Recensioni per
Gloria
di MrEvilside
E' un'altra fic bella. Bellissima. Celestiale? |
III classificata
"Gloria" di signorino_
Correttezza grammaticale, ortografica e sintattica
Per quanto riguarda questo parametro, la fanfiction è pressoché impeccabile; ho scovato soltanto una preposizione saltata, qualche minuscola al posto della più appropriata maiuscola e una concordanza di numero fra soggetto e verbo zoppicante, penso a causa di una svista nella rilettura o di un errore di battitura.
P.S. : il numero di pagina indicato è calcolato includendo come pagina uno lo schema introduttivo della storia.
[p. 2, citazione in calce: "I said, hey, girl with one eye", dopo l'ultima parola andrebbe inserito il simbolo (...), in quanto il verso seguente non è quello esattamente successivo all'interno della canzone, ma è stata eseguita un'espunzione; p. 9, ultima riga: "(...) sfuggendo con casuale disinvoltura alla mano che ancora si posavano sul suo braccio (...): l'una fredda delle molteplici anime che avevano germito (...)", suppongo andasse concordato tutto al singolare; p. 10: "diavolo" andrebbe con la maiuscola; idem per "chiesa", in quanto intesa come comunità dei fedeli e non come edificio sacro; p. 11: di nuovo "diavolo" necessita della maiuscola; idem: "Tossì: un fiotto sangue schizzò il pavimento (...)", credo sia saltato un "di".]
Per quanto riguarda la numerazione degli atti in cui è divisa la fanfiction, ho notato la scorretta inversione nome-aggettivo (Act First), mentre la lingua anglosassone richiede il sintagma aggettivo-nome (First Act). Inoltre, di solito si predilige il numerale cardinale all'ordinale (Act One).
Stile e lessico
La narrazione è condotta in terza persona, prediligendo una focalizzazione sui pensieri di Elizabeth Middleford. Tuttavia, spesso la voce narrante passa ad esplorare i punti di vista degli altri personaggi coinvolti, cambio che si verifica sempre in maniera fluida e chiara. Pur essendo di registro davvero elevato (gli antichi lo classificherebbero come "sublime"), lo stile è consapevolmente maturo, ben maneggiato, limato con una scrupolosità percepibile, senza per questo risultare artefatto o pomposo. Inoltre, riesce a mimare in maniera efficace le movenze stilistiche del romanzo gotico, scelta azzeccata, in quanto in linea con le atmosfere presentate dal manga di partenza. Ti segnalo dapprima un paio di passaggi che ricontrollerei, poiché inceppano la scorrevolezza della lettura:
[p. 2: "Era sfuggita alla ragazza con uno strattone ed aveva lasciato la vettura che, circondata da un rogo di edifici in fiamme che le aveva impedito il cammino, (...)", la doppia relativa, l'una dentro l'altra, andrebbe evitata; p. 7: "con un silenzioso scatto" e p. 9: "in un cortese sorriso", prediligerei la costruzione nome-aggettivo, piuttosto che l'aggettivo-nome.]
A questo punto, devo raccomandarti un paio di accorgimenti che, a suo tempo, furono indicati anche a me; spero che tu non te ne abbia a male, perché ho apprezzato davvero il tuo stile, fuori dal comune rispetto alla media dei fanwriter, lo sento piuttosto affine a quello che adopero io stessa e mi farebbe piacere se tu potessi sfruttarne appieno tutte le potenzialità.
I. L'abuso di avverbi in -mente: a volte ce ne sono davvero troppi di seguito, nell'ambito della stessa frase, peraltro non giustificati da una qualche reiterazione di valenza stilistica.
Es.: p. 8, inizio dell'Act Second: "Guardava i suoi lineamenti serenamente distesi, le sue labbra leggermente dischiuse che cedevano all'etere i suoi respiri lenti e infine la mano che stringeva delicatamente la propria."
Il mio consiglio è di sostuirne il più possibile con altri avverbi, aggettivi e perifrasi di ogni genere, a tua discrezione.
II. La costruzione delle didascalie-dialogue tag:
Es.: p. 4, inizio dell'Act First: « Credevo che nessuno sapesse che mi avevi portato qui » osservò, torvo, posando la tazza di the sul suo piattino. « Così dovrebbe essere, signorino » confermò il maggiordomo, inarcando un sopracciglio. « Mi dispiace per il disagio: mi occuperò immediatamente di allontanare chiunque… » « Cieeeel~! » « Elizabeth? » Il giovane conte sussultò, sgranando l’unico occhio esposto alla vista. « Come poteva sapere che mi trovo in questa villa? » « Il modo migliore per venirne a conoscenza è parlarne direttamente con la signorina » rispose il demone, socchiudendo le palpebre sulle iridi rosse con un fare sospettosamente assorto (...)>>
All'infuori di qualche eccezione, le didascalie-dialogue tag di questa fanfiction presentano l'identica costruzione "verbo al passato remoto-(parlante)-gerundio". Per quanto non si tratti di una scorrettezza sintattica, a lungo andare ciò provoca uno spiacevole senso di monotonia nel ritmo narrativo, che danneggia la maturità mostrata nello stile, nel lessico, nelle idee. Di nuovo, il mio consiglio è di sciogliere il gerundio in tutti i tipi di subordinate esplicite possibili (temporali, causali, relative, concessive, ecc.), così da vivacizzare e differenziare l'andamento della narrazione, di nuovo a tua discrezione. Per quanto riguarda il lessico, invece, ho notato con piacere l'uso ricorrente e appropriato dei sinonimi del verbo "dire", abitudine della quale penso di essere rimasta la sola paladina esistente nel mondo della scrittura amatoriale; allo stesso modo, ho apprezzato l'ambizione al sinonimo ricercato, quali ad esempio "pari" al posto di "come", "innanzi" in luogo di "davanti, dinanzi" e "etere" per "aria".
Originalità e coerenza narrativa (Attenzione! Spoiler!)
La storia prende avvio dagli eventi narrati nelle due puntate finali dell'anime; vi si suppone che Elizabeth Middleford, nell'imminenza di perire nell'incendio di Londra e di Villa Phantomhive, stipuli un Contratto con lo shinigami Grell Sutcliffe, simile a quello che lega Ciel a Sebastian, allo scopo di salvare l'anima dell'amato cugino dalla dannazione eterna. Mi ha positivamente colpito l'idea di accoppiare in questa sorta di patto satanico due personaggi che, almeno nel manga (su cui si basa perlopiù la mia conoscenza del fandom), si incrociano e si sfiorano soltanto per poche scene, peraltro quando Grell recita ancora il ruolo di maggiordomo di Madame Red. Inoltre, ho approvato anche la scelta di affidare ad Elizabeth la parte di protagonista della vicenda, dal momento che si tratta di un personaggio di solito non molto frequentato (né amato) dai fanwriter, a mio parere a torto. La sua alleanza con il Dio della Morte mi ha evocato il patto stretto fra lo stesso Grell e Madame Red nel Jack The Ripper Arc, benché le due siano mosse da motivazioni molto differenti; Lady Angelina Burnett era dominata dal rancore, mentre il gesto di Elizabeth sgorga da un atto d'amore innocente e disperato, che le sarà però altrettanto fatale. Il racconto procede in maniera disinvolta e mai tediosa, attraverso una ragnatela d'inganno e di verità rivelate, il primo ordito da Elizabeth con la complicità di Grell per ottenere la salvezza di Ciel, le seconde svelate alla bambina attraverso flashback che non rallentano la narrazione, anzi, contibuiscono a dosare la suspence. Il lettore è invogliato a proseguire la lettura, anche se molte delle rivelazioni fatte ad Elizabeth sono già di sua conoscenza, vantaggio che lo pone ad un livello di consapevolezza superiore a quello dei personaggi, senza però impedire la creazione di una necessaria empatia. E poi, anche scene "già viste", come il dialogo fra Ciel e Sebastian tra le rovine, vengono rinarrate con una vivace inventiva, così da sembrare inedite. A proposito di rielaborazione di scene note, ho trovato molto ingegnoso e degno di nota collegare l'impossibilità per Sebastian di tener fede al Contratto a causa della perdita del braccio con il sigillo. Altro in proposito lo posticipo alla sezione sui personaggi. Nelle note (sempre siano lodate) hai dissertato sull'appropriatezza del titolo: mi preme rassicurarti in proposito, è stata un'altra scelta azzeccata, in quanto la fanfiction assume spesso le movenze di una tragedia classica, genere letterario che da brava antichista amo, e il titolo ne riassume appieno l'intrinseca drammaticità. A questo punto, però, devo segnalarti un particolare che non mi ha convinta del tutto: la gestione del finale. Soprattutto se paragonato alla cura metodica con cui è stato elaborato il resto, l'ho trovato un po' sbrigativo, con mio grande dispiacere. Infatti, per quanto ritenga molto riuscita la decisione di optare per una morte fuori scena di Ciel e Sebastian (espediente da tragedia classica, di nuovo), la sua trattazione è stata corsiva, quando invece costituiva uno dei due punti nodali della fanfiction, insieme alla vendetta di Grell su Elizabeth per averlo "fatto piangere". A mio parere, sarebbe stato opportuno spendere qualche parola in più riguardo alla devastazione emotiva dello shinigami per il tradimento di Sebastian e su come il "perfetto maggiordomo" sia sia lasciato sopraffare ed uccidere dal Dio della Morte.
IC dei personaggi (Attenzione! Spoiler!)
Di sicuro, questo è l'aspetto della fanfiction che mi ha colpito di più: tu non ti limiti ad usare i personaggi della Toboso come marionette prese in prestito, tu sei entrata in loro e li maneggi come se fossero scaturiti dalla tua stessa fantasia. Ogni loro parola, gesto, pensiero è non solo canon, ma spesso più canon del canon: a questo proposito, non posso non citare la riflessione di Ciel sulla differenza tra uomini e demoni, basata sulla consapevolezza del Bene e del Male acquisita nel momento in cui assaporò il frutto proibito. Mi ha evocato il Paradise Lost di John Milton, un'opera che adoro, e non mi stupirei di trovare una boutade del genere nella sinossi ufficiale del manga, soprattutto perché poi culmina nell'appunto sarcastico di Ciel a Sebastian, altro dettaglio assolutamente canonico. E poi potrei parlare di Elizabeth Middleford, disposta a tutto per amore del cugino, anche ad assoldare e sfidare forze demoniache che non potranno non ritorcersi contro di lei e le sue migliori intenzioni. Eppure, nel corso di questa discesa agli Inferi, rimane sempre fedele alla sua innocenza di bambina intrappolata in un gioco al massacro molto più grande di lei, che fanciullescamente si illude di poter dominare. Potrei parlare del lavoro eccezionale svolto a proposito di Grell Sutcliffe, che ritengo il personaggio più attraente e complesso del manga: hai colto lo shinigami in tutte le sue molteplici sfaccettature, dalla passione ossessiva per Sebastian alla crudeltà disinvolta, senza per questo snaturarlo o ridurlo ad una macchietta, rischio sempre in agguato nella trattazione di caratteri di questo tipo. Oppure di Ciel Phantomhive, del suo sarcasmo pungente, del suo attaccamento alla cugina, solo affetto e sola luce rimastagli nelle tenebre della sua dannazione, nella sua facciata algida che solo l'affetto strabordante di Elizabeth riesce in parte a scalfire. Oppure di Sebastian, il "perfetto maggiordomo", dalla sensualità sinistra ed ammaliante, qui però posto nell'insolita posizione di essere raggirato da una bambina. In breve, i quattro personaggi coinvolti sono stati resi in maniera convincente e coerente alla loro psicologia canonica, benché inseriti in una vicenda che rischiava, qualora non gestita con accortezza, di minare il loro IC; ciò non è accaduto e non posso che farti i miei più sinceri complimenti per questo.
Attinenza alla citazione (Attenzione! Spoiler!)
Il primo pensiero da me formulato quando mi hai comunicato la scelta del brano e i personaggi che intendevi usare è stato: "Oh, è una canzone così... da Grell." Infatti, l'ultimo verso della citazione (I'll cut your little heart out 'cause you made me cry) riassume alla perfezione l'impeto viscerale da amante tradito che porta lo shinigami ad accanirsi su Elizabeth, in linea con il carattere spietato e vendicativo del personaggio. Allo stesso modo, ho trovato buona la scelta di un sonno popolato da incubi come "prezzo da pagare" per la bambina, per essersi alleata con un essere demoniaco di cui sospetta la crudeltà, ma senza esserne, purtroppo, abbastanza consapevole da guardarsi le spalle. Nel complesso, un'interpretazione puntuale e quasi "accademica" del prompt scelto, non molto alata, ma di sicuro corretta e non banale.
Apprezzamento personale
Come ho già sottolineato nei punti dedicati, di questa storia ho apprezzato la dimestichezza nell'uso dei personaggi, la freschezza delle premesse, la costruzione di una trama non eccessivamente elaborata, ma comunque incisiva, e lo stile evocativo e maturo, nonostante gli "aggiustamenti" di cui necessita.
Ribadisco la mia perplessità riguardo al finale, non per il contenuto in sé, quanto piuttosto per la sua organizzazione interna: non mi aspettavo, né avrei voluto, sproloqui a solo di un Grell furente e devastato e/o scene da battaglia campale degne del Grand Guignol, solo qualche riga di spiegazione in più. Avrebbe reso completo il fosco alone tragico che ammanta questa storia, comunque riuscita. |
Mio Carissimo Crono... |
Mio Carissimo... |
Mio Carissimo... |
Mio Carissimo... |
Una serie di problemi mi ha impedito di leggere e commentare il terzo capitolo prima di oggi, e me ne scuso profondamente ;_; |
Giunti al termine di questa breve long fiction, posso dare su di essa un giudizio più accurato. Anzitutto, ciò che rende davvero particolare la storia è la struttura: sembra costruita seguendo un copione di teatro, tanto è che è suddivisa in atti ed è composta di scene che, susseguendosi l'un l'altra, costituiscono la trama. Poi ci sono dialoghi che danno vita ai gesti, soliloqui come quello che ha concluso la storia -e tal soliloquio è così TEATRALE da far rabbrividire. E Grell non può esser più degnamente rappresentato-. E poi ci sono quei blocchi all'inizio d'ogni atto che quasi sembrano costituire una 'trama nella trama'. Insomma, dal punto di vista strutturale... È perfetta. Potrebbe essere rappresentata, yes. |
So bene, ormai, quale sia il tuo pensiero riguardo lo stile da unire a Kuroshitsuji e ti confido che in parte condivido il tuo pensiero ^^. La mia osservazione era più che altro volta al fatto che alcuni periodi un pò troppo lunghi e ricchi per descrivere semplici scene appesantivano lievemente la lettura nel capitolo precedente. In questo capitolo, invece, non ho avuto questa sensazione, anzi, ci sono state frasi -in particolar modo nella scena con protagonisti Sebastian e Lizzy- d'una bellezza particolare che mi hanno colpito moltissimo per l'eleganza e la musicalità dei suoni -me essere fissata con la musicalità del testo u_u''. Ed ora... Oh, ora mi è chiaro che traffici vi sono dietro la questione del contratto 'ò'! La prima parte del capitolo ha risolto i miei dubbi precedenti... Anche se ancora altri rimangono da svelare! Parlando d'altro... Ho apprezzato particolarmente lo strano triangolo Sebastian-Elizabeth-Ciel venutosi a creare in questo capitolo... Ho amato ogni singolo dialogo fra i vari personaggi, li fai parlare in un modo che quasi sembra di vederli recitare di fronte ai tuoi occhi su di un palcoscenico. Davvero, come sempre colpisce la tua capacità nel riprodurre immagini vivide e ben curate. Non ho altro da dire, attendo il prossimo ed ultimo -sigh!- capitolo per stendere un giudizio finale. A presto! |
Lo sapevo, lo sapevo che il nuovo 'maggiordomo' di Elizabeth era Grell. |
Oh oh oh, questo primo atto mi ha messo addosso tantissima curiosità! |
Scena descritta meravigliosamente, nelle tue storie c'è sempre qualcosa di nuovo e intrigante, misterioso. ma soprattutto affascinante. |
Niente lemon? Ma come? Mi hai lasciata di sasso, maledetta. Sono rimasta lì, a quando Sebastian spegne con un soffio le candele accese. E... e niente, lasci tutto all'immaginazione. |
Devo dire che sono davvero incuriosita da questo prologo. |
Questo prologo prospetta l'evolversi di una storia molto interessante. Generalmente seguo poco le storie che riportino come personaggi principali la signorina Lizzy, in quanto poco la digerisco -non per i soliti motivi da fangirl 'perché ciel è di sebastian!', ma proprio perché non sopporto il suo modo di fare, benché ne lodi, comunque, la determinazione nel voler far di tutto per Ciel. E proprio questo aspetto di Lizzy l'ho ritrovato ben tratteggiato in questo prologo denso di fiamme, fumo e disperazione. Già, molti elementi che hanno caratterizzato un'atmosfera lugubre, soffocante... Eppure, nel sentore di morte, nella mente di Lizzy brilla sempre il nome di Ciel, come una speranza. È un contrasto che mi è piaciuto molto. |