Recensioni per
Trittico Black
di Miki_TR

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/08/06, ore 18:00
Cap. 4:

Grazie a te per averci donato questo scorcio di realtà della famiglia BLACK, per averci donato un'altro tassello di quel grande puzzle chiamato Amore, amore per Sirius.

Recensore Junior
28/08/06, ore 17:58
Cap. 4:

Grazie a te per averci donato questo scorcio di realtà della famiglia BLACK, per averci donato un'altro tassello di quel grande puzzle chiamato Amore, amore per Sirius.

Recensore Junior
23/10/05, ore 07:16
Cap. 4:

E così siam giunti alla fine. L’ultimo retablo del Trittico Black.
Sono pedante e ripetitiva se ti dico come sempre che sei bravissima?
Forse, sì, ma non è che la verità, per cui… NON- ARROSSIRE! Oh! Te ne approfitti solo perché sai che qui non posso fare la faccia cattiva!

Sirius è un personaggio estremamente fragile e mi stupisce sempre quando leggo delle Wolfstar dove lui viene descritto come il carattere forte e risoluto all’interno della coppia…
Lo so, lo so… Sfondo una porta aperta con te.

La casa non può parlare e neanche Sirius può, ma insieme i due elementi mostrano o fanno intuire, ciò che non si può, o non si vorrebbe mai, esprimere a parole.
Mi piace da morire questa Grimmauld Place colma di segreti custoditi dietro a porte dalle maniglie d’argento, che quindi sono precluse perfino a Remus, “intoccabili”… a meno di non volersi bruciare e soffrire.
Il giardino è indubbiamente il ritratto di Sirius. Decadente eppure selvaggio, in un qualche modo pretenzioso e allo stesso tempo trascurato.
Un giardino meno grande di quel che potrebbe apparire, ma sicuramente più intricato di quello che dovrebbe essere.
Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei…

Sirius è un Black. Che lo accetti o meno, è nato tale e morirà tale.
In fondo al suo cuore questo l’ha sempre saputo, ma… se Remus può accettarlo, allora anche lui può, perché forse non è così sbagliato se Remus è in grado di comprenderlo.
La signora Black, Regulus… ognuno ha parlato per se stesso, tranne Sirius.
Forse perché in quella casa, quando se n’è andato, ha lasciato una parte di sé e non è mai riuscito a crescere del tutto.
La sua necessità di spiegare, di giustificarsi per non essere frainteso…
Mi ha fatto tenerezza vederlo chiamare Remus nel giardino come faceva con Regulus e allo stesso tempo mi ha messo tristezza.
Un po’ perché questo mostra quanto sia ancora fragile e bambino Sirius, un po’ perché neanche quella piccola giungla è rimasta solo di Regulus e di suo fratello.
Povero, piccolo Regulus. Defraudato ancora una volta del suo affetto più grande in casa sua…
Quella trottola blu è semplice e meravigliosa, nella sua bara di metallo sotto una “lapide” sbagliata, sopra quella lastra di marmo che protegge Regulus da tutto ciò che ha amato di più.
Remus non è uno stupido, affatto… ma credo che possa solo intuire quel qualcosa di così grande e terribile che è l’essere un Black.

Venendo a noi…
Non mi sono giunte mail minatorie, quindi sono fiera oltre la media civilmente consentita di averti frantumato l’anima in mille pezzi perché tu postassi questo gioiello…
E lascia che sia io a ringraziare te per le storie meravigliose che sei in grado di creare.
Grazie per le tue storie, per le magnifiche chiacchierate, per le traduzioni istantanee di storie splendide, per le idee folli che condividiamo, semplicemente per esserci ed essere così come sei.
Non cambiare mai. Ti abbraccio forte,
Serpedoro

GeorgiaLupin
19/10/05, ore 21:32
Cap. 4:

bellissima. davvero, davvero commovente. ho pianto come una vitella dall'inizio alla fine. la parte più commovente è quella in cui Sirius va a ridare la trottola a suo fratello. li non avev più ritegno e frignavo proprio! è stato commoventissimo. all'inizio non avevo visto questa fic meravigliosa per via della mia lunga latitanza dal sito, così l'ho letta tutta d'un fiato, e devo dire che sono stata fortunatissima ad imbattermi nella tua scrittura così bella, carica. non so che altro aggiungere anche se non finirei mai di dirti quanto sei brava! ancora complimenti. continua così! Geo

Joy
19/10/05, ore 14:31
Cap. 4:

Eccomi quì...a farti sapere ( e spero che questo possa innalzare a livelli stratosferici la tua autostima) quanto ho apprezzato questa storia. Quanto magia ci sia nella semplicità delle tue parole, quanta emozione, dignitosamente celata, nei sentimenti dei tuoi personaggi...che sono reali, ma così fragili che si ha la sensazione di dover sussurrare invece di leggere ad alta voce, per non essere irriverenti nei loro confronti. A me ha fatto quest'effetto. Ho stampato l'ultimo capitolo prima di leggerlo perchè non c'è sensaione più bella di sentire la carta tra le mani quando si legge qualcosa di davvero sentito... e al calduccio sotto il mio piumone ho bisbigliato la nenia delle emozioni che tu tanto abilmente avevi trasformato in carta e inchiostro; e ho visto l'uomo. Perchè è davvero un uomo quello che hai descritto: L'Uomo. Gli sbagli, le debolezze, la felicità, i ricordi, il rimpianto...lui prova tutto, non si risparmia, non soffoca le emozioni non chiede perdono...non chiede niente...vive soltanto e ricorda. E noi scoprimiamo tutto questo dalle parole sensibili di Remus che per la prima volta scoperchia la scatola dei dei suoi sentimenti e ci mostra la natura del suo rapporto con Sirius: Un legame empatico e un' affinità tale da risultare quasi sacra. Mi viene da distogliere gli occhi perchè non penso di dover conoscere quella parte così privata: il groviglio delle emozioni, ma del resto è così; lo dice Remus stesso alla fine che quella è l'unica strada per conoscere davvero l'Uomo. Una storia meravigliosa e toccante...quasi impalpabile, eppure è stata così potente... Spero tanto che nei tuoi progetti rientri anche di scrivere nuovamente pagine altrettanto magiche! Un bacione, Joy.

Agartha
18/10/05, ore 15:00
Cap. 4:

Questo capitolo è la giusta conclusione al trittico Black che hai scritto. E’ un capitolo molto intimo e malinconico che colpisce chi lo legge fin nel profondo. E’ la presentazione del vero uomo Black, non oscurato dalla visione distorta di una madre che ha amato così tanto da odiare, non mitizzato da un fratello che non ha saputo sconfiggere le sue paure e conoscere a fondo il soggetto del suo affetto. Black è raccontato da una persona che gli è sempre stata vicino amandolo, che ha condiviso con lui molte gioie e dolori, anche se non tutti, e che è stata disposta a rimettersi in gioco per conoscerlo ancora una volta e, stavolta, fino in fondo. Remus nell’intimità di Grimmauld Place prima, nel giardino della casa poi e nel cimitero vive un percorso della comprensione stupendo, arrivando a conoscere meglio il suo compagno. Ritrova il suo Sirius e lo fa notando in lui qualcosa di nuovo, quel qualcosa che forse per ingenuità e giovinezza gli sfuggiva negli anni addietro, vede in lui le sue origini, scopre l’amore di Sirius per la sua famiglia e l’accoglie, sente sulla sua pelle il dolore dell’altro e capisce fin nel profondo cos’è che ha fatto diventare Sirius quello che è ora. Ed allora si ritrova a piangere per lui e poi ad accogliere le sue lacrime. Il conflitto fra i ricordi di un inconsapevole Remus che non riusciva a capire a fondo il dolore del suo uomo e la sua presa di conoscenza nel presente è ben gestito, ci fa appassionare e commuovere con Remus. Ci fa prendere con lui conoscenza di ciò che è Sirius, ci fa capire chi è l’uomo Sirius. Remus da esterno apprende a pieno la situazione della famiglia di Black, scopre cosa legava Sirius al fratello ed alla madre e noi lo scopriamo con lui. Certo non può sapere quali erano i pensieri della signora Black e di Regulus ma non importa. L’importante per lui è finalmente capire a fondo Sirius, perdersi in lui, diventare lui e capire i suoi sentimenti per l’altro, diventare per lui la sua nuova famiglia. Una famiglia che però accetta l’altro per quello che è, con le sue ombre ma anche con la sua luce. E così il ciclo si chiude. Finalmente l’amore che guarda a Sirius è un amore puro e non viziato. Finalmente anche il lettore si sente libero, perché Sirius ha trovato qualcuno che lo apprezza per quello che è. Devo davvero farti i miei complimenti. La fic è bellissima. E se io riesco a leggere ed apprezzare ciò che scrivi scavando fino in fondo, è perché tu sei brava a gestire gli eventi in modo da farmi pensare a tante cose. Sono felice che le mie analisi ti aiutano ad analizzare un po’ te stessa, è bello capirsi a fondo e scrivere partendo da ciò che proviamo. Ancora complimenti. Agartha