Recensioni per
Storia di un Matrimonio
di Armilla Lunastorta

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
11/10/24, ore 23:34

Carissima! Grazie per i ringraziamenti, è stato un onore e un piacere seguire questa storia!
E adesso andiamo a loro, ai due piccoli ma non tanto ingenui sposini...
Il povero Andrealphus deve pure coprire le loro fughe amorose, il che se da un lato lo solleva, perché vuol dire che l'agognato erede è vicino, dall'altro gli procura parecchi grattacapi istituzionali... ho sempre più solidarietà verso di lui... le gocce, Andre... le gocce XD
Tra Stolas e Stella non so chi abbia più complessi.
Stolas è così colto ed erudito, ma poi ignorante in questioni pratiche come l'accorgersi di essere gay, che fa tenerezza. La risposta è lì, che pende sopra il suo becco, ma lui non la vede nemmeno con quattro occhi.
Ma è anche normale: Non credo che tra i suoi studi fosse contemplato un manuale di educazione sessuale.
La sua disperazione per la pressione che gli piomba addosso tra produrre l'erede e imparare tutto su magia e profezie è schiacciante, e lui è troppo gentile e sensibile per non fare la fine di un pavesino.
Anche il fatto che lui sia affezionato a Stella, e che voglia in qualche modo rimediare al disagio che le procura quando la allontana, è molto dolce. Non può farlo perché gli manca il modo di esprimersi, non la volontà.
E comunque il manuale di educazione sessuale non era compreso nemmeno negli studi di Stella, che non si accorge che è palesemente incinta!
Tolstoj... no, Stella... anche no!
Ma quando mette la vestaglia addosso a Stolas, quanto è carina! Avrebbe anche potuto innamorarsi di lui, se solo lui fosse stato in grado di innamorarsi davvero di lei, e invece scappa per non farsi vedere che fa qualcosa che non è stata programmata per fare, ovvero leggere (Cosa che le farebbe nutrire pensieri suoi).
Mi ricorda anche molto Elsa "Don't let them in Don't let them see. Be the good girl you always have to be. conceal, don't feel, put on a show. make one wrong move and every one will know".
Interessante che lei, tra tante cose che pensa di aver sbagliato, si fermi a controllare il non essere abbastanza bella e l'aspetto fisico. Le hanno insegnato che il suo valore è prima di tutto estetico, come anche la danza e la musica che le hanno insegnato, e lei non si pone proprio il problema di puntare su altro. Il non essere bella la renderebbe automaticamente priva di qualsiasi valore. Inutile dire quanto è triste una cosa del genere. Stella non è superficiale e vanitosa, è che le hanno insegnato ad esserlo.
Il croissant da lancio è una scena bellissima! Quando si parlano finiscono a combinare questi casini perché non parlano la stessa lingua.
Credo di aver detto tutto, ora scusa, vado a dare le gocce ad Andre ed a misurargli la pressione

Recensore Master
05/10/24, ore 16:47
Cap. 11:

Rieccomi qui, puntuale come una cartella esattoriale! Spero che nel frattempo l'influenza si sia ritirata e che tu stia meglio.
E intanto... povero Andrealphus! Patato di zia, che ti hanno fatto? No, vabbè, a parte Armilla, perché lei può, ma che ti ha fatto questa famiglia disfunzionale! Forse a Stolas, abbandonato a sé stesso nel palazzo e con il padre che non si ricorda come si chiama, è andata pure di lusso!
La nobiltà infernale ha il vizio di scaricare i rampolli alla servitù imp.
E il fatto che il suo domestico sapesse perfettamente che gli attacchi di panico vanno avanti da anni e cosa fare per calmarlo, è così triste da un lato, ma anche tanto bello dall'altro.
La cosa terribile è che Andrealphus, nobile e classista com'è, forse non ammette nemmeno con sé stesso che c'è qualcuno che si prende cura di lui e che è comunque un contatto umano.
Sulla sua notte con il conte innominato la tristezza si fa ancora maggiore, perché lui non ci spera nemmeno che qualcuno possa ricambiarlo e volerlo davvero. Figuriamoci amarlo!
Povero Andre!
MA! Ma il suo rapporto con Stella, che in questo capitolo nemmeno c'è, è incredibile. Mi ha ricordato molto Commodo con Lucilla (O Lucrezia? Non ricordo), insomma, l'imperatore de "Il Gladiatore".
La sua fragilità è commovente, ma poi quando riprende il controllo bè, sono cavoli amari per tutti.
Il fatto che lei gli abbia ricomprato davvero i vasi è una di quelle cose che si capiscono solo tra fratelli, ed è perfetta.
Così la prossima riunione di famiglia Stella potrà accanirsi su Andre, sull'arredamento e pure sulle scorte.
Per l'Ars Goetia ci vuole un intero esercito di psicologi a indirizzo relazionale!
Attendo il secondo arco narrativo

Recensore Junior
02/10/24, ore 23:01

Adoro questa storia e adoro i riferimenti corretti al violoncello! (Da musicista lo apprezzo molto). Amo il fatto che non cerchi di addolcire Stella, nonostante questa storia sia incentrata su di lei, semplicemente ne mostri il lato della sua triste storia. Vorrei che anche lei alla fine trovasse un po' di pace... complimenti ancora!

Recensore Master
30/09/24, ore 19:20

Grazie a te! Grazie per aver apprezzato i miei sproloqui e per averli pure citati!
È stato un piacere leggere questa storia, come anche tutte le altre tue.
Questo capitolo è la degna conclusione dell’arco narrativo.
No, io non l’avevo capito che il bottone era una pistola di Chekov, sono successe talmente tante cose nel mezzo che l’avevo archiviato, e invece eccolo qui.
Stella è intuitiva, oltre che irascibile, sono sempre più convinta che se le avessero insegnato qualcosa di utile tipo la magia, la politica o la tattica militare, ce la saremmo trovata a detronizzare Paimon e a capo dell’Ars Goetia. Forse proprio per questo non l’hanno fatto.
Ma vabbè, prima le cose belle.
Stella così sicura di sé, così combattiva, è davvero un bel personaggio. Te l’ho detto, se continui così finirò per affezionarmi di più a lei che a Stolas XD
Direi che per come prende in mano la situazione si merita appieno il titolo di regina della notte, e il povero Stolas lo sente benissimo chi è che comanda davvero in quel momento.
“Bellissima e terribile come l’alba”, giusto?
È particolarmente azzeccato che riescano a fare l’amore solo quando sono fuori dai palazzi e lontano dall’atmosfera opprimente delle aspettative che tutti hanno su di loro. E dagli specchi con Paimon che spunta inopportuno.
La bottiglia di champagne passata tra loro è più benedizione (si può dire, all’inferno?) nuziale dei calici che si sono scolati al matrimonio vero. C’è persino la parte versata a terra come nelle libagioni dei riti pagani!
Ma la storia del nome è tristissima! Cioè, ci sta troppo, ma è di una tristezza immensa!
Ed anche che Stella non lo riveli a Stolas, ma decida di portare questo peso da sola, è commovente.
In qualche modo lei lo sa che lui non ha colpa per il matrimonio combinato, forse a livello inconscio riesce pure ad apprezzare che lui non le farà mai del male, anche se perché è troppo debole (buono?), e quindi perché scaricargli questo peso?
C’è un sacco di roba che passa sotto la superficie dei tuoi capitoli!
Anche se Stella non avesse trovato il bottone in quel momento, non credo che le cose tra loro avrebbero potuto funzionare. Sono pur sempre troppo diversi.
Resto in attesa dei prossimi capitoli, o in questa storia o se deciderai di iniziare una seconda parte.
È stato un piacere leggere fino a qui e mettermi a cercare tutti i vari riferimenti come una caccia al tesoro.
Storie come la tua sono preziose!

Recensore Master
26/09/24, ore 23:31

E niente, mettiti comoda perché stavolta ho tantissime cose da dire!
Ecco qui! Finalmente è apparso il marchese!
Ero proprio curiosa di vederlo in scena, anche se in realtà è presente già da prima, da quando Stella ed Andrealphus ne parlano.
Sia lui che Paimon hanno in comune il fatto di non presentarsi di persona a parlare con i propri figli, pur essendo nello stesso palazzo. Questo loro essere mai presenti eppure sempre presenti, di opprimere con una presenza che incombe ma senza che si possano vedere concretamente, insomma, di esprimersi per contraddizioni crea disorientamento e angoscia. Da bravi narcisisti, insomma, fanno solo il loro lavoro.
Ne hai fatto un cattivo ottimo, perché anche il suo aspetto da persona malata, sembra che sia consumato dall’interno, sembra un riflesso della sua condizione interiore.
Hai presente la serie di dipinti di Gericault, del ciclo degli alienati? Ecco, il Marchese mi sembra un personaggio del genere.
È l’immagine della grettezza, dell’avidità non solo di denaro, ma anche di status, ed anche della vigliaccheria, perché piuttosto che impegnarsi in prima persona ed accettare il rischio di un fallimento ha spedito in prima linea Stella a sposare Stolas, e Andrealphus a prendersi responsabilità che non sono sue.
Interessante come Stella stia replicando con Stolas lo stesso modello di attaccamento che ha con Andrealphus: gli urla contro e riescono ad essere uniti solo quando c’è un “nemico” comune.
Il loro legame non è costruito sulla fiducia reciproca, ma sulla comune avversione per qualcuno o qualcosa, che è una cosa tossicissima.
Ma d’altra parte Stella conosce solo quello ed è capace di portare avanti solo quello, perché per quanto sia tossico è quello che l’ha mantenuta protetta dalle ire di suo padre.
Stolas che la difende è tanto commovente!
Sta facendo la stessa cosa che Stella ha fatto con lui quando ha rotto lo specchio: Stella non riconosce le proprie fragilità, ma quando Stolas si è fatto male per colpa di suo padre lei lo ha curato, inconsapevole di dare a Stolas la stessa cura e attenzione di cui avrebbe avuto bisogno lei stessa per gli stessi motivi.
Stolas invece riconosce nella sottomissione forzata di Stella una violazione ingiusta della libertà personale, e si ribella per difenderla, ma non sarebbe capace (forse… spero che il ragazzo mi riservi delle sorprese) di ribellarsi per far rispettare un suo confine personale allo stesso modo.
In tutto questo, qualcuno procuri un protettore gastrico al povero Andrealphus, ed anche qualche goccia di ansiolitico, che se no non ce la fa. Porello XD
MA! Ma andiamo al vestito viola di Stella, che per me è il vero protagonista del capitolo!
Il fatto che Stella scelga un abito seducente (io lo immagino tanto come il vestito di Jessica Rabbit, ma con il viola) e quindi da persona adulta, dopo il capitolo in cui Stolas fa il discorsetto di chi ha reso adulto chi, già è particolarmente azzeccato.
Il fatto che sia suo padre che suo fratello le vogliano imporre dei vestiti formato bomboniera e di colori pastello vuol dire in realtà che vogliono tenerla nella condizione di non adulta, di una eterna bambina costretta ad obbedire, in pratica le negano il suo potere personale.
Mi ricorda un po’ Claudia di “intervista col vampiro”.
“Non invecchierai mai”
“Ma non diventerò mai una donna”
Anche il colore che sceglie, il viola, è il colore del mistero e della magia, è il colore dell’Incantatrice.
Se avessero dato il grimorio a Stella sarebbe stata la villain perfetta.
E a proposito di opera lirica dal capitolo precedente, la vedo particolarmente bene come “regina della notte”.
Quando scappano tutti e due dal ricevimento e dall’ipocrisia è veramente liberatorio. Si potrebbe citare molto a proposito “infine uscimmo a riveder le stelle” dopo l’angoscia del ricevimento.
Concluso qui, ho delirato abbastanza…
Complimenti, continua ad esplorare la psicologia di questi personaggi, ti riesce particolarmente bene!

Recensore Master
21/09/24, ore 18:27

Che meraviglia il tempo autunnale! Ispira proprio scrittura!
Andando al capitolo, mi piace la caratterizzazione di Stella e delle sue abilità: strillare con un volume da soprano e mantenendo la chiarezza non è da tutti!
In effetti gli episodi di Helluva Boss ci fanno vedere una Stella che non ha mai un'occupazione, un talento, un hobby, eppure deve avere ricevuto un'educazione da principessa, dovrà pur sapere fare qualcosa!
A parte pianificare l'assassinio di Stolas.
E a proposito di Stolas, adesso che è nella tana del passato di Stella, farebbe meglio a non essere troppo curioso. Attento, principe, hic sunt dracones.
E tra le crisi isteriche di Stella, Andrealphus e le sue contorte macchinazioni, ed il suocero che incombe come una presenza maligna, il povero Stolas potrebbe prendere l'iniziativa di cambiare il titolo della storia in "Storia di un manicomio". No, Stols, posa quel pennarello!
Quanto al suocero misterioso, che ancora non è apparso, io me lo immagino a questo punto come un essere incartapecorito e decrepito. Una specie di exuvia, a stento consapevole di essere viva. Con il fatto che Andrealphus ha preso in gestione quasi tutto, Stella ed il suo matrimonio compresi, mi viene da pensare al marchese come a re Theoden quando era sotto il controllo di Saruman, non so se hai presente.
Complimenti per i vari riferimenti a fine testo, sono un sacco utili!
Non sapevo nulla di Andrealphus nella Piccola Chiave di Salomone.
L'Html non ti ha inserito il collegamento diretto a you tube, ma ho risolto con il caro, vecchio, copia/incolla.
Mi piace avere una colonna sonora per la lettura.
Bel capitolo, voglio vedere dove porterà questa discesa e come si risalirà.

Recensore Master
16/09/24, ore 23:18

Bene, sono qui! Mi sono presa tempo e calma.
Posso dire che qui mi sto affezionando quasi più a Stella che a Stolas?
Sarà che Stella è anche odiata dal fandom, quindi mi fa più empatizzare.
Quando ha cacciato la servitù mi ha ricordato molto Malefica quando si arrabbia con i suoi sottoposti e comincia a sparare fulmini urlando "Idioti! Cretini! Imbecilli!". La stessa aura di potere.
Il fatto che si tolga i guanti mentre medica Stolas è troppo giusto!
I guanti sono simbolo di intenzioni non chiare o proprio di inganno, e sì, è ovvio che non è comodo spalmare pomate e mettere cerotti con i guanti di seta, ma è anche un segno che Stella è sincera nel momento in cui si prende cura di Stolas.
Soprattutto dopo che ha saputo che Stolas si è ridotto in quel modo perché esasperato da suo padre, e le ferite che sta curando su di lui sono anche un po' le sue.
Quando lui rifiuta i suoi approcci da l'impressione che Stella sia arrabbiata più con sé stessa per essersi mostrata per come è davvero che con lui. Poi ok, una botta di stupido ci sta sempre bene.
Anche io vorrei sapere cosa sta leggendo Stella.
Così resta vero che Stolas "Non l'ha mai vista leggere", e magari non perché lei sia un'oca superficiale come suggerisce lo show ma per la mancanza di contatto tra loro. Più che contatto mancanza di intimità e confidenza.
Bene, bene, mi piacciono questi capitoli!

Recensore Master
07/09/24, ore 12:52

Ohohoh! Bello questo capitolo! Ci speravo in un ritorno di Stolas, ma non mi aspettavo tanto. Sono contenta che qui ci sia solo lui, perché sarà una recensione già abbastanza lunga.
Approvo sempre di più Paimon come uomo dell'anno.
Il fatto che appaia a Stolas nello specchio mi ha fatto rabbrividire. "Specchio, specchio delle mie brame"...
Certo che Stolas non mette specchi nei suoi posti preferiti, considerato che suo padre, da bravo genitore manipolatore non conosce il concetto di confine personale e non permette a Stolas di avere una propria individualità.
Gli specchi sono affascinanti sia per l’uso esoterico che per le implicazioni della vita di tutti i giorni.
Paiomon dentro lo specchio si pone come doppelganger di Stolas: assieme il suo riflesso ed il suo opposto.
Paimon può esercitare la sua volontà, Stolas no (E a proposito di sia fatta la tua volontà del paternoster si potrebbe aprire un intero dibattito che ti risparmio).
Paimon è vestito con i soliti paramenti stracarichi, Stolas è nella semplicità di un uomo appena uscito dal bagno. Anche questa, ben giocata, perché sì, il bagnetto è uno dei topic di Stolas, ma il fatto che lui sia svestito vuol dire che non nasconde nulla. Ha molto della concezione giapponese per cui la nudità equivale alla purezza. Non ha nulla da nascondere perché lui è sincero, è Paimon che si occulta dietro i tendaggi che usa come vestito e nasconde tutte le sue manipolazioni e gli intrighi.
Paimon obbedisce solo alla ragione di stato e considera gli altri come pedine, Stolas vede le persone.
Paimon è assolutamente sicuro di sé, Stolas è piano di incertezze.
Ed infine, la questione dello specchio e del riflesso riporta al dubbio di ogni figlio che ha un rapporto conflittuale con il proprio genitore: e se finissi per assomigliare a lui/lei? Se un giorno nel riflesso dello specchio non dovessi più riuscire a distinguere quello che io sono da quello che mi ha creato?
Mi si stringe il cuore a vedere come Stolas sia legato a Stella. Il fatto che lei sia sincera con lui, anche se per insultarlo, dimostra quanto lui abbia un bisogno disperato di essere visto, e di quanto desideri nella sua vita qualcosa di autentico.
Anche Blitz, non si fa problemi a mandarlo a stendere, ed è proprio questo che Stolas apprezza.
Proprio vero: meglio il male conosciuto! Che poi, quanto male è davvero? Se le cose non fossero state basate sulla costrizione avrebbero pure potuto essere amici, di quelli diversissimi e che si mandano al diavolo in continuazione ma che si capiscono.
Una menzione particolare sulla questione di chi ha reso adulto chi.
Hai costruito con molta finezza il fatto che davanti a Paimon Stolas si prenda il merito di aver reso Stella donna, ma in realtà sappia benissimo come stanno le cose. Deve porla in un certo modo perché sa benissimo che Paimon è un maschilista patriarcale, ma Stolas lo sa che è lei quella dominante.
Il risveglio sessuale è quello che segna il passaggio all’età adulta.
Stolas è rimasto nel limbo fino all’arrivo di Stella, inconsapevole sacerdotessa della sua iniziazione alla consapevolezza da adulto.
Mi piace molto che Stolas abbia paura di Paimon anche mentre lo affronta. Me lo fa apprezzare ancora di più come personaggio, perché gli eroi veri hanno paura. È quello che li rende umani, altrimenti sarebbero solo degli incoscienti. Quello che li rende eroi è avere paura e restare lo stesso a testa alta, anche tremando come fa Stolas.
Tutta la roba che Paimon gli riversa addosso mi ha fatto capire esattamente cosa intende in “When I see him” quando dice “The voice that says I’m not enough” e perché la voce gli trema tanto in quel punto.
Tutto ciò si inserisce perfettamente nel canon della serie, mi piace!
Alla fine è stata una soddisfazione personale quando Stolas ha distrutto lo specchio! Che bello, è stato liberatorio!
È stato un punto di non ritorno: se non lo avesse fatto sarebbe rimasto succube, ma ormai ha passato troppo tempo con Stella, è un uomo, e non può più accettarlo. Il bambino che è in lui ha ancora paura di essere schiacciato, ma l’eroe non si piegherà più.
E soprattutto, la reazione di attacco a sentirsi minacciato piuttosto che la fuga o il congelamento, Stolas l’ha imparata da Stella. Forse lei non è stata la scelta sbagliata dopotutto. Non era quello che Stolas voleva, ma era quello che gli serviva per crescere.
Bene, ho blaterato abbastanza, perdonami se mi perdo nelle mie elucubrazioni.

Recensore Master
03/09/24, ore 16:15

Approfitto di essere finalmente al PC e non da cellulare per recensire anche questo capitolo.
Per prima cosa, grazie infinite per avermi citata! Grazie davvero!
Io non lo sottovaluterei questo capitolo "filler".
Voglio cominciare da Andrealphus, personaggio a cui dai una bellissima profondità.
Che i suoi poteri di ghiaccio siano una proiezione di quanto è stato trattato con freddezza dal padre è... boh... vado in un angolino a dondolare con una coperta.
All'inizio ho pensato che gli sarebbe toccato andare a fare un certo discorso a Stolas, come il fratello di Maria Antonietta dovette farlo a Luigi XVI. Fortuna che il re di francia aveva come hobby il costruire lucchetti.
Poveretto, io me lo immagino, disperato, a chiedersi perché sua sorella dopo otto mesi non ha ancora sfornato. E la cosa è tragica, perché lo sappiamo tutti come funzionano i giochi di potere a corte, ma è anche a suo modo divertente.
Credo che il grande pregio di questo capitolo sia quanto è tagliente e quanto in certe parti mi ha fatto scoppiare a ridere.
"Le api e i fiori, grandissimo stronzo, cosa?" Penso sia la battuta che più mi ha fatto ridere, perché dopo la serietà del resto del contesto arriva come un sasso su una vetrata.
Anche la discussione sui possibili difetti di Stolas mi ha fatta sghignazzare senza ritegno, perché la povera Stella non sa che anni dopo se lo ritroverà sul tavolo della colazione il "desiderio strano" di suo marito, a dirle in faccia come stanno le cose.
Per le questioni strettamente anatomiche vai tranquilla, tanto è l'aspetto psicologico quello che conta.

Recensore Master
29/08/24, ore 16:06

Carissima! Ti sei presa più tempo e ne è valsa la pena per questo capitolo!
Hai condensato una tragedia esistenziale in una pagina o poco più.
Le sensazioni sia di Stolas che di Stella sono vere ed arrivano tutte allo stomaco.
Lei è sempre quella più forte perché è già disillusa, non si aspetta più nulla di buono dal mondo o dalla sua vita.
Stella vive non per il "meglio" ma per il "meno peggio", ha perso capacità di empatizzare pur di sopravvivere.
Immagino che le lenzuola bianche di seta le avrebbe fatte a coriandoli!
Stolas che chiede scusa è talmente triste! Lui invece ancora culla sogni e speranze, per questo mantiene più umanità, ma è anche immensamente più fragile.
Questa full immersion nell'angst è stata traumatica ma ne è valsa la pena.
Continua così =D

Recensore Master
22/08/24, ore 16:11

Che meraviglia come i matrimoni e i funerali riescano a mascherare l'ipocrisia delle famiglie! Paimon può concorrere anche come suocero dell'anno, oltre che padre. Comunque è vero: i matrimoni tra nobili sono sempre stati contratti.
Povero Stolas, che forse cercava comprensione e si è trovato un blocco di ghiaccio!
La prospettiva del medico di corte è particolarmente inquietante, ma anche quella vera per la classe nobiliare.
Prenditi tempo per il prossimo capitolo

Arrivo! In ritardo ma arrivo! Mi piace molto come rendi Stella: è cinica, ma anche ribelle e sicuramente più scaltra e concreta di Stolas.
Quando lo provoca e lo insulta è alla ricerca di una reazione, e sbattere contro il muro di gomma della sua condiscendenza la fa arrabbiare. Lui è il principe sognatore e delicato di "owl in a cage". Il dettaglio del bottone conservato mi ha commossa.
Bello anche questo capitolo

Recensore Master
21/08/24, ore 19:48

Direi che questa storia ci voleva! Come hai precisato tu nell'introduzione, Stella è un personaggio messo lì per essere odiato, eppure anche le ha la sua backstory e le sue motivazioni. Il problema è che con Stolas proprio non si trovano perché hanno reazioni diverse. Quando qualcosa li spaventa, Stolas innesca subito la fuga, Stella l'attacco. Sono talmente male assortiti che sembra che le famiglie li abbiano proprio voluti male.
Paimon sempre premio padre dell'anno, eh! Però qui con un'aura di potere alla "game of thrones" che mi piace un sacco.
Complimenti ancora, leggerò il seguito molto volentieri.