Prima di tutto: una oneshot lunga ma appassionante. Mi ha favorevolmente colpita l'accuratezza delle descrizioni e l'attenzione ai dettagli. La voce narrante di Watson, pur con una sintassi un po' intricata, mi è parsa in-character.
Inoltre, sei riuscita a rendere con molta vividezza le scene, l'ambientazione, il carattere dei personaggi. L'enigma mi ha sorpresa nei suoi colpi di scena, nella sua risoluzione.
Le uniche pecche della oneshot risiedono nel lessico, che non sempre è appropriato, e nella leggera discrepanza della caratterizzazione di Holmes rispetto al canon (il suo scatto d'ira dopo la morte di Chunnel, il fatto che non ami allontanarsi da casa per lunghi periodi - non lo ricordo questo). Mi è piaciuta molto la metaforicità di Watson (era lieto di tornare al nostro appartamento di Baker Street, come la volpe torna alla tana e la rondine al nido -- Watson, non si perda in fantasticherie e sentimentalismi! :P).
Ho letto parecchie volte la oneshot, e mi ha intrigato un sacco il mistero, comunque; mi è piaciuta davvero molto e mi ha messa alla prova, anche se, non essendo la mia mente molto agile, ho preferito lasciare che fosse Holmes ad esporre la soluzione :)
Spero di leggere presto qualche tuo altro lavoro - complimenti per l'ingegnosità!

Wow, beh, che dire, una storia appassionante. Mi ha davvero presa, l'ho letta tutta di un fiato. Brava, hai un buon stile di scrittura, forse costruisci periodi un pò lunghi e difficili da seguire, ma per il resto ba abbastanza bene. Attenzione al lessico: "apposto" non credo che sia un termine adatto ad un uomo come Holmes. E' anche vero che, però, qui è molto OC, rispetto a quello che conosciamo.
A parte queste note da noiosa holmesiana quale sono, mi fa piacere che tu abbia scritto un'altra storia dopo quella per il contest.
Spero proprio che ne scriverari altre.
A presto
Bebbe5