Ciao Chiara,
un titolo forte e perfetto per le sensazioni che hai descritto in queste poche ma vibranti righe.
Torna a fare capolino “qualcuno” che di te non ha compreso praticamente nulla, e con il suo comportamento, o con certi atteggiamenti, non ha fatto altro che ferire un cuore che non riusciva a comprendere come mai, pur stando insieme, non foste sulla medesima lunghezza d’onda, come se parlasse un idioma avulso quanto incomprensibile, tanto da non avvertire quanto il silenzio potesse bruciare perché non riceveva i giusti impulsi per divenire dapprima parola e infine dialogo. Una persona cupa la quale ha scavato un vuoto nel profondo e che, per certi versi, si è veramente inciso nella carne, che ora risulta dolorante, anche se sta sforzandosi di ritrovare quella carica propulsiva per sganciarsi dalla negatività che le è piombata addosso.
Tornerà il sereno una volta che persino l’ombra di questo essere sarà definitivamente tramontata e il tuo orizzonte risulterà pertanto libero da nubi o impedimenti vari.
Queste sono le impressioni che i tuoi versi, corredati, come ogni volta, da immagini potenti che si fissano negli occhi della mente, hanno suscitato in me. Chissà quante sono le persone che possono ritrovarsi in queste parole avendo, magari, vissuto situazioni analoghe. Il poterne scrivere è un toccasana che serve per annullare quanto di passivo è stato vissuto, cercando di rimettere la propria barra nel senso in cui spira il vento giusto.
Un caro saluto. |