrivata alla fine. e ci sono tipo rimasta male. bellissimo questo "capitolo" dove ci racconti un pò di Nocciola. ora sembra di conoscere un pò di più la persona che scrive. questa persona che fin da piccolo ha dovuto affrontare i primi grandi ostacoli della vita. |
una cosa che ho capito leggendoti è che molti tuoi malesseri derivano dalla tua famiglia. magari è stato un mio errore di lettura e in caso chiedo scusa. |
ti capisco per quanto riguarda la piccola spinta. |
bravissimo. le domande che ti sei fatto e le risposte che ti sei dato mi sono piaciute tantissimo. |
mi hai commosso. non ti conosco e ho appena iniziato a leggere i tuoi racconti. eppure le tue parole mi sono arrivate dritte dritte al cuore. ho esultato al e bam. premetteva qualcosa di buono, qualcosa di bello. ne sono stata molto felice. |
a me piace davvero come scrivi. in realtà non mi sembra nemmeno che tu dica una cascata di parole che ripetono sempre le stesse cose. anzi :) |
mi ha fatto davvero piacere leggere questo secondo capitolo. dal titolo pensavo fosse una ex quindi è stata davvero una sorpresa scoprire che Alessandra è il nome che hai dato alla tua creatività. io scrivo da sempre, male molto male, ma fin da quando ho imparato a scrivere credo di aver scritto sempre. nei momenti in cui stavo più male, quando nemmeno un buon libro o un anime riusciva a distrarmi, scrivere è sempre stata la cura. mettere nero su bianco ciò che mi faceva male mi aiutava nel frattempo anche a vedere il problema in modo diverso. a volte invece mi sentivo talmente svuotata che mi sentivo come ripartire da zero. e decidevo io con quali emozioni poi riempire quel vuoto |
BUTTARE FUORI... hai ragione qualunque sia il motivo, qualunque sia la situazione a volte si ha solo bisogno di buttare fuori. io non soffro di questa malattia però in passato mia nonna ci stava cadendo. a volte non lo sappiamo nemmeno noi perchè ci succede eppure penso che forse per iniziare a stare meglio, per sentirsi più leggeri in una situazione di stress o che ci sembra fuori controllo a volte ci basta solo buttare fuori |
Continua a scrivere. Non abbandonare questo sfogo. Mi rivedo molto in quello che hai espresso. Ti posso dire che fortunatamente ne sono uscita. Anni fa per me fu molto dura, mi ritrovai a svegliarmi in pronto soccorso pensando: " oh no, mi hanno salvato". Ciò che traspare da ció che hai scritto fa venire i brividi. Spero di leggere altre tue cronache. |