Recensioni per
Quando cadono gli angeli
di Callie_Stephanides

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
30/01/14, ore 22:20

I motivi che mi hanno spinto a leggere la mia PRIMA fanfiction j-rock sono diversi, primo tra tutti l’essere incentrato sulla figura di Gackt che adoro e di una storia particolarmente drammatica che ha toccato uno dei gruppi che hanno dato un grande giro di vite al Visual. Premessa dovuta è che adoro il J-rock/pop ma tendo a fossilizzarmi e nella fattispecie prediligo gli X-Japan (ancorata alle radici), Gackt, Malice Mizer, Dir & Gray e qualche altro sporadico soggetto dalla bellezza angelica e dalla voce altrettanto spaziale. Perciò, il connubio tra protagonisti e storia mi ha inevitabilmente avvicinato, complice anche una certa sorpresa dovuta al fatto che non ho mai visto opere di Sara incentrate sulle vicende di Gackt. Detto ciò, passo a commentare con la dovuta perizia. Lo stile narrativo con la scelta di un fuoco narrante in prima persona credo sia stato particolarmente azzeccato per almeno due motivi: il primo è indubbiamente il poter filtare la figura di Kami attraverso il rapporto con Gackt e al contempo, attraverso i suoi stessi ricordi ed il secondo motivo, è il fatto di sentire particolarmente vicino il racconto, come se Gackt stesse quasi innalzando una preghiera davanti al tumulo di Kami. La scelta del pov in prima persona poi, ha fatto si che Gackt raccontasse Kami e allo stesso tempo si raccontasse, lasciando così un’incantevole spaccato di emozioni e ricordi che si rincorrono per tutta la sua “confessione”, lasciando il lettore a contemplare la psiche di due soggetti differenti che nella vita e nella morte, si sono trovati inevitabilmente vicini. La caratterizzazione di Gackt è incredibilmente veritieria e vivace, un assolo che brilla nel dolore di una nenia di morte e Kami è la presenza-ombra, l’uomo che viene raccontato e che si trasforma in una presenza costante e indelebile come una nota che non può essere utilizzata all’interno di una canzone ma che non può comunque essere ignorata poiché senza di essa, ne mancherebbe la completezza di una scala. E alla morte di Kami manca la parte della scala bicroma del piano tanto amato da Gackt ed è come se di quella scale restassero solo tracce insignificanti e quindi, il fatto che Gackt stesso non sia più essenziale per i Malice Mizer, come se Gackt e Kami in un certo senso fossero indissolubilmente legati, con la spiccata sensibilità di Kami nel capire Gackt e con il disarmo con cui Kamui si confida, come se entrambi potessero davvero creare un’unica armoniosa sinfonia. Incredibilmente suggestivi sono i paragoni tra Kami e la farfalla che riprende la leggenda giapponese secondo cui le anime dei morti vengono “traghettate” da farfalli dalle ali nere, dette papillon se non errro, ed altrettanto encomiabile la scelta della chiusura, con la ripresa di brani celebri che danno un senso aulico alle canzoni stesse utilizzate per la chiusa e di una riflessione lunga un istante o dieci anni, che racchiude tutta l’amarezza e la concretezza di ricordi che talvolta sembrano persino stupidi, tanto sono assurde le piccolezze che la perdita di una persona cara può far riaffiorare e non ultime, sono intrise di poesia le parole “quando gli angeli cantano, il mondo si ferma”, un concetto bellissimo e astratto a cui Sara ha saputo dare forma attraverso le parole di chi vive per la musica stessa, un concetto bellissimo e commovente reso concreto dalla figura di Kami e dal personale mondo di Gackt fermatosi per il canto di questo angelo. In sintesi, sono rimasta piacevolmente colpita da quest’opera, che è l’ennesima dimostrazione dell’eclitticità della sua autrice.

Recensore Junior
19/05/12, ore 00:23

Che bello rileggere questa storia dopo tanto tempo...
Sarò anche di parte, visto chè stata un bellissimo regalo, ma l'ho sempre considerata una delle storie più belle che tu abbia scritto. E' bella perchè è dannatamente reale. Perchè la voce narrante di Gackt, che ci racconta com'era Kami descrivendolo attraverso le immagini e le sensazioni lasciate nei suoi ricordi, potrebbe essere davvero la sua.
E poi il dolore e il rimpianto, e il bisogno di esprimerli attraverso la musica, la voce che viene dal cuore.
Mi sembra di rivederli mentre parlano e suonano assieme, il momento magico in cui il suono del piano e della batteria si fondono. E mi sembra di rivedere il sorriso di Kami, che è sempre presente in tutta la storia.

Azzeccatissima la scelta della frase finale "Ci possiamo incontrare quando vuoi, se chiudi gli occhi".

Recensore Veterano
03/11/11, ore 16:18

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Quando ho letto questo scritto, mi sono sciolta. Non sono rimasta di sasso.
Mi sono sciolta come quei capelli quasi dorati che ornavano la testa di Kami. Ho creduto che fosse Gackt a parlarmi. Gackt è presente in quella fanfiction più o meno come la voce narrante di un sogno finito, ma di cui resta un bel ricordo. Il ricordo del sorriso puro e vero di un giovane, che nessuno credeva non sarebbe mai arrivato a trenta anni.
Il ricordo di quel Kami che nel nome aveva qualcosa di divino.
E Gackt, o comunque, ciò che ho creduto, leggendola, essere la voce e l'essenza stessa di Gackt, mi parla. Mi dice: non so se lui mi abbia perdonato o meno.
Andrebbe davvero inserita nelle scelte, perchè è toccante, ti entra nelle viscere del corpo, è uno scritto davvero sentito per la morte di una persona, che per Dio, è stata qualcuno.
Ma Kami era anche qualcuno che nonostante il successo rimaneva semplice.
Oltretutto, è scritta in modo semplice, ma che comunque agli occhi di un bambino può risultare un attimo complicata.
E' trascinante, sincero, vero: pare di leggere Jihaku. Solo che ad un occhio attento, qui c'è qualcosa di molto più profondo: non solo il ricordo, ma anche la presenza fisica della persona morta, che però continua a vivere ancora.
Il commento più sentito, anche più del mio, alla morte di Kami.

Recensore Veterano
19/09/11, ore 23:07

Non riesco a dire ciò che penso.
Kami, che per Gackt è come un fratello, no...E' di più.
Perchè sa ascoltare. Non è come tutto e il contrario di tutto. Mana. Non è come lui, così freddo, distante e vuoto, privo di sentimenti sempre, ma quando capita la sua morte (di Kami), così vivo d'emozioni e piangente.
Mana che è un corpo vuoto, freddo e triste, in cui l'unica funzione del cuore è quella di dare un ritmo alla vita, farlo respirare, se davvero respira.
Gackt, così dolce, espressivo, che tiene dentro le lacrime per paura che altri lo leggano, Gackt che avrebbe di sicuro voluto morire milioni di volte in più al posto di Kami.
Perchè io lo so, glielo leggo negli occhi ogni volta che lo guardo: "Perchè io ti amo, Kamichan."
Quando gli sussurra itoshii, nella bellezza di un sogno, un sogno sotto una teca indistruttibile, invulnerabile al fuoco come Koji, delicata come Yuki, fredda come Mana.
Nell'infinità di una notte, in cui si possono amare, perchè allora, solo li, nessuno li separa.
Perchè quel dolore non avrà mai una fine, lui che è restio e non ne parla per timore, perchè potrebbe perdere.
Allora che cosa sarebbe agli occhi del Mondo, Mondo crudele che deve giudicare sempre le persone migliori per tutto ciò che fanno di strano,inusuale, sbagliato.
Che cosa sarebbe agli occhi di Kamijo, che è il suo protetto?
Che cosa sarebbe agli occhi di Kami, di quel Kami tanto amato, che veglia su di lui dal cielo?
Perchè la farfalla di luce deve brillare in eterno, nella luce del suo canto.
Perchè se Gackt esprimesse sentimenti, allora tutti lo odierebbero, gli direbbero "sei un debole" e ricomincerebbe la tortura.
Perchè lui e la farfalla, decisero di prendere parte a tutto questo grande, fottutissimo, dannato, maledetto sogno, che non ha ancora finito di uccidere.
Perchè ha scritto una canzone per il suo caro, una per il suo eterno ricordo.
Perchè la seconda morte, la vera morte, è quando tutti si dimenticano di te.
Quando nessuno ti viene più a trovare nella tomba.
Non ti piacerebbe, vero, Gackt??
Tu però continui a portare rispetto al tuo caro.
Ad amare il tuo caro.
Perchè la farfalla di luce deve brillare in eterno, nella luce del suo canto.
(Recensione modificata il 27/09/2011 - 02:44 pm)

Recensore Master
28/10/10, ore 19:57

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia dovrebbe essere inserita tra le scelte perché narra del dolore di un lutto, senza stereotiparlo. L'autrice è riuscita a inserirsi completamente dentro al personaggio, è riuscita a strappargli un pezzo di cuore e a riportarlo fedelmente, facendo battere il cuore con queste righe.
E' difficile descrivere il dolore senza cadere nel banale, ma l'autrice ci riesce in pieno. Merita davvero una segnalazione più vistosa in questo sito.
guren.

Recensore Master
28/10/10, ore 19:55

Cercherò di mettere ordine, nonostante abbia una gran confusione in testa.
E' forse il frammento più doloroso, crudo eppure così tenacemente vero che abbia mai letto a proposito di Kami.
Mi ha colpito particolarmente il pezzo in cui Gackt parla della chiamata mai fatta, l'ultima, a Kami e si dice che quando avrebbe auvto il coraggio di alzare la cornetta dall'altra parte ci sarebbe stato solo silenzio. Il silenzio di una persona che non c'è più. Alle volte ci si dimentica che anche loro sono persone, che anche lui era una persona, che come tutte ha sofferto e ha amato e ha probabilmente avuto paura.
Sei riuscita dove tutti coloro che io abbia mai letto hanno fallito, io per prima: narrare delle sensazioni date dal lutto di Kami, senza stereotiparle, rendendole vere e vive, quasi fosse un pezzo estratto seriamente dalla biografia di Gackt. Sembra di essere davanti a lui, a parlargli, in silenzio ascoltarlo. Me lo vedo quasi sgranare le parole una dopo l'altra come perle di un rosario, fissando un punto lontano e indefinito, perso in ricordi e ancora ricordi di sorrisi e altro ancora.
E' intenso è meraviglioso. Sei davvero riuscita a farmi battere il cuore al ritmo delle ali di una farfalla.
Grazie.
guren.