Recensioni per
Lo Giardin de' Demòni
di Myrose

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/07/19, ore 14:00

Recensione premio per il contest “Patti oscuri, alleanze di ferro e promesse vincolanti” indetto sul forum di Efp – giudice Shilyss.

Cara Myrose,

Forse sarà perché condivido l’ipocrisia di Ciel, che ordina al demone ma non si espone personalmente, forse perché anche io leggo l’etimo delle parole quando scrivo o penso o ragiono, ma questo tuo è forse il capitolo che preferisco tra quelli che ho letto. In verità è una scelta assai ardua perché sono tutti meravigliosi, ma in questo il demone è feroce e analitico e privo di qualsivoglia ipocrisia così come una creatura celeste e caduta dovrebbe essere. Egli vede le idiosincrasie, le riconosce e allora Ciel, il piccolo conte dal cuore cattivo diventa “bastardo e ignobile.” Tutta la lirica trabocca di sentimenti, della rabbia sottesa di un demone che, nella sua potenza, deve chinarsi a obbedire alle quisquiglie umane. Quanto devono sembrare vacui gli affari umani a un essere che vive dal giorno della creazione e che ha visto da vicino Dio, pur avendolo sfidato (ma in fondo, doveva sfidarlo e cadere: era necessario che ciò avvenisse).

L’intera riflessione di Sebastian è non solo congrua rispetto al suo ruolo presso Ciel e alla propria natura, ma anche caratterizzata dalla feroce analiticità che parte dalla parola (e qui il connubio tra parola e significato mi potrebbe condurre a temi di linguistica che verrebbero interrotti solo dalle velari latine XD, ma questo è un mio delirio postprandiale) e arriva al significato e al senso. Ecco, dunque, come un demone guarda al cuore dell’uomo. Ne carpisce il lato luminoso e quello putrido. L’uso del latino e del corpus mitologico ellenico non per vezzo, ma perché frutto di una conoscenza acquisita e fatta propria, fanno splendere ancora di più questa ennesima piccola, stupenda perla.

Un caro saluto. Incantata come sempre,
Shilyss

Recensore Master
09/07/19, ore 17:36

Recensione premio per il contest “Patti oscuri, alleanze di ferro e promesse vincolanti” indetto sul forum di Efp, giudice Shilyss

Cara Myrose,

Come avrai capito non riesco a smettere di andare avanti e quindi eccomi ancora qui a stupirmi sulla tua abilità nel mettere in versi la demonologia, le basi della religione cristiana e unirla alla più squisita tradizione ellenica. Il risultato non è solo oggettivamente bello da leggere, ma anche carico di una serie di significati profondi. Il legame con la musica che viene meno nel momento in cui il demone cade dal paradiso è quanto di più canonicamente legato alla Genesi e sorprendente geniale esista, così come l’idea che creature come il maggiordomo possano essere legate non da sentimenti puri, ma da passioni viscerali.

Probabilmente interpreto liberamente i tuoi versi, non me ne volere, ma in fondo quando un autore consegna al mondo il suo sentire una parte di ciò che narra verrà naturalmente rielaborato. L’invocazione finale a Euterpe è suonata alle mie orecchie come un’accorata e bellissima dichiarazione d’amore, una preghiera e una supplica. Quell’era capace d’amarti finale mi ha spezzata, sappilo. Come sempre è difficile recensire capitoli in cui ogni componimento è così ricco di cultura e di riferimenti: l’aver goduto della musica ovunque e in qualsiasi luogo è sinonimo di una passione rievocata e ricordata, ma che tocca il lettore in profondità. Quindi ancora tanti, tantissimi complimenti di cuore,
Shilyss ^^

Recensore Master
09/07/19, ore 17:16

Recensione premio per il contest “Patti oscuri, alleanze di ferro e promesse vincolanti” indetto sul forum di Efp, giudice Shilyss

Cara Myrose,

Colgo l’occasione di un pomeriggio laborioso, ma di caldo stordente, per continuare la lettura delle tue belle rime. Questo componimento in particolare mi fa pensare a quanto l’immortalità generi tedio e noia nelle creature per cui il tempo non ha un vero valore come, invece, accade per gli uomini. L’idea che la Noia sia una Madama è visivamente e concettualmente bellissima: mi ricorda le personificazioni della morte nelle canzoni medioevali. Molti dei vocaboli che utilizzi richiamano anche immagini sensuali, parzialmente erotiche, tanto che non è difficile immaginarsi il letto dove Madama Noia giace come un’alcova in cui sia appena stato consumato un rapporto. Ecco, forse è questa la cosa che maggiormente apprezzo nelle liriche che ci hai proposto: il fatto che siano profonde, ben scritte e cariche di immagini e allegorie da snocciolare una per una. Tuttavia c'è anche dell'altro in questa immagine pigra e scomposta, delicata e matura come una primizia.

Splendida anche la chiusa finale, dove il protagonista viene catturato per piegarsi prima alla Noia e poi alla fame. L’idea della cattura è suggerita dalla stretta (“che mi stringe al collo”/”preso al loro laccio”). In questo modo la molle immagine iniziale diventa una tenzone dai contorni quasi inquietanti.

Complimenti vivissimi per quest’altro capitolo di rara suggestione e a presto,
Shilyss

Recensore Master
09/07/19, ore 16:58

Recensione premio per il contest “Patti oscuri, alleanze di ferro e promesse vincolanti” indetto sul forum di Efp, giudice Shilyss

Cara Myrose,

Suggestiva e preziosa questa tua lirica suadente. Ho apprezzato in modo particolare il riferimento al mito alessandrino che suggerisce quanto un patto possa essere eterno e robusto, ma anche quanta parte di fascino esista nel Maggiordomo. Le sue fattezze sono raccontate con una grazia particolare ed è proprio tramite la descrizione – e questa è una cosa che adoro – riesci a presentare anche la personalità del demone. Il bianco, che è un colore che in Europa associamo generalmente alla purezza e al candore qui diventa inquietante e ricorda il freddo, il bianco delle ossa.

Una lettura più orientale (in Giappone il bianco è il colore del lutto) e sicuramente molto suggestiva che anticipa un altro concetto, quello pirandelliano della maschera (sebbene con le opportune declinazioni del caso): l’affabile cortesia del demone è solo una facciata, poiché egli brama unicamente l’anima della sua vittima e in questo l’apparenza cela la realtà. Insomma, un bel pacco che cela al suo interno qualcosa di marcio e di putrido, come suggerisci anche nelle note. Rimango incantata dalla proprietà di linguaggio, dall’uso sapiente di metafore e immagini, dall’acutezza del pensiero, ma tutte queste cose forse le avrai capite dalle altre recensioni! **
Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Recensore Master
02/03/19, ore 18:24

Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” – giudice Shilyss.

Cara Myrose,
Volevo attendere la giornata di domani per recensirti, ma sono una donnina curiosa, terribilmente, e così, eccomi qui. Questo capitolo è il mio preferito, perché emerge la paziente attesa che solo una creatura fuori dal tempo come un demone può possedere. È un crogiolarsi in attesa di un premio vicino. Il patto e la vendetta sono visti come un gioco e su questo ci terrei a porre il dito, perché viene detta una profonda verità: noi umani temiamo la morte e il Conte non è libero da questo terrore che solo la freddezza di Epicuro aveva saputo allontanare. Al demone piace la paura ed è anche affascinato dalla natura umana del piccolo conte.
Bellissimo come l’unica cosa che il maggiordomo non riesca a controllare sia proprio lei, la Fame. Ho adorato il parallelismo sia con lo stilnovo, sia con le danse macabre, tutt’ora visibili in componimenti e affreschi sparsi in giro per l’Europa. Già, contro la fame di anime nemmeno un demone può nulla. Madonna fame, tuttavia, è una cagna rabbiosa e quindi non posso mettere in mezzo Dante e le tre fiere che vede davanti all’ingresso dell’Inferno per questa azzeccatissima metafora che mi ha conquistata. L’ultima figura retorica che tu utilizzi è una similitudine intensissima che ha persino qualcosa di scabroso al suo interno. Il maggiordomo/demone, qui, mi ha ricordato l’ape che si nutre dal fiore, ma c’è anche tutta la voluttà quasi morbosa di chi è avvezzo a cedere ai peccati della Gola.
Il contrasto tra certe battute (mon cher, my Lord) esaltano ancora di più la natura rapace e terribile del patto che può finire in una sola, tragica, maniera. Sebastian vizia e cura la sua preda con la stessa attenzione con cui la strega di Hansel e Gretel ingozzava il primo. Resto sempre molto colpita dal modo in cui gestisci la poesia, io, che sono decisamente da prosa. In pochissime righe racconti un mondo e lo hai fatto con un’attenzione davvero più che rara.
Davvero lieta di aver letto queste tue bellissime righe, ti auguro una buona serata! A presto, carissima e preziosa Autrice!

Shilyss

Recensore Master
02/03/19, ore 18:04

Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” – giudice Shilyss.

Cara Myrose,
Lo stile ricercato e aulico si lega, stavolta, a un richiamo quasi biblico. Hai fatto bene a specificare in nota che non si tratta di un inneggio a chissà che, non perché io l’abbia pensato – figuriamoci! – ma perché non tutte le persone riescono a fare la necessaria distinzione tra verità e finzione, vita e arte. Sono la stessa cosa, alle volte, ma alle volte no. Dopo questa riflessione che oserei definire borgesiana, passo a dire che la nascita del demone è proprio, come dici nei tuoi stupendi versi, la caduta. Come racconta anche la Genesi, la natura primigenia di essi è quella angelica ed è solo la ribellione, col suo peso, a renderli demoni, creature millenarie e fuori dal tempo consapevoli, però, della loro primigenia natura rinnegata. La Grazia divina ha permesso che ciò avvenisse perché pietosa e lungimirante. La domanda finale mi ha fatto uno strano effetto: in quel “ciò che resti del più maestoso tra gli Angeli,” con il chiaro riferimento a Lucifero, ho visualizzato l’immagine dell’angelo caduto e corrotto che, da più bello, è morto e rinato sotto una forma sicuramente più infelice. La tua discesa agli Inferi ha, così, sia i tratti della grandezza ultraterrena, che la mestizia dovuta alla consapevolezza di una battaglia persa in partenza. A colpirmi è stato anche il titolo di “maggiordomo consapevole”: in questi tempi grigi, chi conosce la propria storia e sa individuare chi siamo e da dove veniamo ha una marcia in più (sì, c’è una lieve polemica all’insegnamento della storia), ma solo conoscendo noi stessi possiamo affrontare meglio il futuro. E il maggiordomo, questo, lo sa.
I miei più sentiti complimenti!
Shilyss

Recensore Master
15/01/19, ore 20:06

Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” – giudice Shilyss.

Cara Myrose,

Il componimento, sebbene molto breve, racchiude la magnificenza dei felini e la loro a volte inquietante ombrosità. Vengono esaltati e appaiati alla figura del maggiordomo, che dei gatti ha non solo l’agilità e il fatto di muoversi con passo felpato, ma anche la capacità di risolvere le situazioni con eleganza e destrezza. Le analogie con questi animali, ovviamente, non finiscono qui. Ho apprezzato il riferimento agli Antichi Egizi perché mi hanno fatto tornare in mente la dea Bastet. E il collegamento così antico tra la divinità e il gatto è un elemento che è riportato in maniera semplicemente stupenda, oltre che efficacissima. Poi c’è l’altra questione, ovviamente. Sebastian non ha solamente affinità, se vogliamo, “fisiche” con i gatti, ma anche un amore viscerale che annulla praticamente ogni cosa.

Mi piace molto che tu abbia puntato molto sullo sguardo ammiccante che hanno i gatti e che abbia ammantato la figura di questo animale sia di una bellezza divina che di oscurità. Sì, perché nei versi “dell’arcana malia d’immemorabili nequizie” (che frase innegabilmente bella!) ho voluto ritrovare, perdona l’audacia, anche tratti delle leggende che volevano i gatti come famigli delle streghe. Ecco quindi che il felino si tramuta in malefico aiutante, simile – fin troppo – addirittura a un demone!

La cosa più interessante è che nell’ode al Gatto è lui il vincitore, è l’animale, così fisso nella sua eternità, a incantare lo Shinigami e a sedurlo, passami il termine. Ci sarebbe molto altro da dire o da provare a immaginare, ma la poesia è un’arte assai strana, che offre molti spunti all’interpretazione. Il lessico e lo stile aulicissimo che dimostri sono assolutamente da ammirare per la loro ricchezza e per il modo in cui combini tra loro i vari termini. Assolutamente, assolutamente ammirabile!

Grazie per questa bellissima lettura.
Shilyss

Recensore Master
13/12/18, ore 14:13

Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” – giudice Shilyss

Cara Myrose,

Anzitutto, complimenti: la raccolta è tra le scelte del sito e leggendo il primo capitolo non è difficile capire il perché. Un grande onore è per me leggerla e ti ringrazio per avermela suggerita. Ma andiamo con ordine. Il titolo ricalca alla perfezione quella che è il manga, dato che riprende i titoli dei capitoli. Parto dal lessico. Curato e prezioso, non è per nulla manierato, anzi: è un’esaltazione dell’idioma italico con termini ricercati, ma non per questo viziati e pedanti. Sebbene divisi tra loro, i versi non seguono lo schema tipico del sonetto e siccome non sono ancora pazza non farò la divisione in sillabe, ma questa poesia la meriterebbe, sappilo. Racconta una storia utilizzando metafore sapienti e bilanciandosi perfettamente.

Il sopraggiungere della notte è reso con una metafora guerresca molto intensa che perdura per tutta la “cinquina”: verbi come arrendere e la scelta termini come sicari e sangue e assassinio suggeriscono l’idea della morte del giorno e si ricollegano anche al soffio delle candele. La candela che si spegne è un sinonimo della vita che si consuma e finisce esattamente come il cero. Non c’è un solo elemento che stona, in questa parte. L’immagine, anzi, è incredibilmente potente ed entra viva nel cuore del lettore.

La notte che uccide il giorno richiama immagini avvolgenti e profondamente materne (la dolce fantesca, la madre), ma spogliata com’è dalle sue ancelle (le tenebre) mostra la sua componente senz’altro demoniaca, la sua vera natura. Qui le tue note finali mi hanno aiutata, perché ho voluto cogliere un parallelismo tra ciò che accade alla notte che si svela per quello che è e il maggiordomo che, smesse le sue apparenze mistificatorie, si concede di tornare a essere ciò che è.
Altrettanto femminea è la Luna, qui personificata in veste d’amante consapevole, che raccoglie e occhieggia le promesse false e bugiarde del maggiordomo. E questi ultimi tre versi sono quelli che ho amato di più, perché c’è un mondo dietro di loro. La Luna si lascia ingannare, irretire e non sembra importale granché che le promesse di Sebastian siano vacue e vuote, anzi. Ne è complice – pur di poter osservare il suo sorriso affilato (ne è innamorata? Ho lo spirito romantico, io). Le tue doti di poetessa sono davvero ammirevoli. I miei più vivi complimenti.
Concludo dicendo che ho adorato questa poesia, davvero.

Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Recensore Junior
20/12/11, ore 21:05

Non entravo in questo sito da mesi, la prima cosa che ho fatto è stata controllare le tue poesie. Ed eccone una nuova...meraviglia. Quando nomini la Sostanza credevo ti riferissi alla Sostanza Spinoziana, invece mi sbagliavo. Sei una miscela di cultura, talento, magia e sorprese. Tutte le doti proprie del poeta. Un bacio, abile accordatrice di quello strumento musicale stupefacente che è la parola.

Recensore Veterano
27/10/11, ore 15:23

Così breve ... come la carezza del vento, assaporata così poco e ormai perduta. Ogni tua composizione è musica, di quelle che rapiscono il cuore e assopiscono i sensi, quel tanto che basta per non sentire altro che l'orchestrazione. Ogni parola, curata e studiata nell'assonanza e nel significato, sembra scaturire naturale dalla "penna" ed ogni periodo è come la corrente di un fiume. Ti trascina fino alla fine. Se da un lato i sensi si assopiscono di fronte a ciò che accade intorno a me, ora il cuore trabocca di qualcosa di indefinito, una tranquilla beatitudine che so dovuta alla bellezza e alla profondità di ciò che ho letto. Attraverso gli occhi del demone hai dipinto un ritratto fugace del Signore Bambino, che lascia il cuore ancora tremante per la condannata immagine appena vista.
Bravissima, e questa volta ho cercato di non ripetermi.
Baci, Lil.

Recensore Master
18/10/11, ore 10:57

Diletta mia,
nella speranza che l’ispirazione sia tornata a trovarti, anzitutto mi scuso per questo terribile ritardo. In verità, ormai, non do neanche più una misera occhiata a questo fandom per diversi motivi ed ho visto l’aggiornamento in questi giorni.
E dire che aspettavo con trepidazione qualche tua nuova poesia, dannazione!
E sia, rimediamo.
Cade a fagiolo, come si suol dire, tale tua nuova meraviglia: da poche settimane ho infatti terminato la visione della seconda serie. A parte mie personalissime considerazioni sulla vicenda in sé di cui non sarà oggetto questa recensione –altrimenti si aprirebbe un gran dibattito e non mi pare il caso!-, sono rimasta inorridita dalla fine scelta. In verità già sapevo… Ma vedere il volto sconvolto di Sebastian non ha fatto altro che rigirare atrocemente il coltello nella piaga. Ergo: quanto da te detto mi trova assolutamente concorde e, propri per questo, ho tratto una grandissima gioia, quasi una rivalsa per Sebastian stesso, leggere questa splendida poesia.
Diamo voce al Demone offeso, per Dio!
Diamo voce a ciò che Vera natura e menzogna nata per volontà d’altri!
Oh, come mi sono piaciuti i tuoi versi così pregni di odio e gloria verso sé stesso, che spendono suoni audaci per quella superbia, quella gioia d’essere stato figlio della luce splendente ed infine di essa il peggiore/migliore dei ribelli!
Mi piace come, attraverso le tue auliche parole, Sebastian abbia espresso tutto il suo disappunto, la sua fierezza, il suo voler spezzare il collare. Ho sentito la potenza e l’anima scalpitante del Demone.
Per me questo è uno dei tuoi più bei componimenti e spero di cuore che presto tu possa tornare a deliziarci con le tue opere =).
Un bacio grande <3

Recensore Veterano
09/10/11, ore 14:23

O mia cara, come al solito sai sorprendere nell'acclamare grazia e grandezza del nostro amato Sebastian! Sei mancata molto ai miei pensieri annoiati, tanto che avrò riletto le tue composizioni innominabili volte!
Parole si, semplici parole dunque: perchè mai allora mi son commossa fino alle lacrime?

Avevo promesso, da brava ballerina, di ballar nel tuo giardino, accompagnata dai fiori di ciliegio; a quanto pare dovrem aspettare la primavera prima che ciò accada, visto che ormai saranno le rosse ed arancioni foglie a sfiorar i miei passi!

Ma dedichiamoci alla poesia. Interpretar in tal modo il finale della seconda serie, qual genio! Penso che tutti l'abbiano disapprovata, una conclusione tanto amara.
Non avevo mai considerato il concetto di *si impappina* Doppelganger *anche se sa che l'ha scritto sbagliato non fa nulla, della serie facciamo finta di nulla*, adesso mi affascina molto. Per questo mi documenterò.

Adesso vado, un saluto!
(Recensione modificata il 09/10/2011 - 02:40 pm)

Recensore Master
04/10/11, ore 16:44

Il (fa copia e incolla) Doppelganger è un tema che trovo molto affascinante. Lo conoscevo già, ma non l'ho mai contemplato al momento come possibile spunto per scrivere qualcosa. Spinta da questa poesia, ho deciso di leggere come prossimo libro 'Le luci di settembre' ^^ Ma passiamo alla poesiola!
Una cosa che adoro delle tue poesie (compresa questa ovviamente) è che c'è sempre qualcosa da imparare (come il tetragramma biblico o la leggenda del Doppelganger) o da ricordare (Adamo è stato generato dal fango). In effetti con questo componimento apri un dibattito non di poco conto su Kuroshitsuji, ovvero: ma è mai possibile che Sebastian si lasci dominare così da Ciel?
Non ci sono più i demoni di una volta ç_ç
Percepisco il tuo disprezzo per Ciel in queste righe, che hai sapientemente fatto trasparire tramite i pensieri di Sebastian che in fondo io penso che anche lui un bel paio di insulti li abbia rivolti al suo giovanissimo padrone!
Come sempre i tuoi componimenti sono eccelsi e finalmente il tuo 'blocco' si è sbloccato. Spero vivamente che non ritorni tanto presto, che si traduce con un 'non vedo l'ora di leggere un'altra tua poesia' ^w^

Kisses Lory

Recensore Veterano
02/10/11, ore 14:20

Che bel modo di interpretare il finale della seconda serie dell'anime! Il tempo mi rapisce ai miei piaceri, ma appena ho notato l'aggiornamento tra le mie storie preferite sono metaforicamente corsa a leggere e, di conseguenza, a recensire. Che dire senza risultar troppo monotona? Forse che davvero non capisco come tu faccia a racchiudere nei soli versi un pensiero intero, con quale criterio tu riesca a trovare termini che altrimenti, rimarrebbero sepolti nei meandri della memoria del lettore? Come tu faccia a dare nuovo lustro, nuovo significato, alle parole tramite ai pensieri del Michaelis, e ai pensieri del Michaelis per mezzo delle parole! Non posso che ripetere come un vecchio grammofono, ormai, quanto sinceramente ti ammiri, quanto devotamente ami il frutto del connubio tra te e l'Ispirazione primaverile. E sono felicissima di vedere il mio "nome" tra quelli che ringrazi, tra gli angeli di quest'oggi, oltre che un pò tremante nel notare di essere la prima a commentare nel solito modo sacrificato.
Un bacio e grazie,
Lil.
(Recensione modificata il 02/10/2011 - 02:22 pm)
(Recensione modificata il 02/10/2011 - 03:34 pm)

Recensore Veterano
29/08/11, ore 10:02

Ed ecco il mio commento, puntuale ma non troppo, poichè cause di forza maggiore mi hanno allontanata da EFP per non dire dall'Italia intera. Ti mando, nuovamente e costantemente, i miei complimenti alla tua mente che compone liriche dallo stile sfarzoso ma mai eccessivamente, pronte ad incorniciare i pensieri del Vero Reale Sebastian Michaelis con parole mai casuali, mai bistrattate o sottovalutate nell'immenso potere che possiedono, sempre utilizzate nel loro effettivo significato, con tutte le immagini che evocano studiate per combinarsi in composizioni sempre nuove, sempre belle.
Un bacione, sempre tua ammiratrice LRG

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