Ciao aubrunhair,
molto bello questo passaggio introspettivo di Oscar che interroga se stessa e fa una puntuale e amara disamina di quanto accaduto quella ormai lontana sera, durante la quale il suo desiderio di sentirsi amata, di essere stretta fra le sue braccia era diventato realtà. Tutto si era svolto quasi con naturalezza: le lacrime prima, mentre ancora chiedeva spiegazioni e l’abbraccio poi in cui l’aveva avvolta come se non volesse lasciarla andare via, che stringeva un poco più del dovuto se si pensava che i due fossero solo amici. E, infine, era giunto l’abbandono con quei baci e il suo avvertire la propria corazza cadere e aprirsi al sogno. Ora, nella solitudine della sua stanza, e anche nei giorni passati a rimuginare, si fa sempre più strada che il tutto sia stato uno sbaglio dalle enormi proporzioni, poiché di fatto a lei nulla sarebbe rimasto di quell’uomo inarrivabile se non la creatura che portava in grembo e il sentore e i ricordi di quelle carezze. Si era pentita pressoché subito e continuava a farlo, ma è difficile per lei questo momento di forzata accettazione, anche perché se prima non fosse riuscita a perdonare se stessa complicato sarebbe stato ricevere l’assoluzione soprattutto da suo padre il generale che non aveva mai mostrato eccessiva simpatia per il conte di cui a corte sentiva mille e un pettegolezzo. Eppure quante volte aveva rivissuto quegli istanti incastonandoli nella memoria così come le sue mani mentre scorrevano sulla sua pelle e lasciavano scie di fuoco.
Ma occorre prendere delle decisioni prima che siano gli altri ad accorgersi del suo stato e anche per prevenire eventuali gesti scellerati. Deve sicuramente confidarsi con qualcuno, dapprima il medico per avere certezze e così riuscire a riprendere un attimo di fiato, dato che, da quando ha compreso di essere nei guai, ha quasi vissuto in apnea immersa solo nel lavoro per non pensare.
Capitolo davvero incisivo. A presto!

Gentilissima aubrunhair, complimenti per questa storia scritta con sicurezza e dall’inizio accattivante.

Non appartengo alle fan classiciste di Oscar e André, ma a quelle di Oscar.

La trama c’è.
Mi chiedo, però, come sia possibile far deviare il suo straordinario percorso di donna soldato con espedienti quali le gravidanze, a maggior ragione se indesirate e frutto di un “errore”. Mi sento molto lontano da ciò che ci hanno proposto la Sensei Ikeda e Dezaki.

Questo è il mio pensiero.

Ciao, e grazie per la condivisione
A.

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Molto introspettivo questo capitolo. Ci fa capire abbastanza di più di quello che è successo ma soprattutto ci mostra anche la parte più intima e profonda di Oscar che per la prima volta nella sua vita forse non sa cosa fare.
Adesso deve tirare fuori tutto il coraggio che ha e andare avanti.
Continua a piacermi molto e continuo a seguirti!

Dunque il padre è Fersen.. o sbaglio? Penso di no. Ma avrebbero dovuto stare attenti, adesso Oscar è nei guai.

Quindi è di fersen che si sta parlando?voglio dire il padre è lui no?e come sempre André sarà al suo fianco e l aiuterà, e crescerà il bambino come se fosse suo , tanto è parte di oscar. Oh mio dio immagino la furia del generale quando lo saprà . A presto mi ha stregato questa storia

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Ed ecco svelato l'arcano!
Il piccolo Frans è dunque il frutto di un addio particolarmente intenso fra
Oscar e Fersen, alla vigilia della eroica decisione del conte di partire per l'America per combattere con gli insorti.
Le reazioni di Oscar, in fondo, qui sono ancora plausibili, perché-...lei se lo sente ancora addosso "quell'uomo per cui aveva pianto", ma immagina che certo lui, dopo quell'incontro di fuoco, avrà avuto altri amori, altre donne, altre notti di passione; mentre lei, ahinoi, ha solo le briciole, come sempre, e una vita da riorganizzare.
Un abbraccio, e grazie per questa storia: attendo con curiosità il seguito.
d

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Ciao!
Ti ho incontrata/o da pochi minuti e colgo l' occasione per darti la/il mio benvenuta/o tra gli autori di questo fandom. Mi ero persa l' inizio della tua storia però ora, velocemente, ho recuperato tutto.
Che commentartene? Appartenendo al ristretto gruppo delle fedelissime alla tradizione dei due canoni, ebbene si... nei primi attimi di lettura... una certa "indignazione" (termine virgolettato e riferito alla trama, non certamente rivolto alla tua persona) si è impossessata di me, tanto esotico è stato ciò in cui mi è stato dato di imbattermi. Ma poi... lungo le righe di questa tua terza pubblicazione, specialmente, riflettendo e ricreando a livello mentale eventi e ambientazioni, cioè "riflettendoci su", sono arrivata ad una conclusione e a un sentimento di segno opposto: la tua trama funziona, l' evenienza da essa offertaci è sia azzardata che ipoteticamente efficace. Quel che si può decisamente definire "una bella pensata"! Qui una forma di ulteriore elogio, nei confronti di ciò che ci stai regalando, starebbe proprio bene, ma me la voglio riservare al momento, nell' attesa dell' evoluzione e dell' auspicabile felice conclusione della tua narrazione. Insomma attendo di essere ulteriormente conquistata dal tuo racconto (mica per nulla sono una delle fan più accese di Oscar). I mei auguri per una buona riuscita...
Un caro saluto

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Ciao!
Una storia che appare ben scritta e incredibilmente promettente fin dalle prime battute... Molto interessante la premessa, sono curiosa di vedere in che direzione si spingerà. Posso immaginare sia un approccio intimo e più "psicologico" che qualcosa di più ampio respiro. Se il bimbo è nato nel 1779, avrebbe dieci anni allo scoppiare della rivoluzione (nel caso la trama giungesse cronologicamente fino lì). Spero comunque che lo vedremo interagire anche con papà Fersen.
Ti rinnovo i complimenti per questi primi capitoli così ben scritti.

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Ciao ho iniziato a leggere la tua storia incuriosita dal bambino che scopriamo essere figlio di Oscar e Fersen... ora lui è in America e la nostra Oscar dovrà districare una situazione conplicata.

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