Piccolo preambolo: l'altra volta che ho commentato questa storia ero convinta che fosse già finita, per cui non ho più guardato se venisse aggiornata o meno, per questo sono giunta così in ritardo a commentare. Dico ciò perchè mi dispiace arrivare in ritardo a commentare le cose che seguo e che mi piacciono, soprattutto.
Detto ciò, procedo con la recensione.
Cosa dire se non: travolgente.
Travolgente, ecco l'aggettivo che mi viene in mente se penso a questa storia. L'idea di questa suonatrice che suona continuamente, suona nonostante il sangue le sgorghi dalle dita, nonostante soffra in maniera incredibile, suona per salvare l'uomo che ama, suona per salvare se stessa, suona per rimanere viva. Si aggrappa a ciò che, probabilmente, ha amato più di tutte le altre cose nella sua vita per rimanere aggrappata alla vita stessa. E questo è terribilmente commovente e travolgente, appunto.
Travolgente com'è anche il ritmo della storia, che si snoda in frasi brevi e in tanti, tanti aggettivi capaci di delineare davanti ai nostri occhi la scena, come se la stessimo vivendo noi stessi. La tua scrittura è estremamente descrittiva e tu hai una capacità di padroneggiare gli aggettivi, di trovarne di perfetti e di nuovi ad ogni espressione che io non ho mai riscontrato in nessun altro autore. Spesso mi capita di dire a qualcuno: bravo, hai usato un bellissimo aggettivo al posto giusto eccetera eccetera, ma mai, te lo garantisco, ho trovato una scrittrice che li facesse sembrare tutti perfetti. Brava, complimenti. Questo rende la tua scrittura completa, a mio parere. Perchè hai gli argomenti giusti da scrivere e le parole giuste per farlo.
Un ultimo dettaglio che mi è piaciuto moltissimo è che, alla fine, la ragazza riesca a sentire il suono del sangue che cade dalle dita del ragazzo, ma non riesca a sentire quello della sua musica. Ho trovato questo fatto molto significativo e simbolico.
Per cui, dopo averti fatto i miei complimenti, ti chiedo di scrivere ancora e ancora e ancora, perchè leggere le tue storie è veramente interessante e, come appunto dicevo, travolgente.
Alla prossima.
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