Non c'è niente da fare,sei sempre mitica ^__^ Anche questa tua storia mi piace un casino e aspetto il prox chap impaziente,tanto in calabria nn vado +...xò ho fatto un'altra settimana ad Ischia XD Bellissima isola,c'è un bordello di gente che non se ne ha un'idea!!Mi raccomando,torna presto e nn farmi preoccupare,che con la pioggia che ha fatto al nord magari si è allagato il sentiero su in montagna ;) See u next! PS:cercherò di imparare il nome di Hatsheput ,I Promise ^^

Ciao Akemichan! Sono tornata dalle vacanze e trovo un nuovo capitolo, splendido! Grazie per i complimenti, ma credimi non è il caso, probabilmente abbiamo letto gli stessi libri tecnici, quindi non devi sentirti inferiore, anzi! In genere non leggo i romanzi ambientati nell'antico Egitto: anche se scritti benissimo non lo rispecchiano mai fedelmente, ma se a te possono tornare utili per la tua fic ben vengano! Se hai bisogno di documentarti su argomenti specifici, chiedi pure, sono qua, ma non credo tu ne abbia bisogno, quindi come potrei essere severa con te? Dopotutto la tua è una ricostruzione storica non solo molto avvincente, ma anche molto ben documentata. Non so come intendi proseguirla, ma non preoccuparti: segui pure la tua fantasia! Se nella tua fic il tempio funerario della regina non è contemplato, non importa! Mi piacciono le fic originali! Se vuoi saperne di più sul tempio e perché nella realtà fosse al centro del legame fra Hatshepsut e Senmut, chiedi e ti risponderò per mail (dopo le vacanze, però): non vorrei rovinare la sorpresa ai tuoi lettori! Ora veniamo al cap: mi è piaciuto molto, solo che qualcosa non mi quadra fino in fondo. Se vogliamo essere storicamente rigorosi, benché Hatshepsut avesse un carattere forte e autoritario e avesse sempre cercato di far valere i suoi diritti ereditari sull'Egitto nei confronti del marito, Tuthmosi non era né sciocco né mollaccione: è sempre riuscito a imporsi su di lei anche con stratagemmi, come quando è riuscito a imporre il futuro Tuthmosi III come erede al trono benché non ne avesse i pieni diritti (come tu hai giustamente detto, il giovane, non essendo figlio della grande sposa reale ma di una concubina, doveva necessariamente sposare una principessa di sangue reale, perché il sangue divino si trasmetteva per linea femminile, altrimenti non poteva salire al trono): evidentemente non si sentiva tranquillo con quella moglie e quel figlio così giovane e indifeso, voleva assicurare la successione per tempo in modo che Hatshepsut non potesse opporsi. Se vuoi sapere come c'è riuscito, leggi questo fantastico libricino (sembra un romanzo): "Hasepsowe e Tuthmosis III" di Franco Cimmino (grande egittologo), Rusconi Libri (è in edizione economica, oggi non dovrebbe costare più di una decina di euro). Dunque, ripeto, i due sovrani si fronteggiavano senza esclusione di colpi e benché Tuthmosi II sia morto troppo presto, ha comunque ottenuto che il figlio salisse al trono dopo Hatshepsut. Ma qual'era il vero rapporto fra la regina e il figliastro? Sembra fosse di reciproco rispetto, non di odio. Lei non poteva certo avere altri figli dopo la morte del marito e un erede maschio era necessario. Lui si è mantenuto in disparte anche quando ebbe raggiunto l'età per reclamare il trono. Non si sa bene perché lo fece, ma di sicuro rispettava la regina, altrimenti non si spiegherebbe il suo aspettare la morte della matrigna per diventare faraone a tutti gli effetti. Insomma, per farla breve, a parte queste sottigliezze, mi è piaciuto molto questo cap (scusa se ho divagato), mi piacciono soprattutto i paragoni delle varie situazioni con i miti egizi, davvero azzeccatissimi! XD Scrivi davvero molto bene, il tuo stile si fa sempre più scorrevole e coinvolgente e io non so più che complimenti farti. A questo punto devo ingegnarmi per crearne di nuovi. XD A presto!

Scusa, nella precedente recensione ho scritto che il tempio funerario della regina era a Deir el Medina, ma pure io mi confondo ogni tanto: intendevo dire che si trova a Deir el Bahari. Un'altra cosa: la regina capostipite della XVIII dinastia era Ahhotep, non Ahotep, anche se a volte capita di trovare letture fonetiche leggermente diverse, a seconda delle interpretazioni. Ma qui sono certa. ;) Besos!

Ma certo che continuerò a leggere la tua storia, mi piace davvero molto! E non importa se non ti sei concentrata abbastanza sugli intrighi di palazzo: sono molto contenta che qualcuno narri finalmente l'amore (se mai c'è stato, in realtà è stato messo seriamente in dubbio) fra Hatshepsut e Senmut. Ebbene sì, mi hai beccata (e lo puoi leggere nel mio profilo): sono laureanda in Egittologia, ma non sarò troppo pignola con te, stai tranquilla, dopotutto è una fic, non la Storia! Semmai, se ti serve una mano, dimmelo! Ad esempio: il famoso tempio funerario della regina a Deir el Medina (alle spalle della Valle dei Re) era chiamato Djsr Djsrw (si legge Geser Geseru), ovvero "il sublime dei sublimi" (non a caso, vista la grandiosità). Mi chiedevo se lo sapessi e come hai intenzione di terminare la tua storia, dato che, nella realtà, proprio questo tempio rappresenta il culmine della tormentata storia fra Hatshepsut e Senmut, nel bene e nel male. Sono proprio curiosa! XD Venendo al capitolo, ci sono alcune sviste: «Domanda stupida mia» -> manca l'articolo; "...mentre la dolci colline veniva scoperte..." -> due errorini, li hai visti? Ma, a parte questo, il cap mi è piaciuto davvero molto, soprattutto il modo poetico e delicato con cui hai descritto il momento d'intimità fra la regina e Senmut, davvero notevole! I miei complimenti, hai dimostrato di essere molto sensibile, perchè non hai descritto una semplice scena di sesso che avrebbe sminuito la loro storia, ma una toccante, autentica scena d'amore. Bravissima. Ora che ci penso... Dopodomani parto, quindi spero di leggere un nuovo capitolo al mio ritorno (il 5 agosto)! A presto! XDDD

Molto bene, un altro bel capitolo. Il tuo stile migliora sempre più e ho notato alcune piccole chicche: il fatto che il gatto si chiami Miu, un nome onomatopeico che gli Egizi usavano appunto che chiamare i gatti in generale. E poi il saggio Ptahhotep! Bravissima ad averlo chiamato in causa, i suoi insegnamenti erano molto conosciuti, in quanto si possono considerare un vero e proprio manuale su come sopravvivere nella società egizia a tutti i livelli! Povera Teti, una ragazza così forte eppure così sola. Cosa l'aspetterà? Bene, sono curiosa di vedere come hai intenzione di proseguire la storia, anche se in realtà saprei già come va a finire fra Hatshepsut e Senmut... Ma mi chiedo: la rispetterai? Oppure vuoi proporre una valida alternativa? A presto! XD

Complimenti, la storia che narri è scritta davvero bene e si prospetta molto interessante. Pochissimi sono gli errori di battitura, il che denota anche accuratezza stilistica. Solo un piccolo appunto: dal momento che hai chiamato Deir el Medina, il villaggio degli operai, col suo vero nome egiziano (Pr M33t = la Casa della Verità), perché non hai fatto lo stesso con Tebe, che è un nome greco? Il vero nome era Ipt swt = "Quella che conta le sedi". Se davvero hai deciso di improntare il tuo racconto al rigore storico fa attenzione ai questi piccoli particolari. ;) Nel complesso, comunque, molto brava, si vede che ti sei impegnata nella ricostruzione storica. Complimenti ancora.

Una storia ben scritta, e trovo anche sufficientemente documentata. Traspare dallo scritto quanto tu apprezzi un regno magico come l'Egitto, su cui si può speculare molto. Io personalmente trovo i dialoghi azzeccati e ben strutturati. Ovviamente non mi pronuncio particolarmente perchè vorrei prima leggere qualche altro capitolo. Ma per ora la storia regge bene e si prospetta interessante.