Recensioni per
Idola Deus - frammenti di memoria
di Shopi

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Buongiorno, un amico è stato così colpito dalla tua storia da consigliarmela, quindi non ho potuto non fare una visita, e quello che ho visto mi ha positivamente sorpreso.
Solitamente non sono un lettore da sci-fi, né un amante delle storie particolarmente criptiche, ma mi sono sentito catturato per tutta la durata della narrazione, dall'inizio alla fine.
La premessa in sé è molto interessante: assistiamo a delle registrazioni, a delle memorie di un'androide da parte di una ricercatrice, per vedere cosa questo costrutto ha trovato nel corso del suo lungo viaggio e magari anche quale è stata la sorte di Aurora, dal momento che altri robot oltre a lei risultano dispersi.
E dalla storia abbiamo anche l'indizio che l'osservatrice non è umana, dal momento che viene messo in chiaro che l'homo sapiens risulta estinto per motivi al momento non specificati. Immagino che la storia si strutturerà sulle diverse memorie analizzate, tutte relative a scoperte molto... Peculiari.
E venendo appunto alle due protagoniste, non posso non essere immediatamente catturato dalla loro chimica: Olivia è umana, non nel corpo, ma il suo atteggiamento è ben lontano dalla più analitica Aurora: la sua esplorazione non è semplicemente un "compito", si prende il tempo per osservare, per ammirare il paesaggio, per decidere l'itinerario in base a ciò che salta al suo occhio invece di mappare tutto accuratamente e processare zona per zona, a prescindere da cosa contiene.
Sono una coppia molto simpatica da leggere, perché con personalità così diverse posso solo immaginare quanti litigi a ogni missioni, almeno laddove Olivia trova qualcosa che valga il suo interesse.
E a proposito di cose interessanti... La scoperta che ha fatto avrebbe smosso chiunque non sia un robot (appunto, Aurora).
Un enorme teschio non umano, appartenente a una creatura sconosciuta, come sconosciuta è la specie del corpicino cristallizzato al suo interno: Hominis Indigo, almeno così immagino sia stata nominata sul momento durante l'analisi, o forse sono stati già ritrovati altri esemplari non vivi?
In ogni caso la storia che ci racconta è raccapricciante: una schiava, una schiava all'interno di un corpo biomeccanico che lei aveva il dovere di mantenere funzionante, pena la digestione.
E qui le interpretazioni su cosa potrebbe essere questa mostruosità e del perché servissero tanti piccoli schiavi a farla funzionare, viene lasciato uno spazio enorme alle speculazioni.
Mi verrebbe da pensare che un tempo gli Indigo condividessero il pianeta con l'attuale specie dominante, o che siano stati invasi, forse la specie dominante si è evoluta grazie alla tecnologia, un processo che non ha ottenuto però un pieno successo, tanto da dover integrare queste creature nei propri corpi come manutentori.
Il "film" per me può essere due cose: o ciò che vedono gli occhi dell'organismo magari intento a brutalizzare un superstite Indigo, oppure un ricordo risalente a prima che la razza dell'organismo si evolvesse in questi giganti biomeccanici.
Due speculazioni che non posso supportare con molto e che dubito avranno mai risposta, almeno la natura della storia mi fa supporre questo (oppure è il tag Incompiuta a farmelo pensare), in ogni caso sforzare le meningi per dare una spiegazione a quello che ho visto è sempre un piacevole esercizio.
Come piacevole ès tata la lettura di questo capitolo, mi piacerebbe vedere questa storia continuare, fino ad allora immagino ci saluteremo qui... Alla prossima!

Alché, non posso fare altro se non applaudire.
Questo è stato uno spettacolo.

EHILA'? Come và? Spero tutto bene! Allora, stai comunicando con una persona esageratamente introversa e timida, in questo momento, che ti chiede umilmente perdono per il suo essere esageratamente timida ed introversa e che quindi ora si perderà nelle filippiche assurde che fa di slito per rompere il ghiaccio con un autore (autrice? Maybe?) con la quale non ha ancora esattamente troppo confidenza... sooooo... uhm.... Hi!
Come avrai notato dalla parte sopra, il nome è Tubo Belmont, e sono un lettore e recensore, qualche volta scrivo, e qualche volta ammazzo vampiri con una frusta.
(Insomma, lo faccio ancora almeno, anche se il nome dovevo cambiarlo da una vita... mrmh....)
Diciamo che purtroppo sono una persona che gira poco nella zona della fantascienza - anche se ne sto seguendo una - e perciò rischio sempre di perdermi per un soffio anche delle perle simili - nonostante per dire lo sci-fi mi piaccia forse anche più di quanto vorrei ammettere - che vengono perdute nel nulla cosmico.
Per fortuna questa volta ho deciso di sostare un po' di più e di farmi incuriosire e di lasciare che la curiosità mi deturpasse l'anima. Miglior scelta della vita.
Allora, parto dal fatto che l'ho presa in due parti questa storia: prima decido sempre di sondare il terreno, aprendo la pagina per vedere quanto tipo dura il capitolo, come è scritto etc etc. Roba da scavanger mia perché l'esplorazione, in fin dei conti, mi fa impazzire. La prima cosa che mi ha colpito, oltre alla struttura di come è scritto tutto, è stata l'aggiunta delle immagini. Non me lo aspettavo e quando gli autori tirano fuori queste chicchette super mega intriganti dal loro cilindro personale, mi vengono gli occhi a forma di cuore. E già il fatto che queste immagini, fuori contesto, risultavano un sacco criptiche ed intriganti, mi hanno fatto già percepire l'aura di masterpiece.
Oh boy, devo leggerla assolutamente.
I miei pensieri più o meno intrusivi. L'avevo scoperta prima di oggi, in realtà, ma tipo ci ho messo un po' per venire a leggere perché avevo altre cose da recuperare e quindi ho fatto un po' fatica, e te ne chiedo scusa. Però ora che ho letto... madonnina mia carissima, direi che l'attesa è stata ripagata così tanto che voglio tornare indietro nel tempo e risperimentare tutto.

Allora, la storia è raccontata dal punto di vista dell'Androide, e già così praticamente è già figo perché QUANTO bello un racconto di esplorazione e ricerca di dati raccontato dalla scheda madre di un robot che SPERO verrà in qualche modo riaggiustato perché gli voglio già bene? Comunque, da quello che ho capito, questa storia sarà praticamente una serie di ministorie raccontate dagli occhi di questa androide che recupera i dati tramite questi esseri forse morti - anche se non è detto sarà sempre così, dai. Magari vedremo- chi voglio prendere in giro. Sento già che il tema principale di tutto sarà una disperazione che la mente umana non potrà mai comprendere a fondo - e ne ascolta, diciamo, gli ultimi lamenti. Ammetto che ho una preferenza per le storie che sono tutte una trama diretta, però le raccolte di avventure magari anche più brevi mi fanno venire l'acquolina in bocca. Soprattutto se raccontate così.
Tutte le scritte dei recuperi dei dati, anche con quell'aggiunta di simboli e comandi strani, sono tutti mini tocchi di gran classe che mi fanno impazzire assolutamente alla follia, perciò ti rifaccio i miei complimenti perché davvero, sono le cose che mi hanno preso in anticipo.
Poi comincia la storia 'vera', e io mi innamoro.

Olivia e Aurora partono con l'essere subito una di quelle coppie della quale senti che non ne potrai fare a meno: la tensione e strano tipo di amicizia tra loro due fa già capire che le loro interazioni saranno semplicemente oro colato dall'inizio alla fine, ed io sto già gongolando perché sento nel mio animo che mi innamorerò ogni secondo che passa del loro rapporto. E il fatto che Ethia non menzioni una fatina meccanica nei pressi di Oliv durante il ritrovamento mi fa già battere il cuore all'impazzata e il mio cervello sta già mandando segnali di pericolo. Gli stessi che mi ha mandato quando ho cominciato a leggere Chainsaw-Man.
Ma in un certo senso diciamo che sentivo un po' che cominciando questa storia la sensazione di depressione era latente e quindi è un contratto che ho firmato io. Stronzo. Quindi si semina ciò che si raccoglie, ma questo mi dà comunque il diritto di rimanerci male QUALUNQUE COSA SUCCEDA a questi due piccoli sacchi di metallo, curiosità e 'non mi pagano abbastanza per seguire le tue ricerche...'
Comunque amo come ste due hanno entrambi caratteristiche mie: la curiosità di Olivia assolutamente ce la vedo perché io sono il tipo di persona che vede una roba figa, dice 'WAAAA' e va subito a vedere, ma al contempo se rompo la schedule di quello che avevo pianificato di fare mi innervosisco e divento irriverente come Aurora. Insomma, they're literally me. Comunque, postilla sul come mi sono innamorato di come hai reso l'ambientazione: a questo miscuglio tra Nier Auotmata/Blame che mi fa impazzire e che mi farà sempre impazzire. C'è sempre qualcosa di magico e sorprendente in questi ambienti decadenti e distrutti che mi fanno sentire fuzzy feeling gratuite fino nel fondo dell'anima, e quindi non resta che mettersi qui e gustarsi la storia magari con un bel sottofondo ambience Sci-Fi che non guasta mai. Infatti la lettura è stata tipo il triplo più immersiva e spettacolare grazie a questo. Però il pezzo veramente che sembra stato tirato fuori da un manga di Nihei è stato il seguente: quando entrano in questa mega struttura che sembra organica e meccanica al tempo stesso - immagine da urlo - e trovano questa gigantesca carcassa di questo mostro enorme e sconosciuto. Che ammetto prima pensavo fosse un essere umano e che gli androidi fossero adorabilmente minuscoli, ma a quanto pare l'umanità è esistita un sacco di tempo fa e questo colosso è tutta un altro tipo di creatura.
Quanto tanto altro tipo di creatura, chiedi?
Abbastanza tanto che dentro di lei trovano una mini waifu blu cristallizzata nemmeno fosse Annie con un'espressione di chi ha mangiato da Taco Bell per una settimana di seguito e adesso non uscirà più da bagno per un mese.
Scherzi a parte, l'immagine è risultata super mega evocativa da risultare bellissima, soprattutto con quei miriadi di schermi che mandano immagini alla Serial Experiment Lain super mega criptiche ed assurde che chiaramente vogliono raccontare una lore profonda. Ma ehi: ho già detto che questo racconto sembra uno di quelli di Nihei?
Quindi sento che non capirò ASSOLUTAMENTE NIENTE della trama di fondo.
E andrà comunque bene così.
Perché comunque l'amore che provo per questo tipo di narrazione potrebbe superare il sistema solare.
E quindi, vediamo di capire cosa cazzo è successo qua, perché se ne hai la possibilità di farlo, perché no? (Morbid comunque la scelta di imprigionare il corpo morto della ragazzina nel sangue cristallizzato del gigante. Sono immagini che vedrei benissimo sulla copertina di un album death metal)

Quindi, Aurora e Olivia finiscono nella zucca atrofizzata di questo adorabile sacco di sofferenza, vedendo un episodio di Love, death and robots di quelli che ami poi alla follia. E io nella mia follia veramente sono qui con gli occhi luminescenti dal fascino che cerca di capire cosa è appena accaduto ma sente che non lo capirà mai. Posso solo cercare, in qualche modo, di teorizzare come Matpat dei tempi d'oro: praticamente questo scricciolo era una specie di pilota di megazord strano organico in questo pianeta dove, immagino, c'erano altri super mega giganti megazodo organici che... pestavano con dei tubi esseri più piccoli? Tu immaginati vedere tipo il niente per una vita, e la prima immagine 'nuova' alla quale sei esposta è la scena più violenta di uno snuff movie. Anche io andrei completamente fuori di testa, per quanto c'è da dire che questa bimbetta era già sulla buona strada con quello che le frullava per la testa. Odiava il suo lavoro - come ogni essere umano sulla faccia della terra. beati quelli che non la pensano così - e assieme all'odio c'era questa sensazione di 'sì ok... ma perché lo faccio?' e la cosa l'ha spinta senza uno straccio di piano a prendersi le sue libertà, probabilmente distruggendo da dentro quest'immenso corpo gigante che tanto la torturava. E' quasi Lovercraftiana la cosa: la ricerca della verità che non deve essere compresa, in un certo senso, è stata la sua rovina. Perché cercando di distruggere questa sua prigione e gli dei senza volto - che immagino fossero tipo neuroni giganti? Creepy - che la teneva imprigionata, nella riuscita della sua impresa, è diventata una specie di bozzolo viola e di sangue.
Non una fine esattamente da eroina, ecco.
Però è stata come una mini storia nella storia, e l'ho amata dall'inizio alla fine. Sentivo proprio il rancore e l'odio che la creaturina provava nei confronti di letteralmente ogni cosa che la circondava e della sua stessa esistenza. Posso solo sperare che, adesso, dentro quel cristallo, abbia quantomeno smesso di soffrire. Anche se quell'espressione racconta una storia diversa...
Come Olivia, però, decisamente un racconto triste. E se vuoi sentire la mia teoria, Aurora anche prova qualcosa, ma credo che tipo cerchi in qualche modo di annientare queste emozioni perché forse ha visto tanto di quello schifo - non so chi esiste da più tempo, ecco - che ormai o ne è rimasta desensibilizzata, o comunque riesce a mascherare molto meglio i suoi turbamenti.
E conclusa questa storia io sono tipo Batman che grida 'DON'T LEAVE. PLEAAAASE' perché dio mio... ne voglio così tanto di più che non saprei descriverti la mia astinenza al secondo. Leggo incompiuta, tra i tag, e spero vivamente che non sia perché questo è l'unico racconto che leggeremo di queste due esploratrici poco convenzionali e della ricercatrice che ci ha permesso di vedere e seguire i suoi racconti. Sono veramente al settimo cielo di aver scoperto una storia tanto intrigante ed interessante da leggere, per davvero. Spero vivamente di poter seguire altre avventure di queste due robotiche compagne. Ora ne ho bisogno estremo, tipo l'acqua dopo aver esplorato un deserto per un mese.
Grazie per questa bellissima storia! E spero di rivederci presto!

- Nah. I'd Rewiew -