Ciao, Chiara e la notte,
stavolta ti ho seguito passo passo. La ragazza mi faceva tenerezza e l'uomo mi procurava rabbia. Detesto le vigliaccate. Quelle in pubblico, poi, son sempre le peggiori. Dare spettacolo significa volere un pubblico, volere un pubblico significa volere approvazione ed è pure un modo comodo per evitare il confronto a due.
Non che mi stimolasse proprio tutta questa simpatia, lei, con quell'aria d'esser la bella al ballo, e mi sembrava anche che la facesse un po' troppo lunga su questa cosa delle reazioni altrui - insomma, mi aspettavo che, mollata in pubblico ma pur sempre mollata, in maniera brusca, la reazione prima fosse e dovesse essere il pianto, la ricerca di consolazione poi, a seguire, il fazzoletto teso da qualcuno a caso e "Signorina, non faccia così" - ma io nella trappola della colpevolizzazione della vittima non ci casco, che cavolo, son gentiluomo.
E adesso io il finale non lo rivelo, perché son signore anche in questo e chi rivela i finali dovrebbe esser lapidato in una pubblica piazza, però, Chiara e la notte, tu hai un lato oscuro, bimba, te lo dico io, un lato oscuro.
E l'altra metà del cielo ringrazia, perché è sempre bene ricordarsi che la mancanza di scrupoli è trasversale e, come si dice oggi, genderless.
A proposito: grande arma, la reticenza, quando la si sa ben usare.
Omaggi devotissimi,
Sacrogral, sempre vago |