Indispensabile l’intro per apprezzare al meglio la poesia, e questo toglie forse un po' di autonomia alla composizione in sé: sarebbe stato bello aggiungere qualche verso dentro la poesia stessa per descrivere l’esperienza personale: scale, discesa, buio, … Per poter allontanare qualsiasi rischio di valutazione negativa dei versi restanti, per evitare che vengano superficialmente fatti passare come retorici, o distaccati.
Comunque, mi sono fatto un bel tour virtuale nella Basilica, rapito dalle opere artistiche e dalla musica di chiesa… Neanche tanto buie, o strette, o consumate, le scale che danno nella cripta: sono di un bel marmo bianco, che invita - è vero - ad aprire la mente.
Mi sono rimasti piuttosto impressi, i tuoi versi. Pochi ma buoni.
È una visita a metà strada fra il turistico e il devoto che si tramuta in una sorta di… illuminazione…. Sì che il titolo mi è sembrato assumere un doppio significato: un momento personale, intimo, fugace, una sorta di flash forward. E al tempo stesso c’è tutto il tormentato percorso metafisico dell’anima che prima di raggiungere la luce abbisogna del travaglio del purgatorio per potersi purificare.
Travaglio di lasciare il mondo, analogo a quello di venire al mondo.
Tempi di nebbie e di smarrimenti.
C'è molta potenzialità, e pure potenza, di poesia e di sentimento. Da coltivare con amore. |