III
TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 43,9/50
Semper Augustus, di Nina Ninetta
Grammatica e Stile: 8,9/10 (media tra 7,8/10 di g. e 10/10 di s.)
La grammatica è generalmente precisa, soprattutto considerando la lunghezza della storia gli errori sono davvero pochi e quasi tutti di distrazione!
“sorclassato” – “surclassato” -0,10
“aste illeciti” – “aste illecite” -0,20
“metterono” – “misero” -0,50
“sebbene, molti credessero” – rimuovere la virgola -0,20
“bertus” – “Bertus” -0,20
“poco fa” – “poco prima” -0,20
“come denota” – “come denotano” -0,20
“tornarno” – “tornarono” -0,10
“la quale si poteva sentirla canticchiare” – “si poteva sentirla” o “la quale si poteva sentire” -0,20
“bell’imbusto” – “bellimbusto” -0,10
“portava alla sera” – “portava alla serra” -0,10
“Com / e avrebbe” – sei andata a capo a metà parola per errore di battitura -0,10
Non ho trovato altri errori. Il punteggio è 7,8/10.
Dal punto di vista stilistico temo di avere poco da dire, perché anche questo racconto, come spesso accade quando leggo tue opere, è impeccabile.
Ho apprezzato la scelta di narratore molto originale rispetto allo standard per il genere romantico, che si incentra solo sulla protagonista. Qui invece la prospettiva è esterna e il focus cambia continuamente, con zoom alternati prima su un personaggio, poi su un altro, costruendo così un ritratto corale dell’Olanda del XVI secolo in tutte le sue componenti sociali: i mercanti arricchiti, l’aristocrazia, i diplomatici stranieri, le classi popolari tramite i frequentatori del porto, i pescatori e la cameriera. In questo modo, gli interventi del narratore all’interno della prosa (che avevo giudicato come punto a sfavore in un mio scorso contest, se ben ricordo) qui sono adatti e forniscono un’ottima fonte di ritmo della narrazione. Questo cambio di prospettive riesce infatti ad essere ricco senza mai sfociare nel disordine o nella confusione, grazie a un’ottima scansione delle sequenze (mi dispiace che in questo il limite dei 4 capitoli ti abbia un pochino limitata, perché una suddivisione più “ariosa” avrebbe giovato ancora di più all’espressività del racconto).
La ricostruzione storica è perfetta anche tramite le interazioni tra persone (bellissimi i continui riferimenti della protagonista al galateo e all’etichetta), i costumi, i mezzi di trasporto, le strade, le navi… mi sembrava davvero di camminare con i tuoi protagonisti per i palazzi e per le vie di Amsterdam, un vero spettacolo!
Anche il lessico è sempre coerente con l’ambientazione e preciso, ma col giusto equilibrio per non appesantirla.
Infine i dialoghi mi sono piaciuti molto per la loro naturalezza, che riesce ad emergere al di sotto della formalità richiesta dai contesti sociali: per l’ottima caratterizzazione, sì, ma anche per un uso espressivo e misurato della punteggiatura come momento di pausa nel parlato.
Come detto, tutto curatissimo e perfetto!
Trama e Sviluppo del Pacchetto: 16/20
Sebbene la trama, presa singolarmente, sia di grande valore, hai commesso un errore nell’applicazione del pacchetto, non considerando la seguente frase che doveva invece avere un ruolo centrale nella storia: “lo scoppio della bolla dovrà comunque avvenire, ma con conseguenze diverse a quelle effettivamente verificatesi”. Di conseguenza, il tuo racconto (che è un ottimo racconto storico!) difficilmente rientra nel genere dell’ucronia, in quanto le vicende sarebbero tranquillamente potute avvenire semplicemente prima dello scoppio della bolla. Poiché lo sviluppo del pacchetto comprende anche l’attinenza al contest, è inevitabile che il punteggio della sezione ne sia influenzato.
Ed è un vero peccato, perché le restanti parti della traccia sono sviluppate molto bene e trama e intreccio sono di ottima qualità! La vita quotidiana di una famiglia mercantile olandese è mostrata nel minimo dettaglio, dalle abitudini domestiche alle norme sociali, così come le conseguenze di un’ulteriore esplosione del commercio dei bulbi.
Anche la storia presa a sé è ottima, soprattutto grazie alla struttura: il prologo richiama la leggenda che, con la sua passione travolgente e il suo finale tragico, farà da collante a tutto il racconto, mentre l’epilogo la riprende in modo molto originale, non più tramite la voce del narratore ma attraverso la lettera d’addio di Evelien. Grazie all’ampio spazio che ti sei presa sia nella ricostruzione della vita di Evelien e di suo padre, sia poi nel creare una storia d’amore slowburn, tutti gli elementi risultano ben calibrati, dando l’impressione di trovarsi a leggere quasi un romanzo breve: come detto prima le descrizioni di ambienti e costumi hanno ampio spazio, così come le emozioni dei personaggi traspaiono un po’ per volta, sebbene la loro natura personale sia chiara fin da subito. Il racconto pecca solo un po’ per originalità (riprendo questo aspetto in gradimento personale), per richiami ad altre opere e per la leggenda, che seppur evocativa fa presagire il finale fin dalla presentazione dei personaggi. Anche senza l’espediente delle altre due mogli in Turchia, era inevitabile una fine tragica della relazione tra i due amanti con la conseguente morte di lei (e del padre, che così tanto l’amava). Ma appunto, questa è una questione più personale che non ha di certo diminuito la qualità del racconto!
Mi spiace per la mancata applicazione del pacchetto, perché vedere lo scoppio della bolla in corso d’opera avrebbe sicuramente movimentato la narrazione, rendendola anche avvincente oltre che coinvolgente dal punto di vista emotivo!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Grazie anche alla ricchezza di punti di vista, hai avuto modo di sviluppare ottimamente ognuno dei personaggi, fornendo ai lettori informazioni sul suo status presente e passato, sui suoi desideri, emozioni e ambizioni, eppure mantenendo il filo del racconto sempre molto naturale. Come in un vero romanzo corale!
Sebbene la protagonista sia Evie, ad avermi colpito è stato Bertus, che incarna alla perfezione le caratteristiche e gli ideali dei primi capitalisti, i valori del self made man che, pur soffrendo emotivamente, ha preso scelte difficili e ha scommesso su se stesso più volte col solo fine di arrivare il più in alto possibile, economicamente e socialmente. Di massimizzare il profitto, insomma, come l’uomo protagonista dei testi di Benjamin Franklin. Bellissima anche la gestione della relazione con la figlia, prima impostata allo stesso modo di quelle passate con i genitori, con i suoceri o con la moglie, ma sempre più influenzata dall’amore per lei fino alla realizzazione tardiva sul finale, che inevitabilmente lo porta alla morte non appena si rende conto che la nobiltà raggiunta non era la cosa più importante per lui.
Anche Evelien mi è piaciuta molto, nelle sue fragilità e nei suoi punti di forza che la spingono a ribellarsi alle norme e all’autorità per inseguire il proprio sogno (in amore e realizzandosi nella vita). Si è mostrata come un personaggio vivo, coraggioso, che nel corso del racconto cresce da ragazza a donna ottenendo una consapevolezza diversa rispetto alla pacata ingenuità degli inizi.
Osman Demir, tra i tre protagonisti, è quello sicuramente più enigmatico, nonostante i suoi fini siano chiari a tutti fin dalla prima volta in cui il suo punto di vista viene presentato. Risente un po’ del parallelismo con il protagonista della leggenda anche nei momenti in cui viene mostrato direttamente, soprattutto nelle scene ambientate nella serra che danno un po’ quell’impressione di “un mondo a parte”, ma tutto sommato si nota che l’effetto è voluto, e la sua esecuzione è piacevole da leggere.
Infine, una menzione d’onore ai personaggi secondari: i De Wit, Van Assen, la cameriera di Evie… come detto sopra, tutti hanno contribuito ad arricchire la profondità del contesto storico di nuove sfumature, facendo veramente immergere i lettori in uno scenario complesso e variegato. Anche da questo punto di vista, sei stata veramente eccezionale.
Titolo: 5/5
Hai scelto un titolo veramente perfetto, già solo per l’attinenza al contesto: il Semper Augustus, il tulipano più costoso di sempre, è esso stesso simbolo della bolla speculativa e del Secolo d’Oro olandese. Per di più, il suo essere tanto raro quanto effimero rappresenta in modo ottimale la relazione clandestina tra Evie e il diplomatico ottomano. Il suo inserimento fisico nella storia, come scansione temporale del rapporto tra i due (dalla nascita, in quanto al bulbo corrisponde il primo bacio, alla morte sua e della ragazza insieme) non fa che completare l’opera. Stupendo!
Gradimento personale: 4/5
La storia, presa singolarmente come racconto romantico di ambientazione storica, mi è piaciuta molto! Ne ho amato le descrizioni storiche e la profondità introspettiva, che ti ha permesso di esplorare in modo vasto e completo le relazioni tra i personaggi e confrontarli con le rispettive mentalità, tra tradizione e nascente spirito capitalistico. Mi è dispiaciuto solo trovarla poco attinente al tema del concorso e soprattutto (ed è quello che ha influito in questo parametro) poco originale nello sviluppo della relazione tra i due protagonisti, tanto da avermi ricordato in più punti la prima stagione di Bridgerton (l’affascinante straniero, il matrimonio combinato, l’incontro sul terrazzo fuori dalla festa, la scena in cui per la prima volta si dà piacere da sola dopo essere stata con lui…). È un peccato perché con una resa psicologica e storica così accurata, secondo me, avresti potuto osare un po’ di più andando oltre ai canoni del genere romantico. In ogni caso, hai scritto un ottimo racconto e sono molto felice che tu abbia partecipato anche al di fuori della tua comfort zone! |