Recensioni per
Il profumo di Sophie
di Beatrix Bonnie

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/01/12, ore 18:21

RECENSIONE PREMIO

Dunque, alla fine girovagando per il tuo account mi sono lasciata coinvolgere nella lettura di questa storia. Inizialmente l'avevo aperta solo per curiosare, dato che non volevo leggere un altro racconto di genere storico, poi però non ho potuto fare a meno di continuare a leggere. Ero come incateneta e devo dire che il finale mi ha dato ragione. Questa è davvero una storia che vale la pena leggere. L'inizio è molto fluido e incuriosisce poi quando si arriva ad un certo punto si cominciano a fare congetture sui due protagonisti, arrivando a pensarla come il maggiore.
Ma alla fine cìè il grandioso colpo di scena, o sarebbe meglio dire i colpi di scena. Prima la donna si leva la maschera e si ostra per quello che è realmente, una patriota orgogliosa della sua nazione. Poi l'arrivo del maggiore che risolve apparentemente la situazione con un omicidio... ma non è finita il tocco finale è decisamente una perla che completa e decora una storia veramente molto bella.
Direi che alla luce dei fatti a te i racconti storici riescono davvero bene!
Storia stupenda, complimenti

Recensore Veterano
30/08/11, ore 19:52

Privjet!
Come da consiglio eccomi qua a leggere ed ovviamente, non potevo non recensire positivamente.
Questa storia mi ha incantata non solo per il periodo storico, non solo per i personaggi, ma anche perché appena hai parlato del ritratto della ragazza ho pensato subito a  lei, alla Lempicka, una delle artiste per cui stravedo, ed al quadro della giovane in questione. Leggere il suo nome alla fine del capitolo ha definitivamente vinto il mio cuore già abbandonatosi a questa storia che ho divorato.
Comincio col dirti che hai un modo di scrivere così piacevole che pare di essere immersi nelle piume.
E poi tutta la vicenda, così veloce ed inaspettata, il soggetto psicolabile (che mi piace sempre in un racconto) questo Kraus che già mi aveva rubato l’attenzione, sono magistralmente ritratti. L’atmosfera, i dialoghi, la caratterizzazione dei personaggi (persino la doppia faccia di Sophie), tutto mi è piaciuto, tutto era come sarebbe dovuto essere in una storia di questo genere. Inizialmente leggendo il titolo pensavo ad una storia in stile“la scelta di Sophie”, ma la tua, completamente diversa, non è certo meno tragica. Bellissima. Iniziata e conclusa in un capitolo dove hai detto tanto.
Complimenti ancora, non mi pento  di averti inserita tra le autrici preferite e concordo con la tua vittoria del contest.
Auf Wiedersehen!

Recensore Master
15/08/10, ore 19:40

Eccomi qua, come ti avevo promesso!
Questa è stata la prima storia che ho voluto leggere perché mi è saltata subito agli occhi e devo dire che non me ne sono affatto pentita!
Mi è piaciuto tantissimo il personaggio di Sophie, soprattutto per il coraggio dimostrato nel dire quello che pensa sugli invasori del suo Paese.
Comunque tutti i personaggi sono interessanti. Schröder per la sua fissazione con il quadro e infine Kraus: non mi aspettavo proprio il colpo di scena che lo riguarda!
Ma il protagonista è il quadro, dal quale è scaturita tutta la vicenda. Curioso come, dopo dieci anni, la pittrice decida di rivestire l'immagine di Sophie, cancellando le macchie di sangue che lo stesso quadro aveva provocato.
Presto darò un'occhiata al resto delle tue storie: mi piace troppo il modo in cui scrivi e inoltre, dopo tutte le recensioni che hai lasciato a me, te lo meriti!
Ne hai scritta una ambientata nell'antica Roma, wow! *_*
A presto!
Giulia

Recensore Master
06/05/10, ore 00:14

In primis et amnia le migliori e più sincere congratulazioni per la vittoria nel contest.
La storia mi è piaciuta molto fin dall’ambientazione, la Parigi occupata dai nazisti (che si sa, amavano l’arte, ma non quella “degenerata”), ed il rapporto tra i due ufficiali occupanti (ho trovato molto interessante la caratterizzazione data, questi due considerano la Ville Lumiére come un’inutile retrovia, mentre loro si vedono in prima linea a combattere per il Reich millenario, davvero interessante contrasto) il colonnello Schröder e il maggiore Kraus (che mi è quasi simpatico, non solo per la fine che fa, che credo tutto sommato sia meritata, ma anche per l’omonimia con uno dei miei scrittori preferiti) con la modella e proprietaria del quadro, l’affascinante ed ammaliante (grazie al suo profumo, ma non solo) Sophie Petit, che si prende cortesemente villania delle idee sulla Francia dell’ufficiale nazista (che erano anche piuttosto datate, se vedeva ancora attuale la Comune di Parigi di un settantennio prima) invitandolo a dimenticare il passato per dedicarsi al presente, una scelta di vita che sembra quasi presagire l’esistenzialismo. Mi è piaciuto anche come hai descritto il sorgere di particolari sentimenti nell’animo del giovane maggiore, sono sentimenti particolari di quelli che non hanno rispetto per i gradi, ovvero la gelosia e l’invidia, evidentemente vedersi preferito al suo superiore non deve aver giovato alla sua sanità mentale, in questo caso gli ha fatto perdere tutto, il rispetto per i superiori, il suo paese e l’ideologia nazista, viene quasi da sorridere pensando al colossale abbaglio che il povero Kraus prende, ma in quel momento era come cieco, o se non lo era aveva gli occhi chiusi con fil di ferro, scambiare la lotta tra un ufficiale nazista ferito nel suo orgoglio e una giovane francese che vuol cogliere l’occasione di vendicare i ripetuti e volgari strali lanciati da quell’uomo contro il suo paese (nonché delle sue posizioni, da ritenersi piuttosto “arcaiche”, sul vivere civile) distruggendo quel che desidera in quel momento (anche se non riesce a comprenderlo) per una schermaglia amorosa credo che sia davvero una scena stupenda, come anche quell’attimo in cui la ragazza crede che Kraus abbia sparato per difenderla, mentre il maggiore sta pensando bene di riservarle la stessa sorte capitata al maggiore, quanto alla fine, come ho detto, credo sia meritata, il senno ormai l’aveva abbandonato, andarlo a cercare nella Senna è stata un’ottima soluzione.
Mi sembra davvero pregevole da leggere ed ottimo come epilogo il momento finale in cui hai fatto parlare direttamente quella singolare e particolare figura di donna e d’artista che fu Tamara de Lempicka mi è piaciuto molto il modo in cui ha riparato ai guasti portati alla sua opera, e come possa essere stata casuale la scelta proprio di quel colore, non so dire di preciso, ma mi ha fatto pensare all’azione perversa che può avere l’arte, o chi entra in contatto con essa (appunto la modella del quadro in questione) e di come non ci sia miglior restauratore di chi ha realizzato l’opera, anche se risale a molti anni addietro ed evidentemente lo spirito creativo era un altro, un gesto che m’è sembrato di profondo valore catartico,
In sintesi: lettura davvero piacevole e dal meraviglioso ritmo interno, ti rinnovo le felicitazioni per la maestria narrativa e la palma ottenuta.

Recensore Veterano
05/05/10, ore 13:00

Oddio... perdonami... ma la tua storia mi ha lasciata a bocca aperta! prima posizione meritatissima. e, non so come mai, sono attratta da Kraus hahah! Che colpo di scena, davvero! poi lui che si lancia nel fiume, e persino i suoi pensieri così fuori dal mondo.. bellissimo!
Mi ha commosso particolarmente la decizione finale di coprire la donna con un vestito verde, e quella frase detta dalla pittrice era azzeccatissima, semplice ma perfetta!
Davvero davvero i più sentiti complimenti!