Recensioni per
What colour is the snow?
di Willow Gawain
Eccomi a recensire (scusa il ritardo). Aha! Ecco cosa intendevi con 'etica del riccio'. Mi sembra una scelta di immagine molto appropriata con ciò che intendi. E se vogliamo chiamare 'etica del riccio' quella di Ann, quella del padre di lei (ormai per me diventato affabilmente 'il vecchio') si direbbe 'etica dell'orso' ;) Aldilà delle mie simpatie personali per i personaggi... penso che un(a) attento/a lettore/trice dovrebbe riconoscerti una notevole abilità narrativa per come hai saputo orchestrare un capitolo come questo, che secondo me non è da prendere sotto gamba. Compaiono diversi personaggi e, pur se non li incontriamo per la prima volta (esclusi i misteriosi individui che appaiono sulla fine del capitolo, dando un eccellente brivido di minacciosa suspense sul finale, ottimo), si prendono ognuno uno spazio notevole di approfondimento della personalità, delle idee, e così via. Il tutto tra un cambio d'ottica che rimbalza tra i due protagonisti senza risultare disturbante o improvviso, ma appropriato ad accompagnare di volta in volta chi legge in una scoperta gradevolmente sorpresa di luoghi e situazioni particolari di Hidel e dei suoi abitanti. Quindi, oltre ai diversi personaggi, ci sono anche diversi luoghi, non da meno ognuno col suo proprio carattere. Poi le argomentazioni che trattano i personaggi tra di loro e con se stessi non sono solamente importanti a livello di trama e per comprenderli meglio, ma implicitamente interessanti come riflessioni molto facilmente condivisibili (ma non per questo facilmente argomentabili). Ti destreggi insomma molto bene, qui, e credo che fosse una bella sfida rendere il tutto di lettura scorrevole, interessante, divertente e seria, in diversi momenti che si succedono fluidamente. In tutto questo, spuntano accenni a propositi esplicitati, missioni segrete, contrattempi imprevisti, incontri di mondi e mentalità non poco dissimili, e - soprattutto - ognuno con il suo orgoglio e la sua dignità. Come non comprendere da un lato la diffidenza confusa con l'ammirazione, da parte degli abitanti di Hidel, verso uno straniero affascinante ma allo stesso tempo chiaramente pregno di suoi personali disegni ed obbiettivi, e dall'altro la constatazione un po' perplessa da parte del nuovo arrivato di una realtà a cui non è abituato, raccolta e un po' pungente, a riccio appunto, ma ricca dei suoi modi, forse ripetitivi ma adeguati ai luoghi e alla vita che conoscono. Si rimane con l'impressione, realistica, che in simile genere di incontri di realtà diverse si possa comprendere bene le ragioni dell'una e dell'altra, e si finisca per concludere che entrambe hanno bisogno di imparare a venirsi più incontro, confrontandosi apertamente sulle disparità, ma accettando con più attenta modestia i limiti delle proprie ragioni in favore di quelle altrui. Almeno, è questo mi auguro che impareranno a fare reciprocamente questi personaggi. Ma sei proprio tu che scrivi a suggerire queste considerazioni, permettendo a chi legge di non rimanere nel limbo dell'arbitro superiore grazie a una buona immedesimazione con i personaggi, e senza indurre a parteggiare per gli uni o per gli altri senza sentirsi almeno un po' in torto. Quindi, insomma, rendi capace persino me di andare almeno in parte, almeno un poco, per amore di recensione, oltre le mie personali simpatie e antipatie per i singoli personaggi :) |
Sai in questo capitolo Nathan inizia ad essermi simpatico e, grazie al cielo, lui ed Ann hanno iniziato a darsi del tu e non più del Lei...insomma non siamo nell' 800 no?Non puoi dare del lei ad una ragazza più piccola di te XDXD!!! |