yuuko a rapporto! Sì ci sono, non mi ero persa nella laguna dei misteri che risponde al nome di “camera da letto di una folle donna”. Ho solo avuto qualche problema a riesumare la tastiera dalla valanga di libri che avevano occupato la scrivania e cercare di vedere quanta più porzione di schermo… Ma per il resto, chi può volere di più dalla vita?
* si becca in testa il dizionario di latino e crolla a terra sanguinante*
S-sì allora… Questa dovrebbe essere una recensione…
Ok.
Sono seria, calma e composta.
Davvero, non sto scherzando. Ti prometto che cercherò di ignorare l’orologio alla mia sinistra che indica le undici e mezza (che tecnicamente – molto tecnicamente – dovrebbe essere sufficiente per desistere la sottoscritta dal fare qualunque cosa di vagamente logico) e comportarmi in maniera civile e professionale.
Vado eh? Pronta? Fatto il pieno? Allacciata la cintura?
…
Sì, lo so. Scusami.
Punto primo, trovo a dir poco scandaloso che nessuno abbia scritto una singola recensione a questa storia. Mi chiedo dove andremo a finire di questo passo. Fortuna che ci sono io, eh? ∼♥
Il tuo stile è come sempre invidiabile, il testo scorre piacevolmente sotto gli occhi senza alcuna forzatura o imprecisione. Il lessico non è particolarmente ricercato e si adatta perfettamente alla situazione che stai descrivendo – se avessi usato per esempio uno stile aulico avrebbe stonato terribilmente. Si sente nell’aria quella sensazione di leggerezza e quotidianità che caratterizza le giornate dei Mugiwara giorno dopo giorno.
Sei bravissima a descrivere questi brevi momenti, a rendere con assoluta normalità una conversazione tra due che potrebbero semplicemente sembrare compagni della stessa ciurma molto legati – se non ci fosse quell’accenno di sensazioni, quelle poche parole sparse qua e là nel testo.
Rufy è bellissimo. Non ci sono parole per descriverlo, l’ho semplicemente adorato qui. La sua inattaccabile allegria ti contagia sempre, nonostante sia alla fine totalmente incoerente, cocciuto, con un buco nero al posto dello stomaco e terribilmente pericoloso quando è annoiato.
Ma è il nostro unico capitano ed è perfetto così, no?
Tra i tre è quello che mi è piaciuto di più, che hai saputo rappresentare meglio senza ombra di dubbio. Ti è venuto perfettamente “Rufy” XD
Di Zoro e Sanji… Te l’ho detto, ho amato quel loro rapporto sottinteso, tra le righe, descritto con molto tatto e in maniera magistrale, davvero. “ Dopotutto fare un complimento al cuoco non era esattamente una cosa che ci tenesse proprio a fare; era lui ad avere solo più fame del solito. E basta. ”
Ecco per fare un esempio qui è terribilmente Zoro, ma tanto tanto tanto. Non ammetterà mai a nessuno, nemmeno a se stesso, quello che prova; è per questo che è un perfetto “gorilla primitivo”.
Sanji invece è impeccabile. Non so in che altro modo descriverlo, mi dispiace. Non riesce a sopportare la vista di qualcuno senza cibo – nonostante si stia parlando di Zoro – e si rapporta sia con il capitano sia con lo spadaccino in maniera esemplare. È il Sanji di One Piece, e non aggiungo altro.
Un IC ineccepibile come sempre, caVa u_u
Onestamente c’è stato un momento in cui ho creduto ci fosse un accenno di ZoRu (non ci posso fare niente, sorry ‘^^), quando dici “Perché di certo non poteva divertirsi a starsene avvinghiato alla sua schiena, guardandolo alla rovescia”
Oppure “lo trasportò sulla schiena fino alla dannata cucina”
Insomma, i primi fugaci amori seppure estinti da tanto tempo non si dimenticano mai, no?
Tanto alla fine si capisce che in fondo tra quei due ci può essere solo un rapporto di reciproca stima e profondo affetto quasi fraterno.
Beh, per il resto che dire? Visto che mi alla fine più che una recensione sembra una lode di proporzioni gigantesche, termino in bellezza.
“ Dopotutto il suo lavoro era quello: dar da mangiare e intrattenere i suoi clienti; e, di tanto in tanto, ricevere stupidi complimenti occultati da altrettante stupide Alghe di mare.”
È bellissima. Una delle frasi finali più belle che abbia mai letto in una ZoSan.
I miei più sentiti complimenti per questa piccola perla, Karyon-chwan. Se ci riesco domani commento anche le bellissime “Toys food” e “What you want”, perché meritano davvero.
Sayonara! |
