Recensioni per
Hoe
di Synyster

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/10/10, ore 01:21
Cap. 1:

Una lettura molto interessante, particolarmente bella la parte iniziale, fin quando non inizia a mostrarsi il lato "poco caritatevole" - per usare un eufemismo - di Dylan.
Mi ha ricordato parecchi degli episodi dell'anno scorso, quando c'è stato una sorta di picco delle stragi scolastiche.
Anche io sono d'accordo con la tua teoria, in modo più drastico però: siamo noi a creare i nostri mostri con la nostra insensibilità, con la nostra assenza di tatto, il menefreghismo e tutti i difetti degli esseri umani che, quando siamo in gruppo, tendiamo a esasperare.
Bellissima storia, complimenti <3

Recensore Master
17/10/10, ore 15:04
Cap. 1:

Cavoli!
Non so neanche cosa dire di fronte ad un testo del genere.
Mi hai spiazzata, gelata, sorpresa in modo tragico, con un fendente dritto al petto.
La storia è terrificante, ma in ogni parola c'è il tuo grido di attenzione, come se volessi sbatterci in faccia che la realtà è questa,
che non possiamo cercare altre alternative, o restare ad occhi chiusi, vedendo quello che ci piace vedere.
Vedendo i Dylan di tutto il mondo continuare ad essere fragili e generosi... perchè non è così che va.
Come va allora? Va a finire che l'inganno viene scoperto.
Che ogni Rachel dovrà rendersi conto che la sua cattiveria è solo l'inizio dal quale partire. Che sono le persone ferite, e non quelle che feriscono, ad avere l'ultima parola. Ad avere l'ultima vittoria, per quanto sangue possa costare.
Hai raccontato con freddezza e tenacia una storia di denuncia, ti sei tenuta fuori dal patetico, narrando solo fatti, vite, e morti, e idee, e mondi.
Mondi come il nostro purtroppo.
Non so neanche quanto sia giusto farti i complimenti, per quanto la tua bravura sia indubbia.
In ogni caso hai raccontato qualcosa che tutti dovrebbero leggere, e che io sono stata davvero felice di aver trovato, per ammirare con meraviglia la sensibilità che hai usato nel trattare di un argomento così fragile e così duro.