Premetto di essere sempre alquanto franca nel valutare una fanfition, che l'autore sia una new entry o un veterano poco mi importa. Perchè lo faccio? Perchè sono così in ogni singolo ambito, quindi non è che mi diverto ad essere cattiva solo se ben nascosta dietro ad un pc.
Detto questo, passiamo al capitolo che, ahimè, mi è piaciuto poco o niente.
Oltre ad essere molto (troppo) corto, è scritto così male che non è facile gustarsi un presunto (ovvero ammesso e non concesso) "pathos" (che mi auguro tu abbia almeno tentato di far trapelare; non ci sei riuscita, ma il tentativo è sempre e comunque da apprezzare.).
Prima di tutto, dove diavolo è Goku? Certamente nelle fanfiction certe cose si possono dare per scontate (e.g. l'aspetto di un personaggio, anche se qui, di solito, ci si dilunga in chilometriche descrizioni sulla beltà senza fine di questa o quella tizia), ma, a volte, un lieve riferimento è di dovere, in modo da rendere il tutto più accessibile al lettore. Andiamo avanti, fosse solo questo il dramma!
"Sarebbe dovuto essere": ti giuro che ci ho dovuto pensare un bel po', dal momento che la grammatica italiana sa essere davvero vigliacca! Alla fine mi è venuto in mente il cavillo: i verbi servili si chiamano così perché "servono" il verbo all'infinito a cui sono accompagnati. La regola generale dice che l'ausiliare da usare con i verbi servili è quello richiesto dal verbo all'infinito. Dunque è giusto scrivere: "Sono dovuto andare", "Non sono potuto andare", "Sarei voluto andare", "Sarebbe dovuto venire". Eccezione: molte grammatiche consigliano di usare l'ausiliare "avere" quando il verbo all'infinito è "essere", perciò è corretto scrivere: "Avrebbe dovuto essere". In effetti, già al primo impatto non mi era piaciuto quanto avevi scritto, ma ho voluto controllare.
"C'era lei": dove? Nel letto? Nel lavandino? Nel bidone della spazzatura? Presumo nei suoi pensieri, ma non è chiarissimo, di certo non basta una sola lettura per capire. Sempre nello stesso periodo c'è un problema di punteggiatura. Secondo me, una cosa del tipo "nei suoi pensieri c'era lei, sempre e solo lei. Non riusciva a non pensare alla sua Chichi: la sognava, la ricordava etc etc" sarebbe migliore.
Proseguendo il calvario (mio, tuo, oramai non so più se sia stato peggio per me leggere il capitolo o per te leggere la mia recensione!), mi sono ritrovata di fronte ad un corollario logico: Goku non vuole più mettere in pericolo i suoi cari. Mi sta benissimo. Tuttavia, non mi è chiaro perchè, tornando da loro, corra questo rischio. Probabilmente ti riferisci ad aspeti del manga/anime che io ignoro, quindi aspetterei ad annovarare la questione fra i difetti.
Nell'ultima parte continuano le "sviste" di punteggiatura e la conclusione, almeno secondo me, è a dir poco penosa.
Il tutto, insomma, è parecchio insipido. Non ho tratto nulla di interessante da questa lettura. A questo punto sono contenta di cotanta brevità: è sempre seccante leggere per ore e non cavare un ragno dal buco. Aver perso solo dieci minuti (tre per il capitolo e sette per la recensione) mi consola.
Sperando di averti fornito qualche spunto per un eventuale miglioramento, ti saluto. (Recensione modificata il 19/05/2010 - 07:16 pm) |