Recensioni per
Margherita
di Briseide

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
11/02/11, ore 23:27
Cap. 1:

Ho trovato questa storia rimbalzando da un account all'altro, e mai sono stata così contenta di essere stata gommosa.
Lì per lì non sapevo nemmeno cosa dire, tanta era la varietà di sentimenti che si spostavano dentro di me, con un fragore tale da renderli pieni di un rumoroso silenzio.
Margherita, Valerio, persino Luca - una specie di comparsa, il sasso nello stagno della stasi interiore, l'escamotage narrativo - sono... sono vivi. Non credo ci sia altra spiegazione. Sono vivi nei loro stralci di vita, nella solo apparente anaffettività di una Margherita in attesa, di un Valerio silente, di un Luca intrusivo (presenza disturbante, sullo sfondo, trasfigurata dallo sguardo di Valerio).
Margherita, nella sua giovinezza trascorsa, nella sua preadolescenza e infanzia descritta dai ricordi, dai lampi, dalle immagini di un Valerio rimembrante, è  reale , immaginifica, netta.  E' Margherita: e, come molti di noi possono essere definiti appieno solo e soltanto con il proprio nome, così lo è per lei.
Valerio è ancora più intenso di lei, nella sua sospensione che, tuttavia, non è irrisoluzione: perché lui ama, e chi ama non è mai irrisolto. Perché lui sa: sa di non sapere, perché è cosciente - lo è così prepotentemente! - della propria bruciante umanità.  Lui non ha dimestichezza con le parole: ma conosce se stesso, ed è con il proprio io interiore che ha dimestichezza. E anche con quello di Margherita: colei che ha adorato, e che ha appreso di amare quando ha cessato di adorarla, rendendosi conto che lei era umana, umana come lui. Come le sue mani.
"Allora Valerio fremette al suo fianco, si voltò verso di lei, le strinse la mano invertendo l’incastro di dita, la risvegliò e la richiamò a sé, le parlò con occhi lucidi di sentimento e una voce grave e presente a se stessa.
“Spezzato va bene, Margherita. Va bene che sia spezzato, basta che non geli. Spezzato fa male ma vuol dire che è ancora vivo, gelido è morto.”
: è magnifico. Ecco, forse un segreto di Valerio è appunto la magnificenza interiore, quella nascosta, quella che - dopo anni di abisso non detto, e vicinanza silente - ha attirato Margherita sulla barca.
E il perno centrale della storia (oltre alla assolutamente fantastica immagine metaforica della "barca nel fiume", la culla del nucelo di una donna che verrà, di Margherita che è cresciuta e germogliata) è proprio quel "Sì?" tanto esitante, ponderato, atteso, su quella sponda.
Un assenso tra due esseri umani, una domanda che non è una domanda: si percepisce quasi la vita intera, reale, che c'era dietro, prima che la sillaba fosse pronunciata.

Potrei aggiungere altre cose: l'ortografia perfetta, la sintassi scorrevole e il lessico curato, ben scelto, mai eccessivo. Lo stile che ti trasporta dentro, tra queste due figure entrambe in attesa (in modi diversi, e simili). Ma sarebbe sempre un di più di quello che mi hai lasciato. Chiudo qui: ancora ammirata, e sconvolta.

Nuovo recensore
13/01/11, ore 14:41
Cap. 1:

L'ho letta secoli, secoli fa, e l'avevo messa nelle seguite per ricordarmi bene di recensirla. Poi ho pensato che stava meglio nelle ricordate, e adesso lì si trova, perché di Margherita non voglio scordarmi. E' bellissima, nell'accezione arbitraria di bellissimo personaggio caratterizzato, perfettamente a tutto tondo, nonostante si tratti di una one-shot, e non di una long fiction. E, oltre a questo, oltre ad essere una sapiente costruzione, Margherita è anche qualcosa di più: una donna vera. Io non so tu, ma sono nauseata dalle donne che si rincorrono nelle storie, dentro e fuori da qui, e perfino nei libri. Stanca, ecco. Margherita è una boccata d'aria fresca, un sospiro di sollievo alla "ma allora esistono davvero", i personaggi scritti con cognizione di causa, intendo, il sapere di cosa si sta scrivendo, come lo si vuole scrivere, perché, soprattutto. Perché Margherita è Margherita? Lo hai spiegato magnificamente in passaggi nemmeno troppo lunghi, che dicono tutto e danno vita ad un processo creativo, proprio nel senso della creazione di un essere, compiuto. Anche Valerio, mi piace. Forse non quanto Margherita, ma è completo anche lui, esiste (puntualmente). Ed è terribilmente rassicurante, proprio come dovrebbe essere un uomo innamorato.
Per il resto (sintassi, lessico, ortografia, e via dicendo) proprio poco da dire, forse qualche sporadico errore di battitura, che ora non mi va di andare a ripescare ma che potrebbe anche essere frutto delle mie traveggole. Il tuo stile mi piace molto, è maturo, scorrevole, non inutilmente pesante, non ripetitivo. Anche l'atmosfera e le immagini sono mirabili, nella loro complessiva impressione sospesa, come se si stesse parlando di una parentesi senza tempo. Mi ricorda, musicalmente (faccio dei collegamenti che non so neanch'io, perdonami la follia galoppante), qualche pezzo dei Massive Attack, di quelli più soft, tipo Two Rocks And A Cup Of Water, P is for Piano o qualcosa di simile.
Credo di aver detto tutto quello che avevo da dirti, e anche qualcosa di più.
Complimenti.

Recensore Master
28/10/10, ore 20:39
Cap. 1:

"Spezzato fa male ma vuol dire che è ancora vivo, gelido è morto.”
Quanto è assurdamente bella questa frase?
Vagavo distratta tra i profili, il tuo mi ha incuriosito.
Ho letto questa storia senza riuscire a staccarne gli occhi, affascinata dal tuo modo di vedere e descrivere le cose.
Mi piace molto il tuo modo di scrivere, lento ma scorrevole.
Complimenti, sei davvero brava..