Recensioni per
L'equilibrio sopra la follia
di SSJD

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/05/25, ore 18:37

“E Lutero?”
“Sì, Maestà?”
“Mi raccomando, non sottrarre libri dalla Bibbia solo perché non quadrano con il tuo pensiero. E non temere la filosofia, soprattutto Aristotele. Se l’ha domato San Tommaso d’Aquino, e se in più occasioni i Dottori della Chiesa hanno sottolineato che fede e ragione posso coesistere, puoi farcela anche tu, vero?”
“…”
“Vero?” (pausa) “Qualcuno mi passi l’indirizzo di Erasmo da Rotterdam.”
Siparietto comico (?) a parte, eccomi qua. Ogni promessa è debito, anche se ci ho messo quasi quattro mesi per leggere questa storia.
Abbiamo diversi spaccati di vita di Giovanna La Pazza, personaggio che ha diviso l’opinione degli storici: c’è chi effettivamente la credeva tale, complici anche i numerosi matrimoni tra consanguinei tipici dei sovrani iberici; chi invece la considera una vittima dei giochi politici del marito, del padre e del figlio. Certamente, le sue scenate di gelosia erano epiche, ma questo perché suo marito era un crucco e i crucchi non sanno gestire le scenate mediterranee. Ferdinando, fedifrago seriale anch’egli, ne avrà sentite a bizzeffe da sua moglie Isabella, ma da bravo uomo latino, sconnetteva il cervello e lasciava fare. Diciamo che l’errore di Giovanna è stato d’esser un po’ troppo partigiana del marito, cosa che non è andata giù a suo padre. E siccome, dei due giocatori, Ferdinando era migliore di Filippo, lei n’è rimasta fregata specie quando il marito ha avuto il cattivo gusto di morire così presto. E Carlo, degno nipote di suo nonno (Ferdinando ovviamente, Massimiliano in politica era bravo solo a combinar matrimoni e a portar sfiga alle famiglie con cui s’imparentava), non poteva esimersi da continuare la politica del Cattolico. Me lo immagino nel 1516 dire: “Mama, ora che l’abuelo ha tirato le cuoia, già che mi sono preso il disturbo di venir fin qua, mi prendo anche il tuo regno e freganiente che sei ancora viva, grazie!” Quindi sì, Giovanna aveva tutte le premesse per divenire una regina con i controcazzi, ma ha avuto la sfortuna di giocare contro uomini altrettanto intelligenti e più spregiudicati di lei.
Mi fa comunque tenerezza Carlo descritto in questa “What if” come spendaccione (vero, i Fugger non erano teneri negli interessi, ma volevamo davvero Francesco I o Federico di Sassonia come imperatore? Enrico VIII? Eh?) quando nella realtà era tirchio come Massimiliano XD Infatti, il suo primo atto da re fu di firmare la Pace di Noyon per finire la guerra cambraica contro Venezia, perché per colpa dei nonni gli si stavano prosciugando le casse.
Sulla questione di Lutero, va detto che già prima di lui erano incominciate le prime Bibbie in lingua volgare e che con la scusa della traduzione, ha tirato l’acqua al suo mulino. E hanno buon gioco i Protestanti (di qualsiasi denominazione) a dire “Sola Scriptura”: se tagli libri e traduci con altri concetti, come si può dibattere? Poi anche questo scartare la lettera di San Giacomo che ribadiva la necessità delle opere pie, nonché la questione del servo arbitrio? Della serie: non farmi faticare.
“[…] l’idea di coesistenza di due religioni fosse completamente folle” = folle era pensare che ci si fermasse a Lutero e quindi a due religioni. Non tenendo conto della continuità storica della Chiesa nella figura del Papa, Lutero ha dato il la a tutte le denominazioni Protestanti che ci sono, perché chiunque dissentiva dall’interpretazione biblica poteva fondare la propria personale religione. Quindi grazie a Lutero abbiamo avuto quasi nell’immediato Calvino, Zwigli e quel guazzabuglio chiamato Chiesa Anglicana che ha ripescato, ad un certo punto, perfino le eresie ariane, alla faccia di Nicea (buon compleanno!)Quindi sì, la vera pericolosità di Lutero era il relativismo delle interpretazioni bibliche. Oltre al ridimensionamento dei sacramenti.
Ultima riflessione su Giovanna. Il suo unico peccato fu l’orgoglio. Di essere superiore agli impegni di corte, di essere più intelligente e libera dei genitori, di essere l’unica donna del marito. L’orgoglio precede la caduta, cita il proverbio inglese, e di fatti Giovanna, troppo orgogliosa per seguire i consigli dei genitori (che comunque furono sovrani cazzuti), ha pagato sulla propria pelle. Purtroppo noi commettiamo l’errore di giudicare con la visione d’oggi, ma Giovanna fu davvero “pazza” nel credere di potersi esimere dal grande gioco, ossia di usare la sua intelligenza per manipolare, invece di imporsi. In un mondo di uomini, si impone la donna che può contare su eserciti e che non si esime dal commettere stragi per mantenere il potere. Altrimenti, volando basso, dissimulando, tenendo i piedi in due staffe, amica di tutti e di nessuno, solo così Giovanna avrebbe avuto qualche chance di vincere contro il marito, padre e figlio.
Detto questo, un’interessante “What if?” che effettivamente apre a molti interrogativi interessanti, cosa sarebbe accaduto se Giovanna avesse mantenuto il titolo di Regina di Castiglia, lasciando a Carlo l’Aragona, la Sicilia, Napoli e il SRI? Inevitabilmente sarebbe stata inglobata nell’impero degli Asburgo alla sua morte, ma sarebbe stato interessante vedere cosa lei avrebbe combinato, quali alleanze avrebbe cercato.
Ottimo lavoro!
H.
P.S. non volermene, ma ho trovato una piccolissima inesattezza: il pianoforte è stato inventato nel XVIII secolo. All’epoca sua, Giovanna molto probabilmente suonava un clavicordo.

Recensore Master
11/11/24, ore 17:27

Ciao carissimo,
da quando è stato cresato il concetto di follia, tutte le persone scomode sono state fatte passare per pazze e chiaramente rinchiuse da qualche parte per il loro bene.
Giovanna, passata alla storia come "La Pazza" non fa chiaramente eccezione. Era pazza davvero? Può darsi, ma di sicuro non era stupida e l'ha ampiamente dimostrato. In questo racconto la dipingi come una donna anticonformista, spregiudicata, pronta a impegnarsi in prima persona per ottenere ciò che vuole. La Storia è andata in un altro modo, come sappiamo, ma la tua versione alternativa è molto affascinante. L'idea di far convivere le diverse confessioni è molto bella ma purtroppo irrealizzabile, come ha dimostrato la Storia. Quando si sguazza nell'irrazionale, quando ci si picchia a sangue per decidere chi ha l'amico immaginario più gorsso, non si può arrivare a soluzioni ragionevoli ma solo, per citarti, a rivolte, morti, fame e carestia.
Complimenti per questa bella storia, a presto!

Recensore Master
21/10/24, ore 21:57

Eeee, lenta come una tartaruga arrivo pure io 😄😁
Ormai avevi perso le speranze mi sa.... 😅😅😱🙈 Ma il detto dice meglio tardi che mai per cui....

Ciao caro!
Lieta che il contest di Mystery ti abbia ispirato, ho letto i pacchetti e nessuna delle ucronie era facile da mettere in piedi 😱e la fatica a studiare deve essere stata massiccia (esperienza personale da ignoranta mia docet) 😅🙈
La traccia in sé era bella (e l'unica che xoniscevo/ricordavo un pochino) con questa donna che suo malgrado si ritrova a essere erede unico di due regni e per motivi "non ancora del tutto chiari" agli storici, rinchiusa a vita in un convento senza la possibilità di regnare.
C'è chi dice fosse pazza per davvero e come tale è passata alla storia.
È poi c'è chi dice fosse semplicemente "anticonformista", una donna avanti e colta rispetto al suo tempo, è che per tali caratteristiche risultasse pericolosa e scomoda agli occhi di coloro che avevano mire sul suo regno (il marito per esempio? I genitori che volevano che il nipote venisse su come una loro copia e non sotto l'influenza di una simile madre....? Chissà....)
Credo che tu ci abbia fornito una Giovanna credibile nella sua ribellione (adorabile da bimba quando "mi hai disturbato per farmi esibire? Mo ti faccio io uno scherzetto coi fiocchi 🤭😈" 😄😂) ma pure da giovane adulta incurante di mostrare al mondo come ci si diverte tra le lenzuola suscitano scandalo non scherza 😁
Mi è piaciuto molto che tutte le scene riguardanti il passato siano legate da quel rituale serale, la spazzola rilassa è un movimento ritmico che ti dà le mani occupate e ti dà modo di riflettere. E nelle sue riflessioni Giovanna credo trovi la motivazione e la forza per non cedere a chi la vuole pazza sul serio o che faccia qualcosa di folle e strano che provi la bontà del rinchiuderla li.

Quando arrivano a liberarla sulle prime quasi non ci crede.
Però da bravo spirito libero coglie al volo l'opportunità di tornare al mondo e provare a dimostrare chi è e prendere il posto che le spettava di diritto. E oltre a essere convincente è a suo modo pure saggia, più del figlio di sicuro visto che capisce l'importanza di Lutero e cerca di farselo amico (interessante il dialogo tra i due, una riflessione affatto banale sull'intreccio tra interessi religiosi e potere politico e materiale che in teoria (come dice Lutero) non dovrebbero essere intrecciati, ma che in pratica per moltissimo tempo hanno camminato di pari passo e /o con conflitti: la chiesa dopotutto è fatta di uomini e a tutti salvo rare eccezioni, ha sempre fatto gola il potere terreno....)
Giovanna cerca poi di piazzare (riuscendoci) il suo fidato vescovo niente di meno che sul trono papale allo scopo di agevolare il più possibile un mondo senza conflitti e facendo in modo che posizioni meno intransigenti ma di buon senso evitino guerre e faide che avrebbero avuto ripercussioni terribili. Forse avendo vissuto su sé stessa conflitti continui (coi genitori anzitutto) carestia (immagino in convento non le facessero i banchetti) e sofferenze, poteva capire quanto sarebbe stato terribile per il popolo viverle.

Visto come si è svolto il tutto nella storia reale direi che avrebbero fatto bene a liberare la pazza, che forse avrebbe fatto un lavoro migliore di tutti gli uomini (razionali, razionalissimi, così razionali da innescare rivolte fame e carestia!) di potere del tempo, interessati solo a guadagnare di più 😄😇😁
.... Oppure no, ed era veramente una pazza squilibrata che avrebbe chiesto altro sangue tipo regina di cuori? 😜
Chissà.
Ma la tua è stata molto credibile per cui bravo, bel lavoro e complimenti per il secondo posto! 😁
Alla prox!
Nala

Recensore Master
09/10/24, ore 19:28

II
SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 44,55/50
L’equilibrio sopra la follia, di SSJD

Grammatica e Stile: 9,55/10 (media tra 9,3/10 di g. e 9,8/10 di s.)

La grammatica è molto precisa, ho trovato solo pochissimi errori di distrazione.
“si pettinata i lunghi capelli” – “pettinava” errore di battitura -0,10
“la sua smania di potere e il controllo… sta portando” – “la sua smania di potere e di controllo” oppure il verbo dev’essere plurale -0,20
“proforma” è maschile -0,20
“fu che durante il viaggio di ritorno” – inciso non aperto, va inserita una virgola prima di “durante” -0,20
Non ho trovato altri errori. Il punteggio è 9,3/10.

Anche stilisticamente ho trovato il racconto molto preciso. Così come il contenuto lo suddivide in due parti, prima della prigionia e dopo la liberazione, anche la forma segue questa traccia, e ciò mi è piaciuto molto!
Il racconto della giovinezza di Giovanna è infatti accompagnato da molte descrizioni di persone, dettagli dei luoghi e avvenimenti (sempre con precisi riferimenti alle fonti storiche), mentre la seconda metà della storia si sviluppa soprattutto attraverso i dialoghi con De Padilla, il vescovo e Lutero, permettendo di cogliere sfumature diverse della personalità di Giovanna. Dai dialoghi della seconda parte, sempre confrontandoli con i confronti con i genitori della prima, mi sarei forse aspettato solo più formalismo (soprattutto in quello con Lutero, ma già solo pensandolo in latino invece che in italiano guadagna molte sfumature a riguardo). Devo dire però che hai fatto bene a non appesantirli eccessivamente, mantenendo il ritmo di lettura ben scorrevole e coerente con quanto scritto in precedenza.
Molto belle e coinvolgenti anche le descrizioni di abiti e ambienti.
A parte quell’unico caso in cui hai dimenticato di aprire un inciso, la punteggiatura e le spaziature dei capoversi sono state usate molto bene, dando enfasi ad alcune parole e ad alcuni dettagli (come il nastro con cui Giovanna si lega i capelli, ultimo residuo della sua vanità infantile) al momento giusto. Anche l’uso del francese nei confronti dei genitori è simbolico della sua ribellione, e perfettamente in linea con il personaggio. Mi è piaciuto soprattutto come il tuo stile, sia nelle descrizioni, sia nei tratti introspettivi, sia riuscito perfettamente a convogliare l’emotività della protagonista, permettendo efficacemente al lettore di empatizzare con lei (a ciò ha sicuramente contribuito anche l’ottima caratterizzazione!)
L’unica parte a non avermi completamente convinto è il finale, che vuole sì riassumere quanto accaduto in seguito celebrando i traguardi raggiunti da Giovanna grazie al suo essere avanti con i tempi, ma che ho trovato un po’ troppo impersonale nella forma, proprio poiché in contrasto con l’emotività della prosa precedente.
Per quanto riguarda infine il lessico, non ho notato imprecisioni.
Assegno quindi una detrazione veramente minima perché hai svolto un ottimo lavoro!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 17/20
Inizio subito con una piccola nota dolente, ovvero degli errori storici: nel ‘500 ancora non esisteva il pianoforte a coda, così come la Marcia Funebre, le cui prime varianti risalgono al tardo ‘600. Nulla di grave, ma in un racconto appartenente a questo genere è importante prestarci attenzione.
Il tuo pacchetto prevedeva l’uscita di Giovanna dal convento, con il seguente tentativo di farsi riconoscere nella propria posizione di diritto.
Innanzitutto, mi è piaciuto molto l’approccio da te scelto, in quanto ti sei sostanzialmente attenuto il più a lungo possibile alla realtà dei fatti al fine di rendere possibile la tua ucronia: le dure condizioni di detezioni a Tordesillas, i rivoltosi Comuneros a colloquio con Giovanna e il suo rifiuto di opporsi al figlio, le caratterizzazioni dei personaggi coerenti con le fonti storiche (approfondirò nel parametro apposito). A non avermi convinto del tutto è però l’ultima componente del pacchetto, ovvero il tentativo di farsi riconoscere come legittima regina di Spagna: se da un lato il supporto dei Comuneros e della popolazione vessata dalle tasse e governata da uno straniero appare ovvio, dall’altro mi ha fatto molto strano l’immediato cambio di posizione di Adriano di Utrecht, incaricato da Carlo di governare la Spagna in sua vece. Sicuramente vedere Giovanna in ottime condizioni mentali e venire a conoscenza delle torture a cui era stata sottoposta deve averlo destabilizzato, ma onestamente non mi è sembrato coerente che una persona incaricata di governare l’intera Spagna, nonché fedelissimo di Carlo, non ne fosse affatto al corrente, e che anzi non appena vista Giovanna abbia deciso di sostenerla “voltando la faccia” al figlio. Un conto è ritenere illegittima la sua prigionia, un altro è riconoscerla immediatamente come regina regnante nei primi istanti del loro incontro. A parte questo punto secondo me un po’ critico, la storia è poi ritornata sul binario della coerenza storica, riuscendo a fondere molto bene due visioni cattoliche ma al tempo stesso anticonformiste per il tempo come quella di Giovanna e quella del vescovo Adriano, tramite la comune contrarietà alla vendita delle indulgenze. Proporre un viaggio attraverso l’intero continente di Lutero è stata una scelta un po’ folle, devo dire, ma a mio parere ha anche funzionato abbastanza bene, e il dialogo mi è sembrato abbastanza in linea con quanto sarebbe ipoteticamente potuto accadere.
Il finale con prospettiva esterna non mi dispiace, si ricollega bene alla realtà storica come la conosciamo. Per dare un impatto maggiore avrei però eliminato l’ultima frase, terminando la storia con un accento proprio sul termine follia. Ma si tratta solo di un mio appunto di gusto personale-
Insomma, come coerenza della trama in sé e come originalità ci siamo, decisamente! Solo quell’ultima frase dello sviluppo del pacchetto non mi ha convinto del tutto (non per la sua breve durata, ricordo la tua domanda durante la fase di scrittura, ma per i modi in cui è avvenuta), ma hai svolto un ottimo lavoro con scelte coraggiose.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Partendo da Giovanna, ho letteralmente amato la sua resa: una donna coraggiosa, anticonformista fin dall’infanzia e col desiderio di poter decidere per se stessa. Tutti questi particolari la rendono una protagonista con cui è facile empatizzare per il lettore, ma al tempo stesso nel racconto della sua vita fino al dialogo con i Comuneros hai seguito perfettamente le fonti storiche, riuscendo a bilanciare in modo giusto finzione letteraria e ricostruzione. Anche nella parte conclusiva, da regina, Giovanna rimane coerente e fedele ai propri principi di tolleranza, intraprendenza e amore per il figlio nonostante il dolore provocatole dai suoi ordini, risultando ben credibile anche quando la trama prende una piega estremamente distante dalla Storia con l’arrivo in Spagna di Lutero. Ad avermi colpito sono state le sue riflessioni durante la prigionia, tramite cui ha rielaborato e ripensato gli eventi della sua giovinezza (il rapporto con i genitori e con il marito) alla luce di ciò a cui l’hanno condotta. Si nota qui la sua crescita, da ragazza ribella a donna adulta, certamente indebolita dalla prigionia ma ancora sana e lucida come sempre, ferma nei suoi ideali (come il rifiuto della confessione). Davvero un ritratto accurato, che non mi stupirei fosse vicino alla vera lei, anche se purtroppo non potremo mai saperlo.
Anche Adriano di Utrecht mi è piaciuto molto: ne hai mantenuto l’istanza riformatrice verso la corruzione e gli sprechi della chiesa, nonché il ruolo di fedelissimo di Carlo ma comunque contrario alla dura reclusione di sua madre. Non ti penalizzo qui per il discorso sulla rapidità dell’accettazione di Giovanna come regina perché, come detto prima, non è un problema di caratterizzazione, ma proprio di “mancanza di un pezzo” di racconto in cui Adriano vi giunge gradualmente dopo averla vista di persona.
Lutero, come detto, è stato un’apparizione inaspettata, ma sei riuscito a gestirlo molto bene (come se avessi sostituito il reale ruolo del Principe Elettore di Sassonia con quello di Giovanna, differenziando però molto bene la vicinanza che quest’ultima vuole mantenere con l’Imperatore al contrario di quanto veramente accaduto). Apprezzo sia il suo tentativo di intavolare una discussione teologica, sia poi nei suoi desideri di riforma a beneficio del popolo.
Anche i personaggi secondari mi hanno convinto tutti, per quel poco che se ne vede: Ferdinando e Isabella sono ben coerenti con le fonti storiche che li dipingono come genitori duri e tradizionalmente religiosi, Filippo mantiene la sua fama di donnaiolo e Juan De Padilla risulta perfettamente credibile. Tutto perfetto!

Titolo: 4/5
Il titolo che hai scelto non mi ha convinto fino in fondo per due motivi: l’originalità e l’attinenza. Si tratta di una frase fatta molto comune: una scelta di questo tipo è adatta solo quando il contenuto della storia si allinea perfettamente a essa, ma non ho trovato che questo fosse il caso. Il tema della follia è ovviamente presente nella figura di Giovanna, con la doppia interpretazione di pazzia (espediente tramite cui viene incarcerata) e anticonformismo, mentre il concetto di equilibrio non si applica direttamente a lei, quanto più alla sua idea di politica religiosa volta ad evitare i nascenti conflitti tra cattolici e riformatori luterani. In un certo senso è proprio grazie alla sua “follia” (l’anticonformismo, il pensare fuori dagli schemi tradizionali) che è possibile raggiungere questo obiettivo, ma considerando il titolo sembra quasi che Giovanna stessa riesca a tenere in equilibrio sé stessa nonostante la propria follia, e questa è una tematica non trattata all’interno del racconto.

Gradimento personale: 4/5
In conclusione, direi che la storia mi è piaciuta. Le descrizioni storiche mi hanno decisamente convinto, peccato solo per il piccolo errore sul pianoforte invece del clavicembalo. Ho amato soprattutto la prima parte, con la descrizione della giovinezza di Giovanna e del rapporto conflittuale con i genitori e con il marito fino alla definitiva reclusione a Tordesillas, e poi il dialogo finale con Lutero. Quest’ultima scelta mi ha davvero spiazzato, non me la sarei mai aspettata: durante la lettura continua a sembrare un pochino “fuori posto” (mi ha lasciato un leggero “estraniamento dal racconto”, come se per un attimo si fosse rotta la sospensione dell’incredulità del me lettore), ma come detto nel parametro relativo alla trama riesce a trovare un suo filone di senso, a non chiudere un po’ il discorso della tolleranza e dell’anticonformismo religioso che aveva fatto da collante all’intera storia.
Lo ripeto, sei stato coraggioso nella direzione intrapresa, ma una volta arrivato alla fine ne è sicuramente valsa la pena!

Recensore Master
10/09/24, ore 18:46

Salve, leggo con piacere questa ucronia su una regina che ebbe il solo torto di essere troppo avanti per quei tempi. Sono accurate e precise le descrizioni, al pari di sintassi e grammatica, un lavoro squisito e raffinato. Complimenti a la prochaine Jq

Recensore Master
07/09/24, ore 03:22

Hai gestito una faccenda spinosa, uno dei personaggi passati alla storia come folli, eppure... Folli poiché incompresi.
La regina ribelle grazie al tuo racconto ha avuto modo di concludere qualcosa di buono, cosa che nella vita reale le fu impedito e risultò molto incompreso e scomodo.
Certo che la famiglia ha un peso importante in chi siamo e in cosa accadrà. Questi genitori non erano assolutamente dei migliori, ma la figlia ha fatto capire il suo dissenso fin da bambina. Le hanno fatto pagare tutto questo nel tempo .

Recensore Master
05/09/24, ore 19:49

👋
Prima di tutto buona fortuna per il contest 😉 seconda cosa; notare come la regina l'è letteralmente una cretina 😇 vedere come - al contrario del re - non s'è accorta del fatto che Giovanna ha come ottenuto quello che voleva ricevendo come punizione il non potere più partecipare ad alcuna festa per almeno due mesi...
Piuttosto; certo che la tua protagonista ha avuto dei genitori che definire di 💩 è quasi fare loro un complimento 😠 non appena si sono accorti di fare schifo come genitori - e non parliamo del marito di lei e/o del figlio - l'hanno fatta rinchiudere dandole della pazza 😠 meno male che nella tua storia - a differenza di quello che è successo realmente nella storia - alla fine l'hanno tirata fuori da quel convento 👍🏻 è pure riuscita a sedare la rivolta, e a fare molto altro 😶
Di sicuro è stata una lettura interessante - anche perché non sapevo assolutamente una mazza riguardo a questo personaggio storico - alla prossima 👋
Saluti da summer_moon