Recensioni per
Leoni
di Flora

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
13/11/15, ore 14:25

Buongiorno!
Ho dato una scorciatina al tuo profilo, e mi sono imbattuta in questa storia.
E ora mi chiedo come ho fatto a non notarla prima, dato che il tema qui trattato è a me caro quanto quello dei Tirannicidi.
Allora, partiamo: stupenda, decisamente splendida, emozionante in ogni parola.
Ho apprezzato molto la narrazione, la vita del protagonista vissuta nella quiete della campagna e nel tumulto di un amore che cresce giorno dopo giorno; sì, è proprio questa normalità, chiamiamola così, che mi ha colpito, forse perché già sapevo cosa sarebbe successo dopo.
I due amanti protagonisti mi hanno rapito il cuore, percepivo un'intensità e una profondità che andava oltre ogni parola.
Per quanto riguarda il tuo stile, l'ho trovato scorrevole, molto gradevole e bello, per nulla acerbo; è naturale e spontaneo, come tutto ciò che è trattato qui, e secondo me è adatto per descrivere l'episodi; ovvero, quello che questo battaglione ha fatto è la cosa più umana che possa esserci: amarsi, e lottare per la propria vita e tutto quello che a lei si lega.
E appunto, essere umani.
L'umanità la si vede anche nel comportamento di Alessandro, che rimane colpito dal gesto di estremo valore del Battaglione degli Amanti.
Lo rende ancora più grande, questo.
Quindi, complimenti per questo scritto.
Finisce nei preferiti, sicuramente, e tu stessa negli autori che seguo.
Perfetto!

Alla prossima,
Manto

Recensore Junior
08/11/15, ore 20:23

Avevo già decretato il mio scritto preferito, fra i tuoi, nell'ultima recensione lasciata... ma, ecco, non sono più tanto certa di quelle parole.
Perché, come avrai intuito e come del resto ho già detto pure altrove, il pezzo è veramente molto, molto bello.
E nulla: ti vien proprio bene questo genere di storia, quella di stampo epico, dal sapore agrodolce, ambientate all'epoca di Alessandro e per protagonisti intensi amori maschili. Ho goduto dell'atmosfera da te creata, ben costruita, piena di belle immagini e di informazioni, eppure mai ridondante.
Naturalmente era chiaro dove si andasse a parare già dal principio, col protagonista e Demarato, e nonostante ciò è stata una lettura interessante e coinvolgente e mi è piaciuto molto scoprire la storia dei due.
Magari sarà colpa anche della mia natura melanconica, ma la fine mi ha lasciato con una certa mestizia dentro...
Complimenti, dunque.
Concludo con un paio di appuntini circa il testo, comunque ottimo.
Una ripetizione, per iniziare, quando il protagonista ripensa al genitore: appare un "padre" di troppo, a mio avviso; perché il rimarcare va bene, ma si trova tre volte in un breve spazio, e dunque eliminerei quello in eccesso. E poi ti segnalo un paio di virgole da sistemare: una che hai dimenticato dopo "E alla fine venisti a prendermi", che riprende l'esatta e gemella punteggiatura di una frase simile, un po' più sopra; l'altra è una che stona appena e che leverei, prima di "la corazza di bronzo".
Per il resto ho davvero ben poco da dire, a proposito del testo: le frasi hanno la giusta durata ed una bella cadenza, non ci sono errori di grammatica – naturalmente –  ed è elegante.

Assolutamente bandierina verde!!!

Recensore Junior
21/10/15, ore 15:45

Ho letto questo pezzo con molto piacere (e, grazie a te, mi sto facendo una cultura su queste vicende piene di colore satelliti della storia di Alessandro, che già amo).

Mi ha lasciato addosso un senso di dolce malinconia, l'immagine dell'amato che attende paziente la morte per ricongiungersi all'amato in quel luogo a cui, col sudore e col sangue, si sono guadagnati l'appartenenza.

Il testo è breve, ma, senza soffermarti troppo, riesci a calare nella quotidianità della voce narrante, nelle due sfaccettature della sua vita: quella del ragazzo di campagna, un ruolo impostogli dalle condizioni di nascita , e quello del soldato, quello che davvero gli appartiene e che un po' il fato, un po' lui stesso ha scelto per sé.

Bella la contrapposizione tra le due concezioni del ricordo dei posteri - quella del padre, e quella del soldato protagonista - apparentemente così diverse ma che, alla fine, si mescolano, mostrandogli, in un ultimo momento di chiarezza, che la ragione sta nel mezzo - creando un ponte con quel padre che non lo ha mai capito fino in fondo ma che, nondimeno, lo ha lasciato libero di seguire il sentiero tracciato per lui.

Particolarmente mi sono piaciute le immagini, sia quelle della sfera campagnola, che quelle quotidiane, per arrivare alla battaglia, ai guerrieri che diventano leoni, e che solo da bestie di pari levatura - non i semplici lupi - cercano la morte, una morte onorata che era il culmine della loro stessa esistenza; ho trovato questi particolari molto in linea con la mentalità dell'epoca (non che me ne stupisca).

Quanto alla storia d'amore trai due, la profondità del legame, a tutto tondo come compagni, amici, amanti, allievo e maestro - non in questo ordine - il legame che li unisce si rivela qui in tutta la sua profondità, ed ha il suo climax nell'accettare il destino imminente, da parte della voce narrante (che tuttavia, in linea col codice che ha regolato la sua vita, non se ne andrà senza combattere se le circostanze lo metteranno di fronte a questa scelta). Che non possano vivere l'uno senza l'altro è evidente: sono due parti di uno stesso essere, in linea con la concezione platonica dell'amore.

Complimenti, complimenti per questo testo. Ho trovato qualche imprecisione a livello di punteggiatura (LE VIRGOLE PRIMA DEI VOCATIVI... *disse una voce empia nell'aria*), e, forse, un'eccessiva insistenza sui "mio padre" all'inizio del testo (forse, c'è una volta di troppo).

Ma per il resto, è molto, molto efficace. Quindi, brava, e alla prossima. :*

Nuovo recensore
11/09/08, ore 21:32

già letta in appendice di un qualche volume della Kappa edizioni, ma sempre bellissima.

Recensore Veterano
25/03/06, ore 01:05

Sono certa che Alessandro pianse a lungo i leoni di Cheronea e il loro valore... forse i guerrieri davvero più degni, avversari e non nemici, perchè in ogni sguardo lui già leggeva Efestione...

Recensore Veterano
19/03/06, ore 02:00

Stupefacente come riesci a rendere reale quanto è così lontano. Un bacio Sawa che sta mettendo da parte il te persiano.

Nuovo recensore
11/12/05, ore 19:09

è una storia molto commovente. Io fino ad ora sono sempre stata dalla parte dei Macedoni, di Alessandro come sconfisse i Tebani e li onorasse nel loro fato di sconfitti. di Leonida e i suoi trecento Spartani, con loro ho spartito il dolore e la gloria. Achille e il destino che lo lasciò scegliere. Vi lascio i miei più vivi complimenti per un attimo ho rivisto quei momenti commoventi che hanno accompagnato le mie letture.

Recensore Master
16/06/05, ore 20:32

Flora-chaaan! *_________* Ma bazzichi qui pure tu?! *____________* Non lo sapevo! *_____* Quello che penso di questa fic penso di avertelo già detto ampiamente altrove... ç_______ç ...più la leggo più mi piace, più la rileggerei... ç____ç