Recensioni per
Incompresi
di Morea

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
16/07/12, ore 00:55

Questa storia mi ha lasciata, semplicemente... senza parole. Sono tante, tantissime le cose che voglio dire, e sono certa che ne verrà fuori una recensione tutt'altro che comprensibile, eppure sento che devo lasciarla adesso, appena terminata la lettura, ancora col peso sul cuore per la shot appena terminata. Non mi piace lasciare recensioni a "mente fredda", mi piace lasciare su carte le sensazioni e le emozioni che la storia mi ha trasmesso, e che non è la stessa cosa "ricordare". Indi per cui, anche se ho mille altre recensioni di scrivere, lascio ora il commento.
Questa è una storia che ho trovato per caso che più caso non si può: sto scrivendo una storia in cui era nominato Gilderoy Allock, ho cercato su google il titolo di un suo libro e, in seguito, la pagina di wikipedia su di lui, e mi è apparsa la tua storia, che mi ha subito incuriosita. Oltre che dal titolo, sono stata attirata anche dal tuo nickname, che mi ricorda "Medea", e io sono fissata con la Mitologia Greca da quando ricordi. So che è una cosa stupida, ma l'ho scritta per la cronaca xD almeno, potranno usarla contro di me in futuro (?)
Amo alla follia tutti i personaggi secondari, bistrattati e ignorati dal fandom, tanto che in qualche occasione sono stata soprannominata "la paladina dei personaggi secondari", perché penso che offrano molti più spunti di personaggi, invece, prinicipali, per il semplice motivo che i protagonisti ormai sono stati usati e stra-usati in migliaia di occasioni, e quindi è più difficile essere originali.
Gilderoy, lo ammetto, non è un personaggio che amo particolarmente, eppure leggere su di lui mi piace da morire: può essere interessante ripercorrere la sua vita (io ho scritto una raccolta di drabble su di lui proprio in base a questo) e la sua introspezione, in quanto è un personaggio differente dagli altri, particolare, ma che, tuttavia, ricorda molte persone - purtroppo - reali.
La tua scelta di rendere protagonista una OC è stata alquanto audace: siamo tutti ben consapevoli che un personaggio originale è un'arma a doppio taglio, che si può facilmente cadere nel banale o nell'irrealistico e che si può creare una Mary Sue (o un Gary Stu) con tantissima facilità. Eppure, ti rassicuro: non è questo il tuo caso.
Mi è piaciuto da morire leggere della lenta crescita di Gladys, seppur le sue scelte non siano affini a quelle che avrei fatto io. L'amore è imprevedibile, questo lo sappiamo tutti, e ognuno lo affronta in maniera differente: Gladys ne è stata completamente divorata, giungendo quasi alla pazzia. Ha perso tutto ciò che era, si è sottomessa al pensiero di sua madre, solo perché coincideva con quello del suo Nontiscordardimé. È stata trasportata - e si è lasciata trasportare, diciamocelo - in un abisso talmente profondo che risalirne è impossibile, ormai. Gildetoy è diventato qualcosa di più della semplice cotta adolscenziale, del semplice amore: è diventato una droga, un'ossessione talmente malsana da spaventarmi persino. Gladys si è lasciata plagiare, ha perso tutto il suo essere: ha finto di interessarsi a qualsiasi cosa interessasse Gilderoy per farsi notare, per guadagnare anche un solo minuto assieme a lui. È completamente impazzita.
Hai descritto un tema molto delicato e, te lo dico, molto arduo: potevi cadere nella banalità e dire qualcosa di stupido, ma grazie a Godric sei riuscita a scrivere una storia bellissima. Non ti conosco e non ho mai letto niente di tuo, ma appena posso farò un salto da te, perché questa storia mi ha incuriosita da morire, e non vedo l'ora di rileggerti ancora.
L'ho letteralmente divorata, abbandonando quella che stavo scrivendo: sentivo di dover terminare la lettura.
Ti faccio i miei complimenti per lo stile narrativo: assolutamente adatto alle situazioni, azzeccate le frasi che hai scelto. La prima persona è una scelta molto coraggiosa, poiché non vivendo cose sulla nostra pelle (credo) non è per nulla semplice immedesimarci, ma tu l'hai resa molto sentita, molto... vera. Hai usato un lessico variegato e particolare: ti sei adattata alle situazioni ed al punto di vista della protagonista; quando doveva prendere il giro Nontiscordardimé hai usato parole pompose, quando hai descritto la sua adolescenza hai utilizzato parole più "gergali" (tipo "secchiona") e via dicendo.
Apro una piccola parentesi su Amelia Brown: è stata nominata solo due volte in tutta la one-shot, eppure io l'ho amata alla follia. Mi ci riconosco tantissimo: considerata la secchiona (e sfigata) della situazione, che non si lascia prendere dai ragazzi su cui tutte sbavano e che, soprattutto, non riesce a non "compatire" coloro che lo fanno. Non significa che passi la mia vita sui libri, o che non mi piacciano i ragazzi. Semplicemente, detesto coloro considerati i fighetti della situazione, dato che sono tutt'altro che tali. E il più delle volte sono pure brutti. Parentesi chiusa xD
La madre di Gladys è a dir poco... désagréable. Una madre che, anziché accettare la propria figlia per quel che è la costringe a rinnegarsi, ad essere come lei desidera. È una cosa tristissima, che io mi auguro di non vedere mai; fortunatamente, mia madre è l'esatto opposto: ci accetta per come siamo e anzi ci sprona a dichiarci al mondo. Ciò non vuol dire che se sbagliamo non ce lo dice, semplicemente non si può tenere la sabbia stretta nel pugno, no?
Gilderoy ha scelto il modo sbagliato di affrontare la vita, ma anche la strada più semplice e breve: ha represso se stesso, lasciando che il suo carattere si modellasse ad immagine e somiglianza dei desideri di sua madre e del mondo in generale. È diventato perfetto, è stato ammirato ed amato da tutti. Eppure, tutti si sono dimenticati presto di lui, mi pare. Tant'è che nessuno, a parte Gladys, è andato a fargli visita. 
Finisce sempre così: puoi essere perfetto quanto vuoi, ma le persone non si ricordano di un complimento, ma di una critica. Se trovi il coraggio di mostrarti per come sei, verrai ricordato. Gilderoy non l'ha mai capito, questo.
Il finale mi ha lasciata spiazzata: certo, Gladys era diventata talmente succube di Gilderoy che orai era scontato che non riuscisse più a liberarsene, eppure... eppure per un attimo avevo sperato che tornasse in sé. Invece, qualche giorno dopo la delusione è tornata di nuovo dal suo amico, amore, ossessione. Dall'uomo che le ha mentito ma che, ormai, le permette di respirare: senza di lui non avrebbe più senso alcuno, vivere.
Una one-shot che dà da pensare su quanto le persone, a volte, diventino schiave delle illusioni, su quanto l'amore e l'adorazione ci rendino cieche, su quanto non sia giusto vivere per accontentare gli altri. Su quanto l'amore non debba essere ossessione o dolore; l'ammirazione dev'essere moderata, l'adorazione non è contemplata: porta solo ad una lenta distruzione. Gladys si è persa, è diventata la sabbia che sua madre non doveva cercare di tenere stretta in pugno, eppure era quel granellino che ti rimane sempre attaccato alla mano dopo che il resto della sabbia è scivolato via, quel granellino non abbastanza forte da affrontare il mondo, quel granellino che poteva essere grande, diventare la punta di un castello maestoso, eppure si è limitato ad essere solo solo la base di un altro castello, rimanendo alla fine della torre, in disparte, ad aspettare.
Avevo trovato un unico errore e una frase che non mi convinceva che volevo segnalarti, ma ho copiato un'altra parola e la frase si è cancellata; in caso dovessi ritrovarla, ti farò sapere xD
Spero di rileggerti presto, questa è stata proprio una bella esperienza, complimenti!
Baci,
Mari ♥

Recensore Master
30/07/11, ore 17:12

Come, dico io, come ho fatto a non aver letto questa storia così bella (ovvio è venuta prima che io sprofondassi nei meandri della Teoria)! Davvero questa è una storia sublime.
Il modo in cui hai reso la psicologia di Gladys Gudgeon, la sua sconfinata ammirazione, il suo (folle) amore per Allock è semplicemente perfetto. E l'idea di raccontare la storia di questo amore dall'infanzia fino alla sua fine (se c'è una fine) ha reso l'intera vicenda ancora più interessante e intrigante. Allo stesso modo il personaggio di Allock, la sua vanità, il suo patologico desiderio di apparire agli occhi del mondo, di indossare una maschera falsa (ma priva della profondità che ha la maschera di un Uomo Grande) e infine la sua follia e il suo attaccarsi, ancora una volta, alla necessità di mentire di apparire di non mostrare al mondo la propria verità (oh ma in questo sarei anche d'accordo con lui).
C'è insomma tutto in questa storia. E vorrei avere un decimo della tua abilità e capacità di scrivere in modo scorrevole e insieme elevato, non sciatto (odio la sciatteria).
Alla prossima. Il Buon Vecchio Charlie Brown.
Atanvarno. (mi dico, potrei cambiare nick!).

Recensore Master
01/01/11, ore 12:37

Genialoide! XD
Questa storia è deliziosa e perfetta e tu sei stata quasi folle quanto me nello scegliere il personaggio. Ci differenzia solo il secolo XD
Gladys...
perché è lei la protagonista, perché  lei la vera scoperta di questa storia, per quanto sia facile concentrarsi su Allock.
Lei, una donna ossessionata e ossessionante, malata d'amore e innamorata di un malato.
Hai creayo un'introspezione dal ritmo ossessivo esattamente come è lei. La storia e il personaggio sono fatti dello stesso tessuto.
Sei stata bravissima, come al solito e forse anche un po' di più.

un bacio mia Jup!
Lys

Recensore Master
11/12/10, ore 21:23

ma questa storia è splendida!! Partendo dal presupposto che proprio non lo sopporto Allock, grazie a te mi ha fatto tenerezza...così totalmente succube del pensiero degli altri...e Gladys, il cuo monto ruota in maniera quasi grottesca attorno a lui...una splendida idea e scritta in modo impeccabile!Davvero tanti complimenti!

Recensore Veterano
07/12/10, ore 15:56

Complimenti, è proprio una storia notevole, questa! Originale il tema e originale la protagonista, perché nessuno, credo, avrebbe immaginato che Gladys Gudgeon nell'infanzia era un monellaccio. Brava =)

Recensore Master
02/12/10, ore 21:48

Sarò sincera.
Per quanto le tue drabble siano splendide, è con le storie lunghe che sai dare il meglio di te.
Perchè le drabble, sebbene siano squarci interessanti, sono fugaci, brevi. Sono come un fuoco d'artificio,
che lascia abbagliati, ma per poco, troppo poco.
Qui invece, si ha modo di apprezzarti per quello che sei; una persona sensibile, intuitiva, che riesce ad immedesimarsi tanto bene nel personaggio quasi da fondersi con esso.
La protagonista femminile è incantevole, umana, e donna fino alla fine. Dapprima romantica, poi competitiva, per diventare compassionevole e infine "vendicativa" anche se non è proprio il termine adatto.
Gilderoy, poi, è stata una sorpresa.
Avvicinarlo ad Oscar Wilde è stata una mossa azzeccata, per non parlare del tuo nascondere qua e là citazioni o riferimenti a Dorian Gray. Vedi? Non si può fare così tanto nell'angusto spazio di una drabble.
Se sei capace di scrivere così, da te non potrò che esigere nulla di meno.
Devi essere fiera di te per questa storia, romantica e malinconica, originale e ben scritta.
Spero di trovare altri lavori come questo nella tua pagina, mettiamola così, più "impegnati" ;)
Intanto, metto questa nelle preferite.
Un bacio, e ancora brava, mille volte brava.

Recensore Junior
02/12/10, ore 21:15

Ho già lungamente commentato in privato, ma non c'è scampo, voglio riconoscerti i tuoi meriti anche qui, dove tutti possono leggere quanto io ho adorato questa storia. 
La piccola Gladys è davvero perfetta; una bimba normale che gioca, risponde male, trita abitini pieni di pizzi e rimane allibita davanti all'educazione stucchevole e surreale del Gilderoy bambino. L'idea di Wilde come punto comune tra le due mamme, come motivo ed "esempio" per la crescita da dandy di Allock è il colpo di genio di tutta la fiction perchè così sei riuscita a dare un senso comune a  tutta la situazione. 
Ho riso molto in molte occasioni, durante la lettura, ma sempre con quella punta di malinconia dovuta al dispiacere per Gladys e il suo annullamento come persona, solo per correre dietro al piccione, come dici tu, e al suo ondeggiante collo. Hai saputo unire in modo efficace questi due punti di vista, quello ironico e quello un poco più triste, senza che si sentissero strani salti nei sentimenti dei protagonisti. 
Non smettere mai di stupirci con queste tue trovate sui personaggi meno calcolati della Saga perchè sai trovare in loro un punto di vista sempre nuovo e un'immagine che sa sempre stupirmi, regalando improvvisi sorrisi e risate. 
Brava Jup, ormai non so più come dirtelo. <3

Recensore Master
02/12/10, ore 14:32

Ma è genialeeeeeeee!
Allock! Il commento potrebbe essere solo questo.
Non so davvero come commentare, ma tra te e Lins non so chi ha avuto l'idea più geniale per questo contest.
L'ho letta d'un fiato e l'ho adorata.
Sposo pienamente il commento positivo della giudicia.
Braverrima Jup! *_*
Pay

Recensore Master
02/12/10, ore 13:57

Ho letto questa storia ieri notte, ma per paura di scrivere una recensione piena di vaneggiamenti paurosamente simili a quelli di una fangirl, ho evitato di commentare a caldo. Non sono ancora sicura di riuscire a scrivere qualcosa di intelligente, ma ci proverò!
Comincio con il dirti che hai a che fare con una personcina che fa fieramente parte del Pa.de.Sfi. Club, ovvero del Club Paladine degli Sfigati: non c'è stato un libro o film in cui non abbia preferito fantasticare su un personaggio secondario o ultra-secondario piuttosto che sui protagonisti. Quindi, di solito non leggo fanfiction che abbiano per protagonisti Harry, Ron, Hermione o relativa prole, e mi butto sulla vecchia generazione o sui personaggi meno considerati di quelle successive.
Cosa potrei dire su questa storia, che racconta di ben due 'sfigati' in una volta sola, scritta con così tanto brio e così malinconica, al tempo stesso?
Nessuno sembra mai ricordarsi di Gilderoy e delle sue fan: per questo mi brillavano gli occhi, alla fine della lettura. Hai saputo creare una vita intera a partire da un'informazione che probabilmente neanche la Rowling ricorda di aver mai dato, e hai saputo farci sentire partecipi della vita di Gladys, della sua cotta trasformatasi in un amore ossessivo, delle sue speranze e delle sue, tante, delusioni. Tutto questo con uno stile meraviglioso, ironico, che non permette mai al lettore di perdere il filo del discorso e lo mantiene incollato allo schermo del computer fino alla fine.
Questa storia finisce tra le mie preferite. Complimenti per il secondo posto, secondo me meritavi il primo.

Recensore Master
02/12/10, ore 10:33

Mmm, davvero una bella storia. Originalissima e ben raccontata, con uno stile brioso e divertente, senza tempi morti. Ho adorato la caratterizzazione di Gladys bambina, e anche Gilderoy è descritto meravigliosamente in tutti i suoi momenti. Non ho mai pensato che ad Hogwarts avesse così tanti ammiratori quando era uno studente. Non so che aggiungere se non Brava^^

Recensore Junior
01/12/10, ore 01:29

E' meravigliosa.
Grottesca, ossessiva, tragica.
E' un opera d'arte.
Ti prego traducila in inglese e mandala alla Row! *.*
Deve leggerla anche lei! Non può restare allo scuro di questa creazione!
E' mostruosamente perfetta! <3
Mi prostro,
Yaya

Recensore Junior
30/11/10, ore 23:07

Solo una cosa da dire: il primo posto te lo sei stramaledettamente meritato. Stupenda, scorrevolissima, divertente ma con una punta di amarezza, alla fine, per la delusione di aver amato un'illusione, in fin dei conti... E poi, lei che ritorna da lui, ancora <3 Ho trovato la tua storia davvero dolcissima, e il POV di Gladys la rende ancora più delicata: l'ho amata da bambina, e anche se condivido più le opinioni della Brown che non la sua, mi piace anche da adulta <3
Davvero complimentoni, cara. Non so come fai, ma ogni cosa che scrivi è come oro.

(ops, secondo. E che cavolo, il primo te lo meritavi pure tutto).
(Recensione modificata il 01/12/2010 - 03:07 pm)