Sto per morire: troppe cose...
Ciao Orsetto <3
No, non ho sbagliato: la prima frase era la prima frase da scrivere, punto.
Sono le 23 passate, ma a "pappa buona" sono esplosa. Se una cosa mi fa ridere, mi fa ridere: non è che uno sceglie di scoppiare o meno a ridere, altrimenti non direbbe "scoppiare", no? Direbbe, che ne so... Non lo so. Comunque non "scoppiare". Eh. E io sono esplosa. Non m'interessa, ma zero: se mi fa ridere, mi fa ridere.
Adoro poter ritrovare cose che sappiamo solo noi: dettagli che sembrano messi lì perché sì, ma in realtà hanno dietro storie e dinamiche; che siano demenziali o meno sono affari nostri. La cosa magica è che sono nostri. Come il morso... Oh Dio... xD
Ma io condivido i tuoi ragionamenti, i tuoi scrupoli: nel caso, la ronca o l'ascia l'avevo a portata di mano. Chi ha mai detto che si debba per forza usare, no? Non è mica il fucile nella stanza ("Se inserisci un fucile nel primo capitolo, nel terzo deve sparare"... no. No, semplicemente, anche se ti arriva gente a dirti che l'intelligenza ce l'hai grazie a divini individui. No. Poi, vabbè, se uno proprio vuole o si vede costretto... eheheh...). Hai visto con quanta facilità riesco a perdermi?
Comunque, se ognuno se ne sta dove deve stare, io continuo ad adoperare le cose nel modo più consono e forse banale.
Adoro l'intimità delle tue storie, sai? Non importa cosa succeda, quanto strani possano essere dinamiche e personaggi... è intimo e rassicurante. Sempre. Quando scrivi, hai il potere di portare il lettore con te, nell'ambiente in cui sei; mai un intruso, ma sempre un compagno silenzioso per scelta, dato che dimentica di essere lettore o spettatore e trattiene semplicemente il fiato per sentire che dirai od osservare che farai: è magico.
Il finale è geniale. E' assolutamente geniale, l'ho adorato! Ci carichi di tensione, la esasperi come è esasperato Orso, che alla fine si decide a risolvere il mistero. E qual è il mistero? Chi o cosa fa 'sto benedetto "Cric-cric" (<3)? E boh! Non importa! "Andrò a tentoni in quella nebbia e in quel nulla che sono una pagina ancora intonsa, tutta pronta da riempire di parole, come sempre, traendone la linfa necessaria a inventare nuovi racconti. Camminerò nella nebbia e affonderò i piedi in quella ghiaia che è la tastiera con tutte le letterine confuse da tramutare in paroline": genio. Il finale che diventa un nuovo inizio, o il vero inizio, o tanti inizi, rifacendoti ai pensieri fatti davanti alla finestra, allo specchio nero... Alla ciclicità infinita. Come lo commento, altrimenti? Capito? Fantastico. Mi sono venuti i brividi, perché lo trovo poetico e geniale.
Sei meraviglioso, ti adoro <3
A presto,
-Agp. |