Recensioni per
No Time No Space
di BrokenApeiron

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/07/15, ore 10:47
Cap. 1:

Nel (non) silenzio del mondo si scorge la vera natura delle cose.
Mi sono sempre chiesto cosa si nascondesse dietro al Nulla tanto anelato da Nube Oscura ed ExDeath. In realtà è celato odio. Per loro la materia nasconde un intricato male da cui guardarsi. La materia è ingorda, la materia e l'uomo, cancellano tutto nella loro strada, inglobano l'infinito, cercano egoisticamente di espandersi. Solo che risiede nel (non) infinito oltre la materia scorge questo aspetto oscuro del materiale, corrotto.
Nube Oscura o vive in modo vivo, con odio manifesto e frustrazione. L'uomo e la sua natura la disgustano nel profondo. Per ExDeath è tutto così distante invece. La materia che avanza, il nulla che la inghiotte inesorabilmente, nonostante tutti gli sforzi. ExDeath già sa che la battaglia tra materia e nulla è un infinito ciclo, senza fine, come la Dissidia, e per lui si tratta di affrettare il processo. Che la materia combatta a suo modo e con le sue armi, a ExDeath non importa minimamente. È solo un ciclo, rima o poi tutto sarebbe tornato al (non) niente per poi ricominciare. Filosofico a dir poco.
Ben fatto.

Nuovo recensore
05/09/12, ore 18:19
Cap. 1:

Molto molto molto molto bella ... non so che altro dire ... FANTASTICA !!!!

Recensore Master
05/11/10, ore 13:47
Cap. 1:

Innanzi tutto ti ringrazio per aver preso in considerazione l’idea di scrivere un racconto avendo come ispirazione una canzone a mio avviso tra le migliori di Battiato, quanto al tempo che è stato necessario per scriverla, beh, mi sembra che sia stato ben speso, la shot mi sembra piuttosto elaborata nei suoi contenuti ed attinente allo spirito della canzone; passando all’analisi del testo, in primis mi è parso davvero particolare e degno di lode l’adattamento a personaggi di un contesto così particolare, sia come opera di appartenenza che come caratterizzazione. A mio modesto avviso hai saputo ben ricreare l’atmosfera desolante del mondo (o meglio, non – mondo) in cui si muovono i protagonisti, a cominciare da ExDeath, che guarda con apparente distacco e profonda incomprensione quella che per lui sono insensati accumuli di materia, destinati comunque alla fine, per l’idea che mi sono fatto del personaggio, mi pare di capire che lui ritenga inutile tutto questo moto, lui lo vede da spettatore esterno (di più, estraneo) ed incapace di vedere oltre il suo scenario di vuoto (che ad onta del nome, per lui rappresenta il non plus ultra della sua esistenza, quello che in teoria si dovrebbe rifuggire per lui è qualcosa di estremamente caro, rappresenta il senso stesso della loro esistenza, anche se non so se questo potrebbe essere il termine adatto al contesto, quella che i protagonisti definiscono tale non sarebbe considerata altrettanto dagli altri, quelli che lui combatte spietatamente), non può fare a meno di distruggere quelle sfere che vede intorno a sé, vicini a lui eppure lontanissimi, portatori di una serie di elementi che egli, nel suo spirito guerriero e dominato dall’ansia di distruggere tutto, considera elementi di disturbo dalla sua (non) realtà, dalla Crepa infatti quello che può vedere gli sembra assurdo, inutile e insignificante.
Ho trovato ben inserita anche la presentazione di Nube Oscura, che avendo idee sostanzialmente simili, non riesce ad ottenere analogo successo nell’opera di distruzione, cosa che viene canzonata dal suo interlocutore, e lei giustamente non è dello stesso parere.
Credo che la conversazione tra i due, oltre alla per loro piuttosto triste constatazione che la materia pur dissolvendosi continua costantemente a cercare di riunirsi, rifiutando lo stato di dissoluzione perpetua, “horror vacui” si sarebbe detto in un altro contesto), non possa non vertere su quello strano essere, che pur nella coscienza di essere anch’esso qualcosa di transeunte, aspira all’eternità, cosa che quei due non possono capire, sia perché si trovano in una (non) regione, che forse avrebbe potuto rappresentare un osservatorio privilegiato su certe dinamiche dell’universo, ma mi sembrano piuttosto chiusi da questo punto di vista; sia per la loro ideologia, se si viene dal nulla e si va verso il nulla, sono gli altri ad essere nel torto, a voler cercare chissà cosa, essi invece sanno qual è la verità ultima che regola tutti i possibili universi.
Bella poi la scelta di porre a chiusura della stessa la strofa finale della canzone ispiratrice,
In breve: la storia a mio modesto parere mi sembra un racconto molto interessante, esprime come una sensazione di abbandono di fronte al continuo mutamento dell’essere e del non essere.
PS. Un piccolo appunto: i caratteri erano piuttosto piccoli, essendo miope ho avuto un minimo di difficoltà a leggerla, ma si tratta appunto di un dettaglio.