Recensioni per
Un sonno più profondo del tempo
di Nina Ninetta

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/06/25, ore 17:51

Quarto classificato (parimerito): Nina Ninetta - Slow, Love, Slow - Un sonno più profondo del tempo


Correttezza grammaticale: 9/10
“mentendo a se stesso”, ci vorrebbe l’accento “sé stesso”, per rendere chiaro che si tratta di un pronome riflessivo. Sempre meglio specificare. E’ un errore ricorrente quindi tolgo un mezzo punto alla valutazione finale.
“clausrofobia” è un errore di battitura –0,5
“era un’emozione negativa che ... avevano somatizzato” il verbo “somatizzare” spiega già di per sé che un qualcosa di origine psicologica si riflette sul corpo, quindi mi sembra ridondante specificare che l’azione sia compiuta da corpo e mente. -1
“E’ probabile che chiunque fosse il proprietario non ne sentiva la necessità” qui andrebbe il congiuntivo perché non viene espressa una certezza. -1
“reggesserro” è chiaramente un typo –0,5
“àbat-juor” è àbat-jour –0,5
“agolino”, angolino –0,5
“insaguinate”, insanguinate –0,5
“lontamente”, lontanamente –0,5
“motorietà” non è un termine corretto, “motricità” o “mobilità” -1
“A Paul, la visione di Rosa [...] gli era parsa...” ‘A Paul’ è già di per sè complemento di termine, quindi il pronome ‘gli’ (= a lui) è ridondante -1
“ricaddesse” ricadesse –0,5
“ispettore alla omicidi”, Omicidi è un reparto, come “Medicina Interna” va al maiuscolo –1
“Subito al dunque, vero ispettore?!” una formulazione più corretta sarebbe: “Subito al dunque, vero, Ispettore?” “Ispettore” è un titolo che, come un grado militare, vuole la maiuscola se usato da solo per rivolgersi a una persona -1,5

“solo poche parole ... MORIRAI!” questo potrebbe sembrare un errore ma in realtà è corretto perché si presume che la lettera sia in inglese e le parole sarebbero effettivamente più di una. E’ una bella finezza, mi è piaciuta!
“quanto lui fosse contrario al fumo e a tutto ciò che potesse causare malanni” in realtà, per quanto a noi sembri scontato, il rapporto tra fumo e malattie è stato sdoganato solo negli Anni Settanta. C’erano, in realtà, già alcune ricerche a riguardo ma erano ignote alla maggior parte della popolazione. Addirittura, si prescrivevano ancora le sigarette a scopo terapeutico. Di nuovo, questo è un puntiglio mio, non tolgo punti per questo.

“un vecchio nemico del maggiore, oggi generale” come prima, se usati da soli, i gradi militari vanno al maiuscolo –1 (due da 0,5)

“alla mie lettere” è un typo –0,5
“la battaglia di Monte Cassino” capisco l’incomprensione: Monte Cassino è il monte in sé, ma la località è Montecassino. Tra l’altro, essendo un evento storico come, giustamente “la Campagna d’Italia”, anche “battaglia” va al maiuscolo: la Battaglia di Montecassino –1 (sono due da 0,5)
“afferradogli” afferrandogli –0,5
“Comunque mia madre sta bene.” Comunque, mia madre sta bene –0,5
“accento maccheronico” il termine ‘maccheronico’ fa sembrare che stia facendo una parodia del linguaggio anglosassone. Meglio un “accento locale” o “dialettale” -1
“quaratacinque” quarantacinque -0,5
“dovrei essere io a chiamarti “comandante”” Comandante va con la maiuscola, mentre “ispettore capo Joe Shine” e “ispettore capo Paul Ross” andavano con la minuscola -1,5
“lo avevano scoraggiato di andare” lo avevano scoraggiato dall’andare -1
“faccia tonda e glabra del maggiore” Maggiore -0,5
“Manteva” manteneva -0,5
“diserbante per piante” il diserbante è già di per sé per piante, aggiungerlo è ridondante -1
“affligeva” affliggeva -0,5
“malattia, capitano” Capitano -0,5
“di una capro espiatorio” di un capro espiatorio -0,5
(7170 – 20 = 7150 – 7170:10 = 7150:9,5 – 0,5 = 9)

Aderenza al genere: 1/1
Non è un noir “da manuale”, è più un giallo/poliziesco molto introspettivo. Tuttavia, il noir non è un genere facile da gestire, io stessa farei molta fatica, ma ho visto che hai mantenuto quelli che sono i temi principali del genere: ambiguità, tensione psicologica e molta malinconia.
Quindi, secondo me, ci siamo e attribuisco un punteggio pieno.
Anche perché, una protagonista più ambigua della tua è difficile trovarla.

Elementi: 2/2 + 3 punti
Innanzitutto, ottimo l’uso del brano che accompagna e scandisce il testo, nella sua malinconia. Inoltre, ho ravvisato tutti gli elementi previsti dal pacchetto, quindi direi punteggio pieno anche qui.

Gradimento personale: 2/3
Ci sono un po’ di imprecisioni. Per esempio, mi sembra molto improbabile che una persona che calpesti una mina riesca a tenere la gamba, anche solo sotto al ginocchio, ma mi rendo conto che è un puntiglio mio da storico militare.
Così come, di solito, il Disturbo da Stress Post Traumatico causa dissociazione ma non schizofrenia, che è un tipo completamente diverso di disturbo. All’epoca, stavano appena cominciando a capire che esistesse il PTSD, che chiamavano ancora “nevrosi da guerra” e ci può stare benissimo che l’avessero diagnosticata come schizofrenica, ma dal tuo racconto sembra che le due cose coincidano.
Ho apprezzato il tentativo di radicare il racconto nel contesto storico di riferimento ma ci sono stati degli “scivoloni”, come già ho specificato in precedenza, che mi frenano dall’attribuire un punteggio pieno, anche se resta comunque alto.

Totale: 14/16 +3 = 17


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Recensore Master
19/04/25, ore 17:18
Cap. 4:

Ciao Nina, innanzi tutto in bocca al lupo per il contest!
Ho letto prima la tua storia e poi il pacchetto che avevi scelto per scriverla e devo dire che gli elementi ci sono proprio tutti! Il testo della canzone era davvero ostico, ma l'idea di chiamare il locale come il nome del gruppo l'ho trovata geniale!
Per la trama posso dirti che è un susseguirsi di eventi che spingono a leggere il racconto tutto d'un fiato. Diciamo che la vita di Ross e della dua amata dono state entrambe una sorta di incubo, iniziato male e finito peggio. Si prova tristezza per come i due hanno vissuto, ma forse solo alla fine la morte di lei darà a entrambi un po' di pace.
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
13/04/25, ore 20:15
Cap. 4:

Ta daaaa
Anche il finale si incastra perfettamente con tutta la storia, sposandosi con il genere scelto e, soprattutto, con la malinconia e il malessere che regnava in quegli anni (non così diverso dal clima che si respira oggi, oserei dire)
Ho molto apprezzato i richiami alle "cure" del tempo e alle malattie del tempo ma mi lascia dei sospetti. Era tipico accusare le donne di schizofrenia e mandarle nei manicomi se non incarnavano le qualità che una "brava moglie" doveva possedere. Quindi mi resta il dubbio che il Maggiore non l'amasse veramente. O, forse, era semplicemente un uomo dei suoi tempi.
Mi è piaciuta molto questa storia, ti rinnovo i miei complimenti!
Abbracci
Angel <3

Recensore Master
13/04/25, ore 20:09
Cap. 3:

Oddeiiii!!! Anche qui hai centrato benissimo il punto. La descrizione di Londra è precisa e si porta dietro le tinte grigie della città che si presta benissimo al genere noir. Il nostro eroe tragico è già alle prese con il caso, non cincischia Lui, ma, purtroppo, scopriamo che nemmeno chi mandava le lettere ha perso tempo.
Bellissimo il flashback che ci fa scoprire come Paul ritrova la sua fidanzata, già sposata e addirittura incinta, al suo rientro dal coma, che si collega molto bene con il presente. Belli anche i paragoni con le bombe che distruggono il corpo.
Brava brava!

Recensore Master
13/04/25, ore 20:03
Cap. 2:

Anche questo capitolo è molto ben scritto. Breve ma incisivo, si apre con una domanda che solletica la curiosità del lettore. Ammazzarla??? Chi vuole uccidere questa povera crista che alla fine conduce una vita ... Normale? Chi può saperlo?
E scopriamo anche perché e con chi si è sposata. Scelte difficili in tempi difficili. Anche questo "trope" si adatta benissimo al genere e la chiusura di questo capitolo è la chicca finale sulle note della canzone.

Recensore Master
13/04/25, ore 20:00

Buonaserissima, finalmente riesco a ritagliarmi un po' di tempo per questa storia.
Ma sai che il noir ti esce benissimo? Avevo letto altro di tuo e, se non avessi letto il tuo Nick, non ti avrei nemmeno riconosciuto. Ed è un complimento. Un bravo scrittore adatta il suo stile alle storie, come un camaleonte. Mi piace molto come hai improntato la tua storia, incentiva davvero il lettore a proseguire nel racconto. Le tinte sono lugubri, nostalgiche, lasciano intravedere i segni di una generazione la quale gioventù è stata derubata dalla guerra violentemente. Sogni strappati, vite strappate, serenità strappata.
Sei riuscita a esprimere il tutto in modo molto delicato e ... Noir lol
Ti faccio i miei complimenti!!!
Abbracci
Angel <3

Recensore Master
27/03/25, ore 18:40
Cap. 4:

Niente. Alla fine è stata lei stessa a cancellarsi, con la sua mania di persecuzione... Una scoperta che raggela Paul, invece il marito era consapevole della sua pericolosità...
Una storia straziante che tocca l'anima. Dispiace davvero, una signora dall'animo distrutto dalla sofferenza.
Complimenti per questo racconto breve ma davvero profondo.

Recensore Veterano
27/03/25, ore 17:06
Cap. 4:

Oh... ho scrollato la pagina un po' di volte prima di riprendermi e riuscire a iniziare a scrivere il commento.
Quindi le lettere minatorie se le è scritte lei, ma forse senza che la Rosa del Nightwish ne sapesse niente. E la minaccia di morte c'era davvero, più concreta di quanto pensasse Paul, ma diversa da quella che Rosa paventava. E poi il Maggiore/Generale, beh, irrita che appaia meno sconvolto di Paul per la morte di sua moglie, però pare aver fatto il possibile per aiutarla, tranne renderle felice il matrimonio. Colpa non da poco. La sua uscita: "se l'avessi lasciata libera di tornare da te [...] oggi Rosa vivrebbe una vita felice"; non so decidere se è solo autocommiserazione o se c'era anche della malignità, per dare a Paul un'altra bella botta. Però... è evidente che nutriva dell'astio per lui, lo si capiva dalla sua reazione quando Paul gli ha fatto visita la prima volta. Uhm... no adesso sono convinto che il Generale fosse invidioso e quindi propendo di più per l'ipotesi che quella frase l'abbia detta sapendo di far male.

Tornando al protagonista, mi sa che gli errori più gravi sono stati questi:
- non essersi mai riconciliato con Rosa (anche senza strapparla al marito, intendo);
- averla persa completamente di vista, tanto da non sapere della sua malattia;
- non essere riuscito a perdonarla.

Temo proprio che la vita che era riuscito a costruirsi senza di lei, adesso andrà a rotoli e proprio perché lei se ne è andata.

E tirando un po' le somme: i personaggi sono tutti ben delineati, lo stile è impeccabile e la trama offre dei colpi di scena che colpiscono per bene il lettore. Ah, ottimo anche l'uso della canzone, perché il richiamo che hai usato qui, il disco che girava a vuoto, è bello potente.

Grazie mille per la storia e alla prossima!
thors

Recensore Master
27/03/25, ore 16:16
Cap. 4:

Cara Nina, ti sto scrivendo con le lacrime agli occhi e il cuore a pezzi. Questa storia, per quanto breve, mi ha colpita nel profondo e di questo posso soltanto farti i miei più sinceri complimenti.
Trovo che tu abbia fatto un lavoro magistrale. Questa storia ha preso perfettamente vita dentro di te, e poi grazie a te, e in questo modo sei riuscita a trasmetterla a noi così bene. Brava, brava davvero! <3
L'ultimo atto di questo racconto è stato intenso e travolgente, come del resto lo sono stati anche i precedenti capitoli. Ancora una volta ho potuto immaginare benissimo ogni scena, e questo è merito delle tue descrizioni così calzanti e accurate.
E così, a quanto pare, Rosa è stata l'assassino di se stessa. Hai gestito molto bene il tema della malattia mentale, si percepisce molto bene un doveroso e preciso lavoro di ricerca, specie per quella che era la medicina a quei tempi. Negli anni '50, fra l'altro, non c'era molta comprensione nei confronti di chi soffriva di disturbi mentali. L'elettroshock, così come ai tempi la lobotomia, dovevano essere qualcosa di micidiale e pensare che Rosa doveva sottoporsi a quei trattamenti mi distrugge. Povera donna...
Ho amato i dettagli. Davvero tanto. Non solo quelli medici. (Ho amato l'approfondimento sulla cloropromazina). Mi è piaciuto come hai sottolineato il dettaglio della "O" nell'ultimo scritto di Rosa. Oppure il fatto che hai scritto Destino con la "D" maiuscola, personificandolo. Sono tutte piccole cose che io personalmente noto, interiorizzo, interpreto. E mi fanno sempre molto piacere.
Di Rosa traspare il ritratto di una donna profondamente felice. Temo non abbia mai perso la doppia perdita di Paul. Dico doppia perché lei lo ha perso una volta, quando lui è rimasto ferito e non ha più dato sue notizie, e poi una seconda, quando l'ha raggiunta alla casa del Generale e se ne è andato, vedendola incinta. Ma forse, ti dirò, lo ha perso anche una terza volta, alla fine del loro incontro al Nightwish.
Che poi, vogliamo riflettere un attimo sul significato di questo nome? Night - wish. Desiderio notturno. Qual'era il desiderio di Rosa, se non ricongiungersi con Paul? Secondo me anche qui c'è del significato.
Accetto dunque la spiegazione del Generale. Rosa si è uccisa.
Dietro la sua morte deve esserci stato un mondo. Così come dietro alla malattia.
Credo che lei non sia riuscita a superare moltissime cose, e questo, appunto, mi spezza il cuore. E' doloroso che sia finita così, ma purtroppo la vita vera è segnata dalla mancanza di lieto fini. Tu hai scelto il realismo, e l'ho apprezzato. ^-^
Il ritrovamento del vinile è stato un colpo da maestro. Una chiusura magistrale, e straziante. Bellissima.
Piango insieme a Paul.
Ancora complimenti, è stato bellissimo ri-leggerti! <3
Un affettuoso abbraccio virtuale, e ai prossimi racconti!
Anta

Recensore Master
27/03/25, ore 12:36
Cap. 4:

Buongiorno,
In effetti, rileggendo la risposta alla precedente recensione, forse non sarebbe brutto esporre le mie congetture, anche se ci sono pochi dettagli su cui congetturare. Procedo quindi a qualche considerazione prima della lettura del capitolo 4.

Abbiamo questi personaggi citati:
- il marito di Rosa;
- la madre di Paul;
- l'autore delle lettere che potrebbe essere anche l'uno o l'altra.
Non credo possa essere la madre di Paul.
Non ci sono inoltre motivi per credere che si tratti del marito, se non il fatto che abbia tentato di scoraggiarla. Tuttavia perché scriverle delle lettere per metterla in allarme, se voleva ucciderla?

E se voleva solo spaventarla (cosa poco compatibile con la sua morte) perché mettere in pratica una simile azione?
Fare in modo che Rosa decidesse di incontrare il suo ex, più giovane del marito e per il quale provava di certo un'attrazione maggiore non mi sembra una scelta saggia.

Se la vicenda fosse molto più lunga propenderei per affermare che l'assassino non è chi ha scritto le lettere. Tuttavia in quattro capitoli brevi difficilmente si può spiegare un'altra versione dei fatti, quindi in questo caso perché no?
Mi viene da pensare che il delitto e le lettere siano opera di qualcuno che ce l'aveva con il marito di Rosa, il quale ha verosimilmente non dato peso alla cosa per nascondere qualche malefatta passata.

Fine congetture. Adesso leggo il capitolo, poi ti dico cosa ne penso...
...
...
...
...e niente, non mi aspettavo per niente che Rosa fosse schizofrenica e ci fosse lei stessa dietro all'accaduto, alle lettere e alla propria morte. Non avevo tenuto conto del fatto che quanto affermato da Rosa potesse non essere la verità, di conseguenza ho scartato del tutto questa possibilità (anzi, nemmeno l'avevo presa in considerazione).
Mi hai spiazzata e non poco! Mi dispiace molto per lei e per quello che ha dovuto passare. :-((((

Rinnovo i complimenti per il bellissimo racconto! *-*
Un saluto.

Recensore Master
27/03/25, ore 11:52
Cap. 4:

Mi hai rapita subito! La tensione è palpabile fin dalle prime righe, con l'atmosfera cupa e il senso di mistero che aleggia attorno alla casa di Rosa. Riesci a creare un'ambientazione intensa, quasi opprimente, che riflette perfettamente il tumulto interiore di Paul.

Il suo dolore è così palpabile che quasi lo senti sulla pelle. L’idea di trovare il corpo di Rosa, la sua "bellissima Rosa", è devastante. La sua reazione è quella di un uomo che sta affrontando un incubo, e il modo in cui cerca di mantenere il controllo è straziante.
La sua interazione con il Generale Sunderland è un vero e proprio scontro tra due mondi: Paul è carico di emozioni e rabbia, mentre Sunderland, con la sua calma glaciale, rappresenta una sorta di razionalità distaccata.
Sunderland è un personaggio complesso. Da un lato, sembra davvero avere a cuore Rosa, ma dall’altro, la sua rigidità e il modo in cui cerca di giustificare le sue azioni lo rendono quasi insopportabile.

E...Rosa.
Sebbene non sia presente fisicamente, il suo spirito aleggia in ogni parola e in ogni ricordo. Le lettere minatorie, il diserbante, il giradischi con la loro canzone: ogni elemento serve a costruire un'immagine di una donna tormentata, ma anche di una persona che ha lottato.
La scena finale, con Paul che si ritrova davanti al giradischi, è assolutamente geniale. È un simbolo di tutto ciò che hanno condiviso e di come il suo mondo sia crollato.

E' stata una piacevolissima lettura, lieta che tu sia tornata! ^^ Sposto la storia in preferiti.

Saluti,

Swan

Recensore Master
26/03/25, ore 22:59
Cap. 3:

Ninaaaaaa T____T
Ti ricordi quando, nel penultimo capitolo di "Alla fine del mondo" mi scrivesti che mi stavi guardando male attraverso lo schermo??? Ecco, lo sto facendo io adesso. Un po' ti guardo male, e un po' piango.
Mannaggia Y^Y Dovevo prevederlo. Sennò che racconto Noir sarebbe. Però ci speravo troppo in un ricongiungimento fra questi due.
Ecco, per farti perdonare, potresti scrivere quella storia d'amore fra il soldato al fronte e la ragazza che gli scrive! *-*
Ok, ok... torno seria U.U
Anche questo è stato un capitolo emozionante e davvero bellissimo. Credo che tu sia riuscita a migliorarti ulteriormente, sai? Hai sempre avuto un ottimo stile, ma in questa storia ti stai proprio superando. Ti sento molto "on fire"! *_*
Prima ancora di esaminare la trama, vorrei proprio parlare della scrittura. Questi capitoli sono scritti benissimo, e descritti divinamente. In particolare mi è piaciuta molto questa similitudine: "Le biciclette sgusciavano davanti alle automobili simili a gatti". Semplice ma assolutamente bellissima! <3
Questa Londra così cupa, così... londinese, in effetti xD, è proprio ben riuscita. Bello l'effetto della pioggia! Ah, e ho adorato anche il dettaglio della lampadina. Sono tutti piccoli dettagli che creano contesto, e danno profondità al racconto. Davvero complimenti!
E adesso andiamo al mio colpo al cuore. Rosa se n'è andata. Alla fine tutto fa pensare che quei biglietti non fossero messaggi a vuoto.
Il modo in cui Paul l'ha scoperto è stato drammatico.
Adesso mi domando chi possa essere stato, e perché abbia mandato dei biglietti. Perché annunciare alla vittima la sua morte? Sento che qualcosa puzza... ma non so cosa. Così, su due piedi, mi verebbe da incolpare il Generale, ma dubito sia lui.
Vedremo! ^-^
Per quanto riguarda l'ultima parte... altro grandissimo dolore. Paul scopre la sua Rosa con un altro, e anche incinta. Mi sono ben figurata la scena e ho avvertito il dolore di entrambi. Ho visto lui voltarsi e andarsene, con lei che prova a corrergli dietro...
Aiuto... Ho gli occhi lucidi...
Bravissima, veramente, questa storia mi sta emozionando tanto. Sei ritornata alla grande, e ti faccio i miei più sinceri complimenti! Li meriti tutti!
Un abbraccio,
Anta

Recensore Master
26/03/25, ore 14:11
Cap. 3:

La scrittura di questo racconto è così avvincente che non riesci a staccarti nemmeno per un secondo. Io lo dico.
Quindi tantissimi complimenti.
Paul Ross è un personaggio profondamente complesso: il suo tormento interiore, i ricordi della guerra e la sua relazione con Rosa sono descritti in modo così vivido che ti senti quasi di vivere la sua angoscia.

L'alba che si fa strada in una Londra grigia e piovosa riflette perfettamente il tumulto emotivo di Paul.
Il mistero si infittisce, e Paul è motivato a scoprire la verità per proteggere Rosa, il che dimostra quanto sia ancora legato a lei nonostante il loro passato complicato.

Joe Shine, il suo ex braccio destro, aggiunge un tocco di realismo e nostalgia al capitolo.
La scrittura riesce a catturare la lotta interiore di Paul, il suo desiderio di proteggere e riunirsi con Rosa, mentre allo stesso tempo è intrappolato nel dolore e nella confusione.

Davvero bella storia! ^^ Attendo il seguito.

Swan

Recensore Master
26/03/25, ore 14:07
Cap. 2:

Ciao Nina, qui la tensione si taglia col coltello e i dialoghi sono pieni di sentimento e conflitti irrisolti che ti fanno restare incollato alle pagine. *-* Paul e Rosa sono due personaggi complessi, intrappolati nel loro passato e in un presente che li costringe a riconsiderare le loro scelte.

Iniziamo con Paul: il suo istinto protettivo nei confronti di Rosa è palpabile, ma c’è anche una ferita profonda che lo tiene in guardia.
Ha passato anni a cercare di dimenticarla, e ora si ritrova a dover affrontare non solo il suo passato, ma anche la minaccia concreta che incombe su di lei. La sua reazione alle lettere è comprensibile; è giusto che sia preoccupato, ma la frustrazione nei suoi confronti per come Rosa ha gestito la sua vita durante la loro separazione emerge in modo potente. Le sue parole taglienti rivelano la rabbia e la delusione che ha accumulato nel tempo.

E Rosa? La sua vulnerabilità è straziante. È chiaro che è stata devastata dalla guerra, dalla perdita e dalla solitudine. Quando parla del suo matrimonio con il Generale Sunderland, si percepisce una sorta di rassegnazione, quasi come se avesse cercato di trovare sicurezza in qualcosa che non era amore. La sua fragilità si scontra con la determinazione di Paul, creando un dinamico gioco di potere tra loro. È come se entrambi cercassero di proteggere l’altro, ma ognuno a modo suo, con ferite che non si sono mai rimarginate.

E che dire delle lettere? Il contenuto è inquietante e non si può fare a meno di chiedersi chi possa essere il mittente. La paura di Rosa è palpabile e il fatto che il marito non prenda sul serio la situazione la lascia ancora più esposta. Questo elemento di suspense è ben gestito; ci fa venire voglia di scoprire di più e di capire chi si nasconde nell’ombra.

Insomma, questo capitolo è un mix perfetto di dramma, tensione e nostalgia.

Volo al prossimo! ^^

Swan

Recensore Master
26/03/25, ore 12:28
Cap. 3:

Conosciamo meglio il loro passato, ma la bella ragazza ora non c'è più... Il tempo e un misterioso killer l'hanno cancellata. Spazzata via nell'orrore più totale.
Paul non è riuscito a fare niente però ora in sua memoria potrà almeno svelare chi ha compiuto tale orrendo crimine.

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