Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Eros and Thanatos    09/12/2010    2 recensioni
Sono vite vissute o buttate al vento. Assaporate fino in fondo o perse prematuramente. Sono persone, uomini donne e bambini, di cui nessuno conosce il nome. Ma la loro storia è incisa nella polvere, come sussurri e sospiri in tragiche notti e malinconici giorni.
Eros and Thanatos, la Morte e l'Amore, sempre a braccetto, forse in contrasto, forse uniti fra loro. In un'eterna lotta fra baci e ferite.
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ringrazio miss dark per la recensione, spero di averne altre... buona lettura (=

GENERE: tragico, romantico, triste, malinconico, dark
Dedicata alla mia collega, Ribrib20... <3

---

[.With a miss I die.]
RINTOCCHI DI VITA - RINTOCCHI DI MORTE


Sangue, ferite, lividi.
Catene fredde a polsi e caviglie. Lacrime.
Mi scivolano sul volto, ne sento il salato sapore insieme a quello metallico del sangue.
Sono morta dentro, sento l'anima scivolarmi via.

DO, MI, LA, LA, DO...

Sempre la solita melodia, che però si fa sempre più struggente. Le dita rigide per il freddo, soffro anche solo tremando, per quanto mi dolgono le membra.
Sento le ossa così tese che paiono essere prossime a spezzarsi, frantumarsi, così come il mio cuore sanguinante.
Ti vedo lì, in fondo alla stanza, separato da me solo da una parete di vetro.
Sei lì a terra, privo di sensi, il volto pallido come sempre...
Tu non lo vedi, ma il velo della Morte sta lentamente calando su di te; ora si ferma, sospeso sul tuo corpo marmoreo, sorretto e trattenuto solo dalla mia musica.
Azrael ti sfiora i capelli corvini, passa una delle sue dita possessive sulle tue labbra carnose e livide.
Una fitta di gelosia mi trafigge il cuore. Apri i tuoi occhi di ghiaccio, tesoro, guardami un'ultima volta, mentre suono al pianoforte della Morte l'ultima ninnananna.
Ma per chi? Per te, per me...?
Non lo so, ma non riesco a smettere di suonare.
E allora via! un altro spartito sembra danzare davanti ai miei occhi. Divoro con lo sguardo la partitura, le mani eseguono, veloci, sotto il tenero mormorio delle tende mosse dalla brezza serale.
È come se i perlacei tasti d'avorio fossero taglienti, ricoperti di spine, di lame, di scheggie di specchi di realtà distorte e vetri di finestre ormai rotte e chiuse per sempre.
Ho le mani grondanti sangue, ogni nota mi ferisce, mi apre un altro taglio profondo al cuore e alle mani.
Lacrime e sangue si mischiano sulla tastiera, odio e amore si uniscono nella musica in un vortice distruttivo.

Sento la vita scivolare via dal mio corpo tremante, al ritmo lento di una violenta musica, una ripetizione ossessiva di accordi, un delirante intreccio di scale, mentre i suoni maledetti risuonano nella mia piccola metà di stanza, coronata da volte a crociera.
Sento la vista farsi sempre più fioca, le dita intorpidite scivolano sull'ultimo accordo, graffiano il tasto, si aggrappano alla tastiera.
Le palpebre si abbassano, l'aria trema mentre apri gli occhi e volgi a me lo sguardo.
La testa scivola mentre le braccia cedono. Quasi svengo sul pianoforte che ha firmto la mia, la nostra condanna. Ma le mani continuano a volare da un'ottava all'altra.

E ora ti sento qui accanto a me.

Il tuo calore mentre mi stringi, chiami il mio nome. Il triste sapore delle tue lacrime sul mio collo bianco lasciato scoperto dal vestito blu notte. Era il nostro vestito, amore, quello che mi regalasti tu pochi giorni fa. Il vestito che adoravi per come il decoltè lasciava intravedere il pizzo del corpetto.
Sento solo vagamente, in ritardo, l'infrangersi della barriera di vetro.
La mia carne urla silenziosamente trafitta dalle schegge.
Forse sei sempre stato qui accanto a me.
O forse non sei tu ad accarezzarmi, ma le fredde dita che sento premute sul mio volto sono quelle della Morte.
Questo pianoforte, questa melodia mi hanno
strappato l'anima. Ma non soffro... l'ho fatto per te, per salvarti.

Amami.
Amami e non dimenticarmi.
Mi sto spegnendo, lentamente.
Nessuno si ricorderà di me.
Vedo una luce che trema - una lacrima sul tuo volto.
Vorrei dirti di non piangerema non riesco a parlare.
Non più.
Vorrei chiederti un unico bacio... Me lo dai.
Il sapore del sangue e delle lacrime sulle tue labbra morbide.
IL SAPORE DI UN ADDIO.
Eros e Thanatos come sempre indiscindibili. Scivolo nel freddo abbraccio della Morte.
Ti vedo scomparire, non ci sei più accanto a me.
Sono sola.
Sono i miei ultimi istanti.
Ti penso.

Alla luce di una candela ti intravedo per un'ultima volta, mentre corri al pianoforte, inizi a suonare. Non sento la tua musica, il tuo cuore è straziato, non può suonare.
La musica è liberazione, ma se le catene sono conficcate nella tua carne l'unico modo per liberarti è distruggerti.
Non ti vedo più di nuovo, sento il rumore delle gocce di sangue che dalle tue mani già ferite cadono. Non hai stile, non hai eleganza, non hai tecnica. La tua musica è disperata. La Morte vuole ardore, speranza, non disperazione. Vuole sogni da infrangere, non incubi a cui semplicemente assistere.
Non puoi salvarmi... e neanche tu, se esiti.
Con la fatalità di una conddnna, sento il Sonno scendere sul mio sguardo.
Muoio con una sola mancanza...
È così che mi spengo... rubandotelo, muoio col tuo sorriso...


---

Note: Azrael è l'Angelo della Morte^^

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Eros and Thanatos