Sì, non ho dubbi che la storia continua a piacermi.
Stai usando uno stile molto diretto, molto scorrevole, che dà una sensazione di familiarità al lettore.
Ho intravisto qualche errore di battitura e quindi, di distrazione, ma niente di grave. Alcune parole le avrei cambiate, ma è una questione più soggettiva. Talvolta ho trovato delle espressioni che non ho apprezzato, come, per intenderci, 'due più due fa quattro, gente'. Fosse per me lo avrei evitato.
Per quanto riguarda l'aspetto più formale, invece, cioè che tende ad approcciarsi di più alla storia (nella mia improvvisata moderazione del termine), devo dire che alcune parti non mi sono piaciute particolarmente, in questo capitolo.
Per esempio, primo fra tutti, il fatto che Kian abbia più di settecento anni e che ancora non capisce 'nulla della vita'. Ciò va ancora più in contrasto quando successivamente si autonomina il più intelligente. E infatti, lo rendo giusto di questa nota: anch'io in quasi mille anni svilupperei notevolmente il mio intelletto. E proprio per questo, dubito assai che non avrei capito al volo che fosse stato Ethan ad uccidere quella donna... voglio dire, non sono nato ieri! Anche quella cosa dell'albero l'ho trovata un po' così, però in fin dei conti, nel contesto ci sta.
Un'altra cosa è stato il fatto dei vestiti. Lo trovo davvero esagerato a parer mio. Cioè, d'accordo che lui sia il più figo del liceo, d'accordo che ha una reputazione, d'accordo che si tratta anche di un qualcosa collegato alla sua sussistenza, ma svegliare una persona alle sei di mattina solo per comprare degli indumenti mi pare eccessivo, oltremodo, per come vede il tutto Kian.
Comunque, in generale, mi è piaciuto anche questo capitolo, e spero vivamente ci sia un seguito. Quindi, qualora ci fosse, stai sicuro che io sarò lì, pronto a commentarlo! |