Recensioni per
Naruto - I Frutti dell'Oblìo
di Kimmy_90

Questa storia ha ottenuto 185 recensioni.
Positive : 185
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/02/14, ore 16:40

Che dire.. Inizio subito col farti i complimenti per questa fan fiction: per il tuo pensiero, per il tuo modo di scrivere, per la tua passione, con la tenacia con cui hai finito la fanfic, con la poesia(che ho amato) che l' ha anche caratterizzata. Mi piace pure il tipo di governo con cui hai descritto la civiltà( spartaco giusto? Ahahahaha) un mix tra greci e romani, perdonami se ho sbagliato, ma non ho mai studiato molto bene la storia 0//0 Mi sembra di capire che c'era una naruto/sasuke "nascosta" nel testo, quanto li amo! La scena in cui Naruto fa i tagli sulle guancie di Sasuke è stata epica, li shippo troppo >.< Il significato che hai dato a quei sei baffetti mi è piaciuto molto, i simboli della rivoluzione.Quanto ho pianto per Naruto :'(, mi piace iil suo carattere così tenace. Visto che l'ho letta a intervalli abbastanza lunghi non mi ricordo alcune cose che volevo scrivere in questa recensione, ma pazienza. Scusami ma faccio proprio schifo a scrivere le recensioni ÇWÇ questa storia merita di essere una tra le scelte del sito, veramente!! Ciao, baci Anna

Recensore Master
21/12/13, ore 23:22

Bellissima la storia devo dire nn so come in neanche 10 ore lho trovata e lho letta TUTTA ( dato che ho la febbre a 39 nn avevo altro da fare) ma ne e valsa la pena nn so quale angelo disceso dal paradiso ti abbia ispirato a fare questa fic ma sia ringraziato nn credo che la scordero tanto presto ciao.

Recensore Veterano
09/12/12, ore 14:09

Ciao! Non so se ti ricordi di me... non recensisco questa storia da ben tre anni, pur avendola tra le preferite dalla sua nascita, ma sono tornata da poco su Efp trovandola completa e ti dico solo che l'ho riletta in pochi giorni, mettendola anche sul mio tablet in modo da potervi accedere anche da lì, non solo dal computer o in forma cartacea.
Era dal 2007 che sognavo il suo completamento, mi aveva colpito sin dai primi capitoli, con la sua ambientazione fantascientifica e con lo stile preciso e infarcito di citazioni e frasi in latino, pittosto atipico e privo di alcuna banalità.
E' veramente ben scritta, ben pensata, dal finale commovente ed epico, nonchè coinvolgente... i personaggi sono perfetti, vanno aldilà di qualunque distinzione tra IC e OOC e concordo con chi dice che è un romanzo più che una fanfiction... è un'opera veramente mastodontica, una rarità nella sua bellezza nel fandom di Naruto... merita davvero il suo posto tra le scelte della sezione, e la rileggerò con piacere anche in futuro.
Il finale, con la morte di Naruto che fa da stimolo alla ribellione di tutti, che sono uguali a lui, è semplicemente perfetto.
Anche la relazione tra Itachi e Sakura è trattata in modo originale, senza le sdolcinatezze o i luoghi comuni di molte altre storie... e ogni personaggio utilizzato sembra proprio essere al suo posto, i ruoli che hai scelto sono veramente azzeccati per ognuno!
Del resto prometteva bene fin dall'inizio, e ora ho messo tra le seguite "La fatica dei sogni", che sembra interessante!
Continua così, sei davvero una scrittrice in gamba!
Lyla
(Recensione modificata il 09/12/2012 - 02:10 pm)

Nuovo recensore
09/09/11, ore 18:25

Ho letto la tua fic in 4 giorni, non riuscivo proprio a fermarmi. Devo proprio farti i complimenti sei una scrittrice bravissima e sono contenta di aver trovato la tua fiction tra le Storie Scelte. Brava, continua così.

Recensore Veterano
12/07/11, ore 17:38

L'ho letta tutto d'un fiato, togliendo tempo allo studio, al sonno, alle altre letture. Perché?, mi sono chiesta all'inizio: perché questa fanfic mi sta coinvolgendo così tanto? Perché la sto leggendo pur non amando particolarmente il fandom di Naruto? Perché mi sembra sempre che vi manchi qualcosa? Perché la sento così... così dentro di me?
Poi ho capito, poi ho trovato la risposta. Perché questa non è una fanfic, non è nemmeno una storia: questa è La Storia - con le iniziali maiuscole, perché le minuscole sarebbero state un insulto. Questa è La Storia di una rivoluzione, di una crescita che coinvolge individualmente e collettivamente, di una presa di coscienza, del diritto di chiedersi Perché?. È questa domanda che manca, all'inizio - la sensazione di vuoto che ho sentito fin da subito e che si è colmata completamente solo alla fine. Da ragazzini a uomini, da schiavi del sistema a liberi, da strumenti a persone. Sì, questa è La Storia, non c'è altro modo per definirla. Mai un calo di tensione, mai una sbavatura nelle emozioni che provoca: è la prima volta che trovo un romanzo - perché di questo si tratta - orchestrato così magistralmente.
Io amo le distopie, non c'è nulla da fare. Le ricerco quasi morbosamente per appagare la mia curiosità, il mio desiderio di trovarne una ben descritta. Fino a poco tempo fa non ero mai rimasta totalmente soddisfatta; incontrando questo romanzo lo sono stata sin dall'inizio. I meccanismi del Ludus vengono descritti con una naturalezza che sembra quasi amplificarne i tratti grotteschi, senza mai appesantire la narrazione; ci si ritrova a sperare ossessivamente in qualche altro dettaglio, per capire meglio, per sapere, per immergersi ancora di più in questo mondo che sembra vero. E il fatto che sia ispirato a Platone non è un difetto, semmai un pregio, quello di aver saputo mescolare morale, filosofia e azione con un'intensità disarmante.
Inizialmente sembra solo la descrizione della quotidianità, ordinaria per il Ludus ma tutt'altro che comune per noi. I bambini vengono plasmati con un'abilità meravigliosa e terribile, forgiati da schiocchi nell'aria e da parole che li condizioneranno per tutta la vita.
«Ignis Regionibus!» «Patriae Frates! Fati Frates!»
«Chi è tua madre?» «Io non ho madre.»
«Chi è tuo padre?» «Io non ho padre.»
«Chi sono i tuoi fratelli?» «Loro sono i miei fratelli!»

Figli della Regio, che non la tradiranno mai, che moriranno per essa considerandolo un onore. Ognuno la serve al meglio delle proprie possibilità, ognuno punta a quello - e non importa quando sarà dura superare il Ludus e le battaglie, loro non si arrendono, perché sono stati educati così, liberi di andarsene ma inibiti a farlo da quello stesso sistema. Il tradimento non è nemmeno contemplato.Tutto ciò è morbosamente attraente, nel suo realismo quasi grottesco.
La perdita di Konohamaru - che non mi sarei mai aspettata di ritrovare vivo anni dopo -, la ribellione di Naruto che si fa sempre più spiccata ed ecco che la perfezione del sistema inizia ad incrinarsi. Ma c'è una cura, a questo - c'è il Laniatus, c'è il muro eretto dalla sua mente per proteggerlo. Il sesto anno, le battaglie. Il Rosso, e di nuovo tutto s'incrina. La fuga, la scoperta della Regio, di nuovo il Rosso. La morte apparente. La ricomparsa, la lotta, la rivoluzione che si mostra alla luce del sole, tangibile e travolgente. E il nuovo mondo - che mi dispiace immensamente non verrà descritto in altri due romanzi.
Tutto orchestrato perfettamente, in una maturazione dei personaggi e della Storia che segue la maturazione dell'autrice, essendo la stesura durata così a lungo. Tutto mosso dai personaggi che emergono dalla carta e scelgono autonomamente, secondo le loro personalità - così realistiche, così imperfette, così umane. Non importa quanto IC o OOC, non importa quanto tempo abbiano impiegato a divenire così profondi: giunti alla fine tutta La Storia è un intreccio di vicende e persone diverse, un mosaico corale riuscito perfettamente.
Naruto è il primo personaggio che assume complessità e profondità. Evolve, cresce, matura; e con lui il suo rapporto con la Volpe, che ho trovato a dir poco struggente e dolceamaro. Si pone domande e cerca di darsi risposte. E muore, alla fine - come traditore e come eroe. Muore per la sua Regio, per proteggerla e per distruggerla - perché lui ci crede davvero, in quelle frasi che gli hanno inculcato sin da piccolissimo, lui considera davvero gli altri come suoi fratelli. Lui ama la sua patria, la terra per cui hanno sacrificato la sua umanità, tentando di ridurlo ad un contenitore; eppure è proprio perché non è una mera prigione, è proprio la sua voglia di vita e pensiero e ribellione a renderlo così adatto. A rendere così adatto anche Konohamaru, a quanto ho capito, e questo è uno dei punti in cui si vede la grande umanità dell'Ignis Umbra, che è la massima carica ma anche e soprattutto una persona.
Sasuke. Ti dirò, inizialmente non ho ben capito cosa lo legasse a Naruto; solo con l'evolversi della trama ho compreso la profondità del loro legame, che si rinforza man mano che il tempo scorre. Un legame fatto di sguardi e poche parole e inizialmente insofferenza, e poi affetto, un affetto così intimo da avermi fatto versare più di una lacrima. Sono uguali, in fondo. E anche Sasuke, alla fine, si chiede perché. Anche Sasuke cresce, matura. Sceglie, e sceglie bene.
Sakura. Come altri personaggi, all'inizio non mi è piaciuta, l'ho trovata piatta in confronto alla profondità di Naruto - una pecca che avrei perdonato facilmente, dato che è difficile rendere ogni personaggio realistico. Ma non ho dovuto perdonarla: la ritroviamo cresciuta, cambiata, più matura. Donna, finalmente - con tutta la sua forza e la sua fragilità.
Itachi. Itachi è semplicemente magnifico, nella sua falsa follia. Itachi è giusto, non so come altro definirlo. Un precursore di Naruto, privo degli strumenti per compiere la sua rivoluzione - ma il mondo è cambiato, negli anni, e la Regio all'arrivo dell'altro è stata pronta a cadere. Magnifico e giusto anche il suo rapporto con Tsunade e poi con Sakura: la formazione e il cambiamento del loro legame sono narrati magistralmente, senza dare troppi dettagli che appesantirebbero la lettura, lasciando il giusto all'immaginazione e descrivendo benissimo ciò che è indispensabile. Verso la fine è quasi palpabile, la loro attrazione; e la conclusione non può che far nascere un sorriso, perché si pensa a quando è iniziato tutto, tra una dodicenne e un folle, e a come è cambiato. In meglio.
Tsunade è umana. Imperfetta, invischiata nei propri errori, nel terrore di fallire, nel forzato odio per il Difetto che ha rovinato tutto. Alla fine quell'odio si scioglie come neve al sole, rivelando la fragilità di una donna che ha sbagliato troppo e non sa come rimediare.
Jiraiya non so come descriverlo, non è uno dei personaggi a cui ho fatto maggiormente caso. Mi è piaciuto, comunque; meno dei primi personaggi che ho elencato, ma mi è piaciuto.
Kakashi è un personaggio la cui evoluzione viene lasciata all'immaginazione e a qualche dettaglio, come quella di Jiraiya. L'ho apprezzato molto nella sua veste di Rector, meno in quella di torturatore - com'è ovvio che sia -, anche se poi si redime ampiamente.
Iruka è... Iruka. Quello del manga in tutto e per tutto. L'ho amato quanto Naruto, Sasuke, Sakura e Itachi. Perché... perché è così dannatamente realistico, così vero, così umano. Come tutti gli altri, in fondo; ma lui è speciale, presentato sin dall'inizio nel suo clandestino e strano rapporto con Naruto, che fa sin da subito presagire il suo cambiamento - o meglio, la sua presa di coscienza di ciò che è veramente.
Kiba, Shino, Neji, Hinata e tutti gli altri sono stati resi molto bene. Il loro cambiamento è stato meno descritto rispetto a quello dei personaggi principali, ovviamente, ma ugualmente apprezzabile - in particolare quello di Hinata, mostrato alla fine con qualche frase molto d'impatto.
A Kankuro è stata dedicata una parte più ampia di quanto mi aspettassi, ma è stato giusto così. Lui, spettatore esterno della rivoluzione, è riuscito in fondo a capirla. Ha compreso cosa l'ha mossa, e le sue conseguenze. Non è un personaggio che amo, in genere, ma qui è stato presentato in un modo così particolare da conquistarmi.
Che dire d'altro? Sono terribilmente curiosa riguardo il nuovo mondo e la sua organizzazione, ma in fondo I frutti dell'Oblìo andava concluso così. È il finale più giusto che potesse esserci, intriso di speranza e realismo, di gioia e di vita.
Complimenti, davvero.

Recensore Master
07/01/11, ore 13:18

Lascio questa recensione con l'intento di rileggere la storia più in avanti, dall'inizio alla fine, perché - come mi pare sia stato sottolineato più volte nelle altre recensioni - questa è una <i>storia</i> originale e coinvolgente, che va molto al di là di una fanfiction. Mi sono convinta che le fanwriter prendono in prestito dei personaggi quasi per pigrizia (trovo tremendamente difficile creare un personaggio), anzi, "rubano" i personaggi e costruiscano veri e propri piccoli romanzi. E' uno degli aspetti più affascinanti delle fanfiction.
Comunque, mi spiace di non poter fare al momento una recensione lunga e dettagliata, poiché, ahimè!, il tempo ha logorato un po' i miei ricordi dei Frutti dell'Oblio, e sono certa che saprò apprezzare pienamente questo piccolo capolavoro (questo nome l'ho sempre associato a questa storia, dall'inizio, e sono certa di non essermi sbagliata) una volta riletto interamente, avendo presente ogni regola di questo mondo, del Ludus, ogni ruolo, o quanto meno avendone più dimistichezza senza baratri di memoria andata perduta.
Non posso che complimentarmi per questo finale, con la figura di Naruto che aleggia nell'aria, simbolo di un'evoluzione proprio nei meccanismi di pensiero dei protagonisti di questo mondo. L'ultimo rigo, con il ritorno dei sei baffi, è tremendamente incisivo.
Non so che dire se non complimentarmi con te, sei davvero una bravissima scrittrice, con un ingegno stupefacente e uno stile secco e chiaro che ho adorato, perfetto per il mondo dei Frutti.
Complimenti, davvero. ^_^

Recensore Master
04/01/11, ore 21:41

Non ho mai letto una storia così originale e ben congegnata che mi facesse battere forte il cuore di impazienza, di  paura o di rabbia; specialmente per gli ultimi capitoli che sono stati quelli decisivi che mi hanno emozionata tanto, a tal punto da farmi scoppiare in lacrime.
La fanfiction è intricata all'inizio ed è un po' difficile capire questo mondo bianco e nero, senza nessuno sfumatura di grigio, così monotono e rigido nelle due regole. Ma man mano che vai avanti riesci ad entrare nella storia e capirla come se fosse realmente tu il protagonista del racconto, in questo caso Naruto.
I capitoli finali erano così belli e ricchi di emozioni e le mie lacrime ne sono la conferma visto che non smettono ancora di scendere e irritarmi gli occhi, ormai sicuramente rossi! >.<
E' stato bello vedere come Naruto un piccolo uomo, -un mostro a detta di tutti -sia riuscito ad arrivare a fondo nelle anime delle persone a lui care, ( i suoi fratelli ) e riscuoterli dal loro mondo incantato e a trascinarli nel mondo reale. Anche se piccolo, malridotto e in fin di vita le sue parole sono arrivate a tutti, la sua storia e arrivata a conquistare i cuori di tutti loro e fargli aprire gli occhi.
Ti faccio i miei complimenti per la tua perseveranza, per aver continuato a distanza di anni la tua fanfiction senza smettere di scrivere. Come autrice ti ammiro perchè so quanto è dura andare avanti e lasciare compiuto una storia con un bel finale come il tuo.
Quindi arigatou.
Spero di leggere un'altra tua bella fanfic come questa, magari sperando questa volta di non scoppiare come una fontana! xD
Un bacione bellas

Recensore Junior
19/12/10, ore 00:57

Wow. Storia intensa. Davvero molto intensa.
Letta d’un fiato e mi ha assorbito completamente. Mi ha inquinato i sogni, mi ha inquinato il lavoro. Mi ha inquinato in senso buono.
Ben orchestrata e progettata. Un continuo cresendo. Qualcosa che non si vede tutti i giorni. Una profondità che non ti aspetti da una fan fiction - anche se a chiamarla così ormai mi sembra un offesa, è un’opera a se stante.
Un’opera a se stante eppure per niente slegata dal fandom, che è un piacere ritrovare sottopelle, nei personaggi quasi sempre IC. Per fino in Itachi, paradossalmente.
Finita la mia intro da critico letterario dei poveri, facciamo un passo indietro e diciamocelo: io mi sono trovata qui per sbaglio.
Mi annoiavo. Volevo dello slash crudo o dell’het ben scritto e speravo di trovarlo in quella dispensa infinita di personaggi che è questo fandom.
Sono andata per le storie scelte. Una delle prime era questa e qui è entrata in gioco un’allucinazione che ha del provvidenziale. Credevo fosso una SasuNaru.
Circa 10 capitoli dopo – letti d’un fiato, completamente dimentica – mi ha sfiorato il dubbio che Sasuke e Naruto non si filassero neanche di striscio.
Ma a quel punto ero pronta anche a sopportare una Naruto/Sakura. Oh, ma chi prendo in giro? Mi sarei letta pure una SasuSaku (e chi mi conosce sa che per me è un pairing ai limiti della fantascienza).
E invece no.
Nessun pairing individuabile.
Nessun vago interesse per l’altro sesso, figuriamoci per il proprio.
Sesso neanche a parlarne.
E intanto leggevo. Di guerra. Io!
Il discorso distopia mi ha sempre affascinato, qui mi ha risucchiato. Leggevo.
La volpe era amabile, Naruto era una forza della natura e il rapporto con Sasuke era fatto di sguardi, senza parole. E leggevo.
Poi è arrivato Itachi, è arrivata Tsunade, è arrivata Sakura.
Sakura, che per buona parte dell’infanzia l’avrei strozzata. Qui come altrove.
E l’ho trovata cresciuta, forte, bella. Qui come altrove.
Itachi. Beh, ma dobbiamo davvero parlarne?
Ho ammorbato la mia migliore amica in chat parlando del tuo Itachi – e lei a malapena sa che è il fratello psicopatico di Sasuke.
Un Itachi che – preveggenza a parte – trovo molto più verosimile dell’originale.
Ho amato lui e Sakura insieme di un amore viscerale e partecipato, condito di tutto il mio mentale spingerli l’uno verso l’altra - Visto? Alla fine ce l’ho fatta. Yaiiii!
Grazie per questo loro lieto fine/inizio, grazie!
E intanto leggevo.
Iruka, Kakashi – stupendo -, Kankuro.
Kankuro. Che pensa come tutti gli altri. E che sembra passare nel silenzio. Sì, l’ho decisamente amato.
E sono andata avanti a leggere.
Shikamaru, Hinata, Neji, Kiba.
C’erano, ce li vedevi.
Sasuke.
Sasuke.
Io Sasuke a volte lo odio proprio, sai. Mi sembra di un piattume nel corso del manga che lo manderei a zappare.
E qui me lo ritrovo intenso. Concentrato in uno sguardo. Nel chiodo fisso di una domanda.
Me lo ritrovo ammettere che sì, alla fine gli importa. Gli importa troppo. Gli importa tutto.
Sobillato, sobillatore. Rivoluzione.
Ho letto.
Naruto.
È stato il primo morto. Il primo vero, nonostante un paio di falsi allarmi.
È la figura centrale eppure lascia spazio agli altri. Nella storia come nel finale.
Protagonista e simbolo.
Eroe, appunto.
Morto giovane.
Morto per gli altri.
Morto per cambiare il mondo.
Martire senza essere un santo.
Mi ha schiacciato. Non penso sarei mai riuscita a concepire un personaggio di una tale purezza.
Ho letto.
È stata una lettura immensa. Intensa. Vibrante. Che meritava un feed-back.
Ho letto e leggerò.
Grazie.
Devi sentirti orgogliosa della tua creazione, perché è davvero qualcosa di emozionante e degno di nota. I miei giri di parole non bastano a descriverlo, né a descrivere la mia gratitudine in questo momento.

Nuovo recensore
22/09/10, ore 22:24

Oddio! Oddio! Oddio! *O*
Questa storia è davvero bellissima!
Lo so che sono stati già in tanti a dirtelo, ma sul momento non mi viene in mente nient'altro per cominciare la mia recensione.
Prima di tutto mi dispiace tantissimo di non averla vista prima, ma ho un incredibile capacità nello scovare ficcy quando sono già complete da un pezzo! xD! Arrivo, quindi, un po' in ritardo!
Ma non è mai troppo tardi per la tua storia! ^^
Comunque, cominciamo con calma...
Sei stata davvero brava a fondere il già complesso mondo di Naruto con quello di Platone! Non so come hai fatto! O.O E le frasi in latino sono davvero azzeccate, te lo dice una che fa il liceo classico! xD!
Tutti capitoli sul primo combattimento contro la Sabbia mi sono piaciuti molto, forse perché c’era Gaaruccio che è uno dei miei preferiti!
E Naruto naturalmente è davvero grandioso con Kyuubi, anche se... Temariiiii! Ç____Ç
Kyuubi è descritta bene, in un modo che non mi era mai capitato di leggere... il fatto che chiami Naruto “bambino mio”... è a dir poco... *O* (Molto chiaro...xD!).
Inoltre trovo che i personaggi siano tutti molto azzeccati, OOC o meno, e i legami che ci sono tra loro sono davvero complessi e studiati.
Non è certo una cosa facile! ^^
Anche Tsunade che in genere viene sempre descritta come una tosta, nella tua ficcy è fragile, come tutti infondo! Dolce!
Comunque... in questa tua storia Itachi è diverso! In senso buono, ovvio.
Nel manga non mi era dispiaciuto il modo in cui Kishi ha ribaltato il suo personaggio, anzi penso che lo abbia fatto apparire come un vero eroe!
Però nella tua storia mi piace, non c’è che dire, non ha paura di dire ciò che pensa, di ragionare con la sua testa! *O* Crea un forte contrasto con Sakura che invece, almeno all’inizio, è fredda e razionale e crede non ci sia senso a chiedersi il perché di qualcosa, come il Ludus le ha insegnato.
Parlando invece di Sasuke e Naruto (finalmente! ^^), mi piace molto il modo in cui li metti in collegamento (anche con Itachi) perché loro tre sono quelli speciali. Quelli che per primi si sono scontrati contro il sistema! ^^ Sasuke e Naruto, come in tutte le ficcy sono stupendi insieme (in questo caso parlo di friendship - s’intende - o forse no? ^^)!!
Mi è piaciuto in modo particolare quando Sasuke ha detto nel capitolo 6 che Sakura è banale e uguale, mentre Naruto è interessante! (Questo è il mio lato sadico che -sì, lo ammetto ù.ù- odia -detestaaaa!- Sakura e ama -adoraaaa! xD!- quello che c'è tra Sasuke e Narutino! ^///^).
Poi vediamo... un’altra cosa che mi ha molto colpito è che, quando Naruto se ne va alla ricerca di Gaara, è Sasuke a rincorrerlo. Un po’ il contrario di quello che succede nel manga quando Sasuke lascia il Villaggio per seguire Orociock (xD!)! O.O
Cioè, ma io ti stimo!!!
Questa volta è Sasuke che si deve ammazzare per riprendersi il suo amore -cof, cof, volevo dire... il suo amico!- xD!! Ti ringrazio per aver messo quel lungo
discorso tra i due alla Valle dell’Epilogo e soprattutto il combattimento al Ludus! Dio! Mi hai fatto piangereeeeeeeee! Sono troppo belli, troppo belli! ^^ Così fai emergere la me che adora il SasuNaru (e ti assicuro che è pericoloso xD!).
Comunque, restiamo seri...
...T_T...
Come hai potuto uccidermi Narutoooooooooooooooooooo! x__x Povero amore!
Mi piace l’idea che lo considerino un martire, se lo merita il caro biondino! ù.ù Però me l’hai ucciso, perfida! xD!
E poi... quando tutti si fanno i segni a baffo sul viso? Miticooooo! *O*
Ehi, ma questa recensione è lunghissima!
Non ne avevo mai fatta una così lunga, mi spavento! xD!
Ti ringrazio davvero tanto per questa storia e scusa per il ritardo nel recensire!
Sei stata davvero in gamba, te lo ripeto ancora! ^^
Questa storia rimarrà nel mio cuore.

Un bacio!
XxLuCyXx

Recensore Veterano
20/09/10, ore 19:25

A volte, il complesso processo della respirazione umana viene interrotto.
Spesso accade a causa di eventi tanto significativi da avere quasi il potere di assorbire tutto l'ossigeno, lasciando la povera vittima incapace di portare a termine quella che altrimenti sarebbe un'azione oggettivamente involontaria e priva di qualsiasi difficoltà.
Ogni persona, inoltre, è particolarmente predisposta a questo strano - eppure comune - fenomeno; quello che varia è il motivo scatenante, l'avvenimento per cui tutti noi, almeno una volta, abbiamo trattenuto il respiro.
Così è definita, nel linguaggio comune, la tendenza umana a rimanere immobile di fronte a qualcosa di sublime - nell'accezione Romantica del termine - o di terrificante, anche se la differenza che passa tra i due vocabili è quasi nulla.
Tutti hanno una passione. E quando quest'ultima diventa tanto intensa e incontrollabile da diventare una ragione di vita, ecco, qui sono quasi certa di poter dire che questo diventa il punto di non ritorno, l'istante in cui ci rendiamo conto di essere vulnerabili, deboli di fronte a ciò che più ci piace, e che ci fa Emozionare.
Oggi si parla di Emozione con un accento quasi mondano.
Essere sensibili, predisposti a commuoversi, è praticamente diventata una moda. Apparire è diventata una moda. La moda è diventata una moda.
E nessuno si rende più conto di quanto la superficialità corrode l'animo, rendendolo al contrario duro e freddo di fronte a ciò che davvero dovrebbe stimolare emozioni.
Ma, diciamocelo sinceramente, cosa significa oggi emozionarsi?
Non credo di poter dare in tutta oggettività la risposta. Ma sono ferma nell'affermare che l'emozione è sempre più spesso utilizzata per fini commerciali, per dare un tocco di verità al mondo di finzione che abbiamo il rammarico di osservare tutti i giorni.
Per questo motivo, la mia passione, quella davanti a cui mi sento infinitamente debole, che provoca in me i sopracitati fenomeni, è quella della lettura.
Leggendo, la mia mente si popola di pianeti, stelle, Lune e Soli, cinti tutti insieme dai tanti personaggi dei miei libri. Leggere riesce a farmi emozionare veramente, e spesso i virtuosi autori che hanno con tanta dedizione impresso parole sopra bianchi fogli mi permettono di calarmi nel loro mondo colorato, contrastante con la monocromaticità dei loro scritti.
Discorso diverso è per le fanfiction.
Odio utilizzare questo termine. O, perlomeno, lo odio quando mi trovo costretta ad associarlo a romanzi come "I Frutti Dell'Oblìo", oppure le tante altre belle storie che ora sono tutte site nel mio cuore.
Fiction è una parola inglese, che nasce nel XVII secolo in Inghilterra con il significato letterale di "Fingere".
Infatti una Fiction niente altro è che una novella, un romanzo, una storia inventata in cui si può far muovere i propri personaggi nel modo che più si desidera. Il prefisso Fan, aggiunto al precedente vocabolo, denota un aspetto più amatoriale del termine. Fanfiction è, infatti, un racconto scritto da autori perlopiù di giovane età che, appassionati da un determinato argomento, danno vita alle loro fantasie.
Ultimamente, però, la parola Fanfiction è sempre più spesso vista sotto un aspetto negativo, per motivi che ogni autore non letteralmente digiuno in materia conosce.
Non darò un mio giudizio sull'argomento, anche perchè questa dovrebbe essere una recensione - e anche qui potrei aprire un lungo discorso - e credo che all'autrice poco importi del mio pensiero al riguardo.
Quello che voglio precisare è che ciò che ho detto fino ad ora è atto a spiegare il motivo per cui io assolutamente e definitivamente non considero questo scritto una Fanfiction, e conseguentemente adatterò la mia recensione ad un libro, non ad un semplice racconto amatoriale.
Credo ora di poter iniziare il mio personale commento.
"I Frutti dell'Oblìo" è un titolo che sin dall'inizio mi ha dato piuttosto da pensare. E' evidente il parallelismo con Baudelaire, ma da quello che ero riuscita ad intuire leggendo il primo capitolo in fretta e furia non sembrava un'opera ispirata ai "Fiori del Male".
Incuriosita, ho continuato a leggere, fino ad arrivare, in pochissimi giorni, alla fine.
"Naruto - I Frutti dell'Oblìo" è un romanzo storico, filosofico e moralista, che descrive in termini idilliaci e quasi aulici il lento progredire della vita umana, dalla perfezione ordinata e la calma del Paradiso, sino al disordine infuocato dell'Inferno, che finisce per dare vita ad un nuovo Paradiso.
E' un ciclo infinito, di cui nessuno ha l'intenzione e il coraggio di chiedere il motivo, o addirittura di ribbellarsi.
L'uomo in questo romanzo è descritto in maniera minuziosa e realistica, rendendo quello che è un mondo puramente fantastico ed inventato, tanto simile alla nostra realtà da rasentare quasi l'assurdo. I Frutti dell'Oblìo è un'Utopia, fondata su rigidi principi gerarchici e morali che nessuno ha il coraggio di infrangere, rendendo il sistema ancora più forte.
E' arduo recensire un'opera di quarantacinque capitoli già terminata e soprattutto così piena di avvenimenti, temi, e personaggi come I Frutti dell'Oblìo, quindi dividerò il commento in due parti, corrispondenti ai due tempi del romanzo.
Parte I.
L'inizio, la descrizione del Ludus e della Ignis Regio, insieme alla ferrea suddivisione delle varie fasce di età dei bambini, mi ha subito fatto pensare ad un carcere. Poco tempo dopo il sistema si è rivelato molto più complesso, e mi resi conto di essermi completamente sbagliata, ma la prima impressione che la negata libertà dei bambini, che giovanissimi vengono strappati alle loro famiglie e portati al Ludus ( sebbene abbiano un discreto margine di scelta, e forse è proprio questo che supera la sottile linea di demarcazione della libertà ), mi ha dato è stata proprio quella di una privazione dei diritti, delle libertà che i bambini per primi dovrebbero avere.
Però, continuando a leggere, mi ha affascinato come, con il passare degli anni, gli "scolari" vengono addestrati a sparare, a pensare, in poche parole a vivere.
Vi ho trovato un'intensa morale filosofica, simile a quella di Socrate. Sebbene siano abituati a non chiedere, a non essere curiosi, i piccoli bambini imparano ben presto a dimenticare le loro origini, spinti dalla curiosità di sapere cosa ci sarebbe stato dopo. Secondo me il motore portante del sistema del Ludus è proprio la curiosità, aiutata dalla paura, dal timore di rimanere soli, che i Magister iniettano nei nuovi arrivati durante il loro primo giorno.
Tutto sembra fatto per funzionare, per far parte di un gigantesco ingranaggio ( e anche qui c'è un che di filosofico ), i cui meccanismi portanti sono proprio loro, i bambini, i quali maturano all'interno del Ludus, abituati ad affrontare qualsiasi situazione, ma ignari della situazione al di fuori della loro "bolla di incoscienza".
E' all'apparenza un sistema perfetto, in cui ognuno svolge la propria parte, ma che, a causa della natura imperfetta dell'uomo, è destinato a rompersi, come poi succederà.
I primi accenni di "ribellione" li ho visti proprio in Naruto, bambino sin dall'inizio portato ad infrangere le regole, bambino di estrema forza d'animo nonostante la sua giovane età. Naruto è un personaggio dalle mille sfaccettature, che l'autrice riesce a far maturare e sviluppare durante tutta la storia ( io credo che questo sviluppo sia possibile perchè la storia è stata scritta durante un ampio lasso di tempo. Maturando l'autore matura anche il proprio stile. ), facendolo passare da bambino a uomo, a profeta.
Sasuke, Sakura, Shikamaru, Kiba, Neji, Ino, Hinata, e tutti gli altri, all'inizio sono stati un poco un mistero ai miei occhi. Sì, la caratterizzazione è perfetta sin dal principio, ma non sono riuscita a capire il loro ruolo fino a quando non è iniziata la saga della Ventii Regio.
Ho apprezzato davvero tanto come l'autrice abbia descritto questi personaggi, che potrebbero parere di contorno, ma che come tutti gli altri hanno una importante rilevanza nella storia. Non è per nulla facile dare a tutti i personaggi - soprattutto se sono così tanti - il giusto contorno.
Parte II.
Dopo il susseguirsi degli eventi che hanno portato il ragazzo-demone Naruto ad essere ucciso dal Rector Kakashi, credevo che il romanzo fosse finito. Devo essere sincera, non avevo notato il numero dei capitoli, e quindi ero sicura di stare avvicinandomi verso la fine di una storia che mi aveva presa nel cuore, sin da quel punto.
L'autrice può immaginare che sorpresa quando mi sono trovata a leggere di tutti i personaggi cresciuti, maturati, responsabili. Secondo me è dall'inizio della seconda parte che inizia la lenta discesa della società verso la rivoluzione.
Ho trovato la seconda parte molto meno aulica e ordinata della seconda, e ciò mi è piaciuto se possibile ancor di più.
E' quasi una ascesa "Dantesca" in senso inverso, se mi si permette.
Comunque, è qui che i rapporti tra Sasuke e Naruto cominciano ad essere più chiari. E' qui che ho capito quando fossero profondamente legati i due, tanto da essere capaci di arginarsi a vicenda perfettamente.
E' qui che le vere personalità di Neji, Sakura, Hinata, Kiba, Kakashi, Tsunade e gli altri vengono a galla, rivelandosi per quello che sono. Deboli, fragili e umane. Ecco, credo di aver centrato il punto della questione. Umanità. E' proprio questo a mio avviso uno dei temi centrali del romanzo. Umanità come crescita, maturazione, società, fratellanza.
Fratelli di destino. Questo sono i protagonisti del romanzo. Fratelli di destino. Perchè, per quanto le loro strade possano dividersi, alla fine il loro fato è comune.
Una cosa che mi ha sorpresa è la presenza dominante di Kankuro, soprattutto negli ultimi capitoli. Sembra essere lì per ricordare la morte di Gaara, il bambino-contenitore, che solo nel momento della sua morte riesce a mostrare la sua umanità.
La decisione di Naruto-Kyubi di distruggere il sistema del Ludus per trovare risposta alle sue pressanti domande è secondo me decisiva. Solamente un personaggio come lui, forte nonostante il destino, avrebbe potuto agire nel modo in cui ha agito, uccidendo i suoi fratelli - sebbene sopraffatto dal demone - per un fine migliore, per tramandare alle generazioni successive il suo forte credo, che poi diventa quasi una legge.
Qui devo ritornare al discorso delle emozioni. Lo sproloquio precedente era per tentare di descrivere cosa ho provato nel momento in cui ho letto la morte di Naruto.
Tentare, perchè non credo ci riuscirò mai. Detto semplicemente, mi sono emozionata, per davvero. Lo stile incalzante è penetrato dentro me, regalandomi il fiume di sensazioni che l'autrice ha racchiuso nelle sue parole per noi umili lettori, che cerchiamo in ogni modo di rendere un FeedBack di ciò che abbiamo provato. Io credo non riuscirò mai nel mio intento.
Naruto, messo a nudo e punito davanti agli occhi interdetti di tutti dalle frustate, in preda alla disperazione e incurante della sua imminente morte rivela i suoi più intimi dubbi, gli interrogativi a cui nessuno prima di allora aveva aspirato di rispondere.
E muore tra il dubbio generale, l'unica certezza l'uguaglianza di tutti. Tutti sono uguali. Questo ho apprezzato tantissimo del romanzo. L'uguaglianza. L'umanità, la crescita e l'uguaglianza.
Credo man mano di star riuscendo a sbrogliare gli intricati fili della tua trama, oppure è solo una mia impressione?
Certo è che questo romanzo resterà lì, sito nel mio cuore.
Le ultime parole di Naruto, il sacrificio di Tsunade, Hiruzen, Gaara, Temari, e dei tanti Custos non verranno mai dimenticati. La determinazione di Sakura, quella di Itachi, che ha sofferto le pene di una vita in prigionia e di una durissima punizione, e il contributo che tutti, chi più chi meno, hanno dato allo sviluppo della trama, fa di questo romanzo un'opera bellissima, da conservare sulla mia libreria ( tutto stampato ), nella mia mente e nella mia anima.
Ho apprezzato tutti i tuoi personaggi, e me ne rammarico se ne ho perso qualcuno, se ho mancato di descrivere qualche avvenimento, ma come ho detto prima è dura recensire quarantacinque capitoli cosi pieni di emozione.
Spero, però, di averti trasmesso almeno una piccolissima parte di ciò che tu hai mandato a me, e alle tante altre persone che hanno letto questa storia.
A voi lettori come me, dico: Leggete questo romanzo, questo capolavoro, perchè, oltre a dilettarvi nell'impeccabile modo in cui è scritto, vi farà riflettere sul significato di vita e libertà, e forse vi cambierà dentro, come ha fatto con me.
Con questo credo sia ora di lasciarti, Kimmy, con l'augurio che EFP non abbia un limite di parole e che questa recensione non sia troppo lunga. Speranze vane!
Grazie per averci regalato tutto questo.
Grazie per avermi fatto emozionare.
Continua a scrivere, hai un talento mostruoso. Un bacione,

Vivvi.

Recensore Junior
15/09/10, ore 21:25

“GreedFan, che poi secondo me ogni tanto esagera parecchio con l'idrolatazione, ma immagino che adesso abbia un po' rivisto le sue posizioni scoprendo che lei è molto più brava di quanto pensa e io molto più pirla di quanto non ha decantato xD”

Te la sei cercata. Sul serio. Poi non lamentarti, quando ti accorgerai che questa recensione comincerà a diventare una cosa spropositata, perché non intendo assumermene alcuna responsabilità.
Cara Kimmy_90 – o Kimmy_Tamer, è così che ti chiamavi all'epoca in cui mi avvicinai al tuo capolavoro – posso garantirti che la mia non è idolatrazione. Semplicemente, non faccio che sminuire con le mie semplici parole da primina (eggià, ne è passato di tempo, ora sono in primo liceo) una storia che non è semplice narrazione, o mero scritto, ma qualcosa di vivo e pulsante esattamente come il cuore di chi l'ha creata.
No, non sto facendo paragoni anatomici per farti andare di traverso la cena, ma perché – tornando al discorso di prima – non trovo le parole. Non. Le. Trovo.
Per cui, pazienza permettendo, partirò dal principio, dall'esatto momento in cui lessi “I Frutti dell'Oblio” per la prima volta. Mi ricordo che rimasi sconvolta, estasiata di fronte a qualcosa di così stupendo, e che riemersi dalla lettura dei capitoli pubblicati come dopo una lunga, lunghissima apnea. Mi sentivo piena, completamente saturata da sentimenti che minacciavano di esplodere “solo” perché avevo letto una fanfiction. E perdonami se ho l'indecenza di chiamarla così, ma all'epoca la considerai come tale.
E invece mi sbagliavo.
Perché, vedi, la tua storia riempe. E' come se, riga dopo riga, colmasse tutti i buchi che questa vita noiosa all'insegna del conformismo causa, strappandoci pezzo dopo pezzo tutti i sentimenti più “vivi” che possiamo provare. “I frutti dell'Oblio” è la prima e unica cosa che sia mai riuscita a colmarli, quei vuoti, saturandoli di sensazioni, di pensieri che ispirano non solo passione e determinazione, ma anche una voglia terrificante di staccarsi, di ribellarsi.
Ora, io, come quattordicenne, posso vantarmi di aver letto molto. Ho una passione per i libri, e me ne sono passati per le mani veramente di tutti i tipi, ma ti giuro che nulla è mai riuscito ad emozionarmi come te, un'anonima scrittrice di Efp che, almeno in teoria, dovrebbe creare produzione amatoriali. E, perdonami l'espressione, di amatoriale in questa storia non c'è proprio un cazzo.
Io ho pianto, Kimmy, come una fontana. Ho versato lacrime di amarezza, di rabbia, di tristezza profonda per ogni cosa, ogni sentimento che riuscivi a trasmettermi. Ho passato serate di fronte al PC, scossa dai singhiozzi (perdona l'espressione teatrale) cercando di metabolizzare pienamente tutto ciò che cercavi di comunicare.
E, alla fine, penso di esserci riuscita.
Ma non basta. Perché, come giustamente dice Rekichan, la tua storia non parla semplicemente – concedimi il vocabolo inappropriato – di un'utopia, di una società ideale che si realizza. Descrive la vita, la vita in sé stessa, l'evoluzione dell'animo umano nelle sue mille sfaccettature e il percorso di maturazione di ognuno dei tuoi personaggi. Le loro pene, i loro caratteri e la loro stessa vita... tutto questo esce dalla carta (o dallo schermo) e colpisce chi legge con la violenza di uno schiaffo.
E poi, beh... c'è Naruto.
Quello stesso, piccolo ragazzino biondo che entra al Ludus senza capire nulla, e lentamente, giorno dopo giorno, comprende tutto. Quell'esperimento sbagliato, la variante impazzita, che si ribella ai suoi stessi creatori e urla la sua pena, il dolore, che supera perfino il laniatus, ma che non si ferma semplicemente lì. No, perché, se fosse stato così, la tua storia avrebbe perso molto di quello che è il suo significato.
Naruto perdona. Ma, nonostante questo, distrugge perché sa che è l'unica cosa da fare. Uccide i suoi stessi fratelli, guidato da Kyubi (un personaggio che nella tua storia, ti giuro, ho adorato), cerca di distruggere il Ludus non per piacere personale, ma sempre e comunque per servire la regio, una regio malata che da madre diventa matrigna.
Ma, da solo, apparentemente non completa la sua opera. Muore. E, nella morte di Naruto e Kyubi, c'è una tenerezza indescrivibile. E' dolce e crudele al tempo stesso, ed è stato il passaggio su cui, più di tutti, ho pianto moltissimo. Quello che accade poi, l'entrata in gioco degli altri personaggi, la ribellione, i segni dei baffi che vengono scavati sulle guance di ognuno con le stesse lame della regio... è stupendo, è... non ci sono parole. Gli ultimi capitoli danno i brividi. Quando li leggi ti corrono lunga tutta la schiena, mentre il petto ti si riempe di una sensazione strana, leggera. E, credo, è la sensazione di star leggendo un capolavoro, qualcosa che non si ripeterà più.
E, comunque, non credo di star rendendo l'idea di quanto ho amato questa storia.
E' un romanzo che si struttura sulle anime dei suoi stessi personaggi, un saggio sulla vita che ci si è presentato in un piccolo sito come Efp. Mi sento una privilegiata per aver potuto godere di un simile capolavoro.
E gli altri characters, poi?
Sasuke, Sakura, Kiba, Neji, Shino... non sono IC. OOC? Non diciamo scemenze.
Sono, semplicemente sono. E' come se avessi donato loro un pezzo della tua anima, rendendoli vivi come nessuno, qui, è mai riuscito a fare. Li ho amati, ho vissuto un po' della loro storia anch'io.
Per concludere – e finalmente!, dirai – non credo che vi sia un libro di politica, seppur moderno, che contenga la stessa morale, gli stessi principi che tu illustri con tanta semplicità, usando – in barba a coloro che tanto li criticano – nientemeno che i personaggi di un anime/manga giapponese!
Ho amato davvero “I Frutti dell'Oblio”, Kimmy, e la serberò nel cuore (e nella libreria, l'ho stampata tutta) come uno dei miei tesori più preziosi.
Ed ora, non senza un certo sollievo, metto anche io la parola “fine”.

Recensore Junior
15/09/10, ore 17:35

CLAP CLAP CALP

Farà vecchio stile ma un applauso(al rallentatore) a questo fine storia non è trattenibile.
Una suspence che mi ha tenuto nel dubbio fino all'ultima riga e, devo dirlo, un completo attonimente per quanto riguardava i tagli a baffo.
Ora passiamo a una recensione un pò più globale.
Hai inserito una sezione in cui i personaggi venivano distinti tra IC e OOC, cosa inutile.
Tutti questi personaggi sono sotto la categoria Mia Creazione.
Qui non si è trattato di di conservare o di stravolgere il carattere dei vari personaggi, hai CREATO dei personaggi a sè stanti che di Naruto hanno solo il nome; MA la cui storia, le vicende, le azioni, le scelte(...) mi hanno appassionato tanto da non seguire più questa STORIA come una semplice fic alla *stessobrodo* del story-manga originale MA COME UNA NUOVA STORIA CON I SUOI PERSONAGGI, LE SUE RIVELAZIONI E LE I SUOI SVILUPPI.
Hai creato un piccolo mondo in cui hai saputo riversare non solo le tue passioni(mangaNaruto) ma anche le tue credenze(ateismo) le tue esperienze(politica) le tue idee/pensieri (rivoluzionegenerazionale).
Personalmente o amato e seguito questa STORIA come nuova lettura e scoperta di una altro piccolo mondo che si andrà ad unire agli altri già presenti nella mia libreria.
Non spendo neanche le energie per tentare una critica negativa, perchè per quanto costruttiva possa essere dubito che lo sia quanto la tua capacità di costruire questo racconto.
Grazie per la lettura.
PASSO VERSIONE PIU' LIBERTINA
Alla faccia di chi dice che i manga sono da bimbini partendo da una cosa così guarda cosa hai tirato fuori !!!!!! Per non parlare che sotto alla facciata di fic Narutiana hai dato da far cigolare le molle dei cervelli a un pò di gente su certe cose, almeno si spera!!!!!
La dichiarazione atea non mi tocca.
Ok tenerla in Naruto ma se oltre a risistemare grammatica e simile se facesti un paio di sistemate potresti mettere dei nomi tuoi e piazzarla in ORIGINALI
Smettila di dire che è un'accozzaglia di tante cose, TUTTI fanno così quando scrivono il difficile è farla funzionare E TU CI SEI RIUSCITA. Pensaci.
Ti sei tolta questa ma non pensare che sparirò hai ancora un paio di fic in corso e voglio sapere come si va avanti con lì. QUINDIIIIIIIIII:
- alla sezione dei morti
- alla macchina del tempo per il before-naruto
...
...
...
AH! L'ho detto che il finale mi è piaciuto??!!!?

Recensore Junior
15/09/10, ore 17:27

CLAP CLAP CALP

Farà vecchio stile ma un applauso(al rallentatore) a questo fine storia non è trattenibile.
Una suspence che mi ha tenuto nel dubbio fino all'ultima riga e, devo dirlo, un completo attonimente per quanto riguardava i tagli a baffo.
Ora passiamo a una recensione un pò più globale.
Hai inserito una sezione in cui i personaggi venivano distinti tra IC e OOC, cosa inutile.
Tutti questi personaggi sono sotto la categoria Mia Creazione.
Qui non si è trattato di di conservare o di stravolgere il carattere dei vari personaggi, hai CREATO dei personaggi a sè stanti che di Naruto hanno solo il nome; MA la cui storia, le vicende, le azioni, le scelte(...) mi hanno appassionato tanto da non seguire più questa STORIA come una semplice fic alla *stessobrodo* del story-manga originale MA COME UNA NUOVA STORIA CON I SUOI PERSONAGGI, LE SUE RIVELAZIONI E LE I SUOI SVILUPPI.
Hai creato un piccolo mondo in cui hai saputo riversare non solo le tue passioni(mangaNaruto) ma anche le tue credenze(ateismo) le tue esperienze(politica) le tue idee/pensieri (rivoluzionegenerazionale).
Personalmente o amato e seguito questa STORIA come nuova lettura e scoperta di una altro piccolo mondo che si andrà ad unire agli altri già presenti nella mia libreria.
Non spendo neanche le energie per tentare una critica negativa, perchè per quanto costruttiva possa essere dubito che lo sia quanto la tua capacità di costruire questo racconto.
Grazie per la lettura.
PASSO VERSIONE PIU' LIBERTINA
Alla faccia di chi dice che i manga sono da bimbini partendo da una cosa così guarda cosa hai tirato fuori !!!!!! Per non parlare che sotto alla facciata di fic Narutiana hai dato da far cigolare le molle dei cervelli a un pò di gente su certe cose, almeno si spera!!!!!
La dichiaratazione atea non mi tocca ma metterla così

Recensore Veterano
15/09/10, ore 16:49

Tò, l'ho cancellata la scenata, sei contenta?
Uff.. come se avessi 'sto nick impossibile.. Beh, puoi chiamarmi come ti pare, Utgarda, Asdrubale, Venceslao o come diavolo era quel nome, basta che però tu rimanga coerente, d'accordo?
Vabbeh, facciamo che torniamo serie?
Gran. Bel. Finale.
Come sarebbe che non ne hai mai scritto uno? Ma ti vengono benissimo! Scrivine un po' e vendili agli scrittori in crisi, ci puoi creare un business niente male. U__U Ok, cretinate a parte penso tu abbia davvero dato la giusta importanza a ogni elemento della fic. Hai fatto evolvere i personaggi facendo loro superare i limiti che gli erano stati imposti e hai fatto loro realizzare che avevano i paraocchi a limitarne la visuale. Per restare in tema, a Naruto e Itachi sono caduti per lo scontro che hanno avuto con la verità, a Sasuke e Sakura sono stati strappati e agli altri sono stati fatti notare: il punto è che hanno deciso loro di sbarazzarsene.
Direi che con le metafore ci sai più fare te, la mia fa un po' - tanto - pena.. =__=
Beh, mi è piaciuto lo scontro generazionale e l'idea della creatura che si ribella al creatore quando quest'ultimo comincia ad agire credendosi Dio. Eeeh, Viktor non imparerà mai..
Mi è piaciuta la realizzazione del loro essere uguali, e di come l'hai accentuato con le cicarici a baffo. Era anche molto forte l'idea di fargliele autoimporre e di considerarlo come un simbolo di appartenenza a un modo di pensare. Ho avuto i brividi quando il loro numero aumentava e aumentava, senza fine, grazie agli insegnamenti diffusi attraverso le storie e i segreti sussurrati. Il potere del racconto. Questa è una delle più grandi verità al mondo, e per quanto sia in piccolo, penso tu abbia partecipato a questo processo. Sono felice di aver aperto la tua fic.
Per quanto riguarda Sarutobi, sì, sono soddisfatta. Ha sempre avuto l'occhio lungo, quel vecchiaccio. E ha saputo cosa mancava affinché il cambiamento avesse atto: penso sia da annoverare tra chi si è sacrificato per la Regio prima che Sasuke e gli altri radunassero le forze e affrontassero il passato. L'obsoleto, l'ottuso modo di pensare dei Sommi.
Per quanto riguarda la questione 'storiografia', dopo le recensioni esagitate che ti ho lasciato di recente non capisco perché tu abbia ancora dubbi.
Piantala, Kimmy, hai rotto. XP
Mmm, per il discorso Vangelo a dire la verità io l'avevo tirato in ballo perché le testimonianze dirette dei personaggi mi avevano ricordato il modo in cui gli apostoli (o chi per loro) hanno voluto dare prova che quello che raccontano è accaduto davvero, mettendoci la firma e la reputazione. Al di là del fatto che uno ci creda o no. Non ci avevo pensato affatto a paragonare Naruto al Messia o chessòio. Era più che altro un'osservazione del tipo "Hanno messo per iscritto quello che hanno vissuto per far sì che la verità dei fatti non andasse perduta e per insegnare alle generazioni future".. Non mi è ancora venuta in mente un paragone che calzi meglio, in effetti; tranne un po' i Dialoghi, per non perdere gli insegnamenti di Socrate (ti piace già di più, nè?).. Mmm, la cicuta.. Mah.
Ti rendi conto che sto facendo 'sto discorso impegnativo e arzigogolato riguardo a persone e avvenimenti che non sono mai esistiti?? E di chi è la colpa, mm?
Beh, ti segnalo gli errorini anche di questo capitolo, tanto per farti dispetto. XP Quarto paragrafo: O forse di crescere (a); quinto: Lui annuii; sorvolere; doppo di Tsunade; decimo: Anche quei fraelli; ultimo: vioentava.
E concludo dicendoti che è stato un piacere leggerti, correggerti e farti impazzire, perché mi sono divertita, ho pianto e ho pensato. Tutto grazie a te. La prossima volta che ti viene in mente una fic elaborata e ti chiederai se ne vale la pena, beh: scrivila. Buttati. Rivoluziona il mondo delle fic! Perché non credo di averne mai vista una più ostica XP e soddisfacente di questa.
No, non la smetto di punzecchiare, piantala.
Ok, fine davvero dei vaneggiamenti.
Grazie di tutto.
Ti detesto. ^__^

Recensore Veterano
15/09/10, ore 13:41

Avrei voluto lasciarti questa recensione sin dal primo capitolo, ma sono contenta di essermi trattenuta fino all'ultimo, in modo da poter celebrare questa storia come merita.
Intanto, questa non è una fanfiction. Lo è se definiamo fanfiction una qualsiasi storia che utilizza personaggi di altri lavori, ma tecnicamente, lo è solo per questo.
E' di più: è una storia che parla del mondo, di noi, sebbene trasporsa in un universo parallelo. Tutte le debolezze, i dubbi e le perplessità della nostra generazione vengono messi in bocca ai protagonisti. C'è chi si china, chi obbedisce, chi si interroga, chi è preda del dubbio e chi si rivolta. Ci sono - ci siamo, se mi permetti - tutti.
Nonostante il mondo e gli estremi di una società portati fino al paradosso, non è difficile riconoscere in questa storia il mondo odierno. E, in mezzo a questo intrigo politico, la speranza di un mondo migliore, in cui il simile aiuta il simile e in cui ognuno è persona, e non più numero.
E' un capolavoro questa storia e, dal primo capitolo fino all'ultimo, si nota anche la tua maturazione personale e come scrittrice. Abbandoni nel tempo certi "lirismi" che potevano stonare, adotti un linguaggio più semplice ma più efficace e fai - questa è la cosa più importante - penetrare nel lettore i sentimenti di ogni personaggio.
Racconti la vita, in questa storia: la vita di Sasuke, di Naruto, di Sakura... Di una generazione che si prepara a distruggere quella vecchia, con i suoi sistemi antiquati. Una generazione che per loro era misteriosa, ma che scoprono poi avere un nome. Perché in fondo, la vecchia generazione, non sono altro che ciò che diverranno loro, e dopo di loro ci saranno altri giovani che distruggeranno il vecchio sistema e via dicendo.
Mi è piaciuto molto il parallelismo tra la morte dell'Ignis Umbra e di Sakura gravida; ci ho visto un segnale di morte e di rinascita che credo riassuma alla perfezione tutta la storia. Anche l'alternarsi dei punti di vista dei vari personaggi è stato un ottimo espediente stilistico. Ho avuto i brividi a leggere di ognuno di loro e, a mio parere, hai saputo giostrare magistralmente l'IC di tutti.
Questa storia credo me la porterò nel cuore; ho atteso con ansia ogni capitolo, ho cercato - e ci sono anche riuscita XD - di strapparti più spoiler possibili in quanto dovevo sapere cosa sarebbe successo, come una drogata in crisi d'astinenza e sono stata più che felice di poterti aiutare a volte, nella betatura o in qualsiasi altra cosa.
Sono io che devo ringraziarti, per avermi permesso di "partecipare", in qualche modo, alla sua creazione. Sono fiera di vedere che in questo fandom ci siano ancora delle piccole perle e che vi rimarranno. E sono felice, e triste, perché la nostalgia di questa storia ci sarà sempre, di vedere che ha avuto una degna conclusione.
Non so se sono riuscita a dire tutto, ma sappi ancora una volta che questa storia non la dimenticherò mai. Ti ringrazio di averla scritta e conclusa.

A presto, e grazie ancora.

rekichan